Ilbe, Lady Monika Bacardi prepara la causa all’ex ceo Andrea Iervolino: a carico dell’azienda le spese del social Tatatu
Ilbe, Lady Monika Bacardi prepara la causa all’ex ceo Andrea Iervolino: a carico dell’azienda le spese del social Tatatu
Convocata il 21 ottobre l’assemblea della casa di produzione cinematografica per avviare un’azione di responsabilità nei confronti dell’ex amministratore delegato. Incarico allo studio legale Pedersoli Gattai. Al voto anche il cambio di nome del gruppo: si chiamerà solo Lbe

di Marco Capponi 01/10/2024 19:47

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Tra Lady Monika Bacardi e Andrea Iervolino, principali azionisti della casa di produzione cinematografica Ilbe (dall’acronimo dei loro cognomi, Iervolino & Lady Bacardi Entertainment), è ormai guerra aperta. E il prossimo capitolo dello scontro si giocherà molto probabilmente nelle aule dei tribunali.

L’azionista MB Media, holding di Monika Bacardi e proprietario del 22,19% del capitale del gruppo, ha ottenuto la convocazione «urgente» per lunedì 21dell’assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti, con all’ordine del giorno la «discussione e deliberazione di un’azione di responsabilità nei confronti dell’ex consigliere, presidente e ad Andrea Iervolino».  Una precedente assemblea, convocata per il 30 settembre, non aveva raggiunto il quorum: il suo ordine del giorno non comprendeva l’azione di responsabilità nei confronti di Iervolino.

L’affaire Tatatu

Alla base della proposta del cda di Ilbe ai soci pubblicata martedì 1 ottobre  ci sono varie motivazioni che riguardano in diversa forma presunti conflitti di interesse tra  Iervolino, Ilbe e Tatatu, il social network quotato all’Euronext Growth Paris di cui l’imprenditore detiene la quasi totalità delle quote e che gli ha permesso di raggiungere la ricchezza azionaria di 4,3 miliardi di euro

Nell’ordine del giorno sono specificati alcuni temi di contestazione: Iervolino avrebbe perseguito «un modello di business ed esecuzione di operazioni contrario/e all’interesse aziendale» e avrebbe posto in essere una «concorrenza sleale operata per tramite della riconversione del business model di Tatatu nella quale ricopre [...] ampissime funzioni delegate, autonome e apicali».

I presunti finanziamenti illeciti a Tatatu

L’ex amministratore delegato avrebbe inoltre messo in atto un «indebito sostegno finanziario a Tatatu tramite impiego di risorse finanziarie, umane e know how di Ilbe», oltre all’apparente «dirottamento di contratti passivi stipulati per Tatatu a carico di Ilbe».

Non finisce qui. L’assemblea dovrà inoltre decidere se contestare in tribunale a Iervolino il «fallito tentativo di fusione tra Tatatu e Ilbe, e a scapito di Ilbe, al solo fine di mantenere e incrementare il controllo tramite IA Media su Ilbe». Al presidente vengono infine contestati «l’apparente addebito su Ilbe di spese personali e spese di competenza di Tatatu e di altre società a lui riconducibili», «l’apparente sabotaggio del business plan e del budget 2024 e 2025 con la improvvisa rinuncia, decisa autonomamente [...] dei progetti di servicing e produzione cinematografica [...]», mantenendo invece alcuni dei «progetti di servicing e di produzione e relative istruttorie di credito di imposta su Tatatu», e il «[...] tentativo di appropriazione di know how di produzioni ideate in Ilbe». L’incarico di curare l’azione di responsabilità sarà affidato allo studio legale Pedersoli Gattai.

Il conferimento dell’incarico ai legali e il cambio di nome in Lbe

La rottura tra i due ex soci porta a una conseguenza diretta: nella parte straordinaria verrà votata la proposta di «modifica della denominazione sociale della Iervolino & Lady Bacardi Entertainment spa»: l’azienda si chiamerà soltanto Lbe. Nella convocazione dell’assemblea del 30 settembre è sottolineato che la modifica della ragione sociale è «connessa alle dimissioni rilasciate da Andrea Iervolino» dal board di cui era presidente «e dal cambio di strategia aziendale della società, a seguito della perdita del controllo sulla stessa da parte di IA Media S.A., società riconducibile al sig. Iervolino, una volta venuto meno il voto plurimo con la conversione automatica delle azioni B in azioni ordinarie della società».  

Verrà inoltre richiesta la revoca delle azioni della società su Euronext Growth Paris, dove sono quotate contestualmente all’Egm di Piazza Affari.

Le dimissioni di Iervolino

Il 13 settembre Andrea Iervolino si era dimesso dalla carica di presidente e membro del board di Ilbe. La decisione, con efficacia immediata, è stata motivata «dalle divergenze di vedute in merito alle linee strategiche industriali della Società manifestatesi con l’azionista MB Media».

La holding di Monika Bacardi, con una comunicazione datata sempre 30 settembre, ha annunciato un versamento in conto futuro aumento di capitale di 1,5 milioni di euro, «a volontà dell’azionista di sostenere Ilbe e il suo rilancio». Sempre lo stesso giorno si sono dimessi dal board i consiglieri indipendenti Riccardo Tiscini e Roberto Di Mario, «senza motivazione», ha precisato una nota del gruppo. (riproduzione riservata)