Industrie De Nora avvia i lavori della sua prima gigafactory italiana. L’impianto produrrà gli elettrolizzatori necessari a generare idrogeno verde e sarà realizzato a Cernusco sul Naviglio (Milano). Lo costruirà De Nora Italy Hydrogen Technologies, joint venture con Snam, a sua volta azionista con circa il 21% dell’azienda guidata dal ceo Paolo Dellachà.
Investimento di circa 100 milioni
La gigafactory sarà operativa dal 2026 ed entro il 2030 raggiungerà i 2 gigawatt equivalenti. Una volta ultimata, si legge in una nota, «supporterà nel concreto la riduzione dei costi di produzione degli elettrolizzatori, contribuendo in maniera significativa a centrare l’obiettivo di capacità installata finale prevista in Europa e di neutralità tecnologica necessario per la transizione energetica».
Il nuovo impianto di De Nora sarà frutto di un investimento di circa 100 milioni. Una parte arriverà dal ministero del Made in Italy grazie ai fondi del Pnrr: si tratta di circa 32 milioni, che potrebbero salire fino a 63 milioni se la società rispetterà determinati requisiti. La restante quota, circa 30 milioni, sarà stanziata dalla joint venture, partecipata da Snam al 10%. La somma ha inciso sui margini del settore energy transition, quello con il trend di crescita più alto, ma anche l’unico con l’ebitda negativo nel primo trimestre 2024 a causa delle spese per ricerca e sviluppo e per la gigafactory.
Il ceo Dellachà: è lo stabilimento del futuro
Alle 17:00 dell’11 giugno, dopo la presentazione della gigafactory, il titolo Industrie De Nora scambia a 12,34 euro (+0,8%) con una capitalizzazione di circa 630 milioni. «Alle porte di Milano sorgerà lo stabilimento del futuro, esempio di unione virtuosa tra sostenibilità e innovazione, dove si concentrerà buona parte dell’attività produttiva italiana del gruppo», commenta Paolo Dellachà, ceo di De Nora.
L’impianto è «un progetto sostenibile dal punto di vista architettonico, perfettamente integrato nel territorio in cui sorge e che porterà beneficio alla comunità. Ma soprattutto il fulcro di una produzione di tecnologie destinate all’idrogeno verde che avrà un impatto positivo sul processo di decarbonizzazione internazionale».
I progetti negli Usa
De Nora non è attiva solo in Italia. L’azienda milanese opera in tre regioni (Emeia, Asia-Pacific e America), tra cui suddivide in quote identiche il suo fatturato (189,1 milioni nel primo trimestre 2024, -12,8%). De Nora presidia con particolare interesse gli Stati Uniti, dove è in trattativa con il Department of Energy (Doe) per ricevere un finanziamento di circa 50 milioni di dollari. Questi fondi permetteranno a Thyssenkrupp Nucera (la joint venture con thyssenkrupp, socio con il 66%) di realizzare un progetto simile a quello di Cernusco sul Naviglio.
La possibilità di accedere ai fondi dell’Inflaction Reduction Act ha spinto De Nora a guardare agli Usa anche per le acquisizioni. Il terreno più fertile per le operazione m&a resta quello delle soluzioni per il trattamento dell’acqua, perché il mercato è molto frammentato. Questo non significa che una mossa nel campo dell’idrogeno verde sia esclusa: la società si guarda intorno anche in questo settore, che però è caratterizzato da multipli più elevati. (riproduzione riservata)