Il mercato dell'arte nel 2025: tra crisi e rinascita. Dominano Klimt e New York
Il mercato dell'arte nel 2025: tra crisi e rinascita. Dominano Klimt e New York
L’artista austriaco ha occupato i primi tre posti della classifica, dominata dal ritratto di Elisabeth Lederer da 204 milioni di dollari. Con un fatturato di 7 miliardi Sotheby’s vince la sfida con Christie’s

di di Elena Correggia 27/12/2025 14:50

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Un anno a due velocità, con alti e bassi e qualche colpo di scena sul finale. È questa l’istantanea che viene offerta dal 2025 per il mercato dell’arte. Il rallentamento del mercato e soprattutto il ridimensionamento dei prezzi ha dominato nel primo semestre, in particolar modo nel segmento premium, dove i dipinti venduti sopra i 10 milioni di dollari sono stati solo 17 nei primi 5 mesi dell’anno, contro i 40 del 2024, i 44 del 2023 e i 75 del 2022 secondo i dati di Artprice. In autunno, però, lo scenario è cambiato drasticamente: opere trofeo provenienti da collezioni illustri (finalmente ricomparse dopo un lungo periodo di latitanza cominciato nel 2024), proposte ai giusti prezzi, hanno riacceso gli entusiasmi dei collezionisti e dato un’accelerata ai fatturati delle case d’asta.

Il ruolo delle garanzie nelle aste d'arte

Una trasformazione senz’altro favorita da una correzione delle stime ma anche dalla presenza strabordante delle garanzie. Queste, pur togliendo suspense al meccanismo dell’asta, hanno spesso consentito alle major la consegna di collezioni importanti che altrimenti non sarebbero arrivate all’incanto.

A settembre il rilancio ha preso il via a Londra con i risultati record dell’arte surrealista collezionata dalla mecenate di origine greca Pauline Karpidas, che ha totalizzato il 100% del venduto da Sotheby’s diventando la collezione di un singolo proprietario più cara mai aggiudicata a Londra (per un totale di 101 milioni di sterline, circa 137 milioni di dollari). I buoni affari sono proseguiti poi a ottobre, anche a Parigi, per culminare in novembre a New York, incoronata capitale mondiale indiscussa dell’art market.

La centralità di New York

La centralità della Grande Mela e l’eccezionalità dell’ultima parte dell’anno trovano palese conferma nella classifica annuale: la top ten è occupata da opere tutte battute nelle aste newyorchesi, di cui nove il mese scorso. Le blue chip appartengono tutte all’arte moderna fra primo Novecento e Dopoguerra, periodo storicizzato su cui si concentrano i desideri dei collezionisti e investitori più facoltosi.

Se si guarda alla classifica assoluta si nota subito una particolarità. Da tempo non accadeva che uno stesso artista occupasse tutti i gradini del podio: la tripletta appartiene a Gustav Klimt, per lavori rari e con una prestigiosissima e unica provenienza dalla collezione di Leonard Lauder, il mecenate americano che trasformò in impero l’omonima azienda cosmetica.

Klimt domina la classifica delle vendite

La prima posizione è stata conquistata dal ritratto a figura intera di Elisabeth Lederer, datato 1914-16, mai passato in asta prima e venduto per oltre 204,15 milioni di euro, ovvero la seconda opera più costosa mai aggiudicata all’incanto e il lavoro dal prezzo più alto di sempre battuto da Sotheby’s. Si tratta di una composizione raffinata, che ritrae la figlia dei più importanti mecenati di Klimt, nella Vienna cosmopolita di inizio secolo, espressione di molteplici riferimenti e di un’eccellente maestria, dalla resa dell’abito, quasi un mosaico di ricami e variopinti dettagli, fino all’eleganza cromatica dei motivi orientali sullo sfondo. Seguono al secondo e al terzo posto due paesaggi lacustri dell’Attersee austriaco, amato luogo di villeggiatura dell’artista, passati di mano rispettivamente a 74,28 e 59 milioni di euro. Per questi soggetti Klimt, svincolato da richieste della committenza, manifesta una creatività più libera immortalando una natura vitale, con un approccio compositivo che già anticipa la direzione dell’astrazione.

Le opere record di Sotheby's e Christie's

Sotheby’s conclude così un anno molto positivo (con un fatturato di 7 miliardi di dollari, +17% sul 2024) e si aggiudica anche il quarto posto con una pregiata natura morta di Van Gogh, Romans Parisiens (Les Livres Jaunes), del 1887, proveniente dalla collezione dei coniugi Cindy e Jay Pritzker, grandi sostenitori delle istituzioni culturali, specialmente nella loro città, Chicago, oltre che ideatori del Pritzker Architecture Prize.

Il miglior risultato di Christie’s (che totalizza un fatturato complessivo di 6,2 miliardi di dollari, +6% sul 2024) si colloca invece al quinto posto con la forza del colore di Mark Rothko in No. 31 (Yellow Stripe) aggiudicata a 53,6 milioni di euro. La tela datata 1958, un periodo cruciale nell’evoluzione espressionista astratta dell’artista, proveniva da un’altra collezione blasonata, quella dei coniugi americani Robert e Patricia Weis.

Frida Kahlo e il record femminile

In tema di record, Frida Kahlo viene decretata l’artista donna più cara di sempre con una visione simbolica e naif in El sueño (La cama), dipinto del 1940 che Sotheby’s ha venduto a novembre per 47,4 milioni di euro, confermando l’interesse crescente per il Surrealismo in salsa latina. I cultori dei confronti assoluti fra artisti uomini e donne dovrebbero però moderare gli entusiasmi: il record per un uomo, raggiunto nel 2017 dal Salvador Mundi di Leonardo per oltre 400 milioni di euro, rimane ancora molto lontano da raggiungere.

Quanto agli old masters, a brillare più di tutti è stato Canaletto con una veduta veneziana, Il Bucintoro al Molo nel giorno dell’Ascensione, in perfette condizioni di conservazione, che da Christie’s, a luglio, ha raggiunto il record mondiale per l’autore totalizzando 37,2 milioni di euro. Benché i dipinti antichi non raggiungano di norma cifre assolute alte come l’arte moderna (Canaletto era al 13° posto seguito da pochi esempi come Guido Reni e Francesco Guardi nella top 100), il comparto è tuttavia in ripresa, con una domanda molto orientata a soggetti iconici, moderni, di grande impatto visivo.

Old masters e l'ascesa dei collezionabili

Accanto all’arte in senso stretto, poi, un significativo contributo ai fatturati è dato da collezionabili e oggetti di lusso. Se nel design trionfano i coniugi Lalanne con i loro estrosi mobili-animali che ottengono cifre milionarie, l’interesse dei collezionisti si allarga dalle auto di lusso alle borse di Hermès e Chanel fino ai poster rari di Star-Wars e alle carte Pokemon, questi ultimi memorabilia pop di cui è specialista la casa d’aste americana Heritage auctions.

Artisti italiani in evidenza

Fra gli artisti italiani spicca invece Amedeo Modigliani. Da Sotheby’s a Parigi il suo Busto di Elvira, uno dei due soli ritratti della modella ancora in mani private, ha stracciato le valutazioni iniziali di 5,5-7,5 milioni per passare di mano a 26,98 milioni. C’è poi Lucio Fontana che rimane una certezza grazie all’apprezzamento internazionale, mentre dopo la banana appesa al muro torna a far parlare di sé Maurizio Cattelan. Questa volta il suo spirito fra il farsesco e il concettuale fa il verso all’orinatoio di Duchamp con America, un wc in oro massiccio di oltre 101 kg che ha raggiunto 10,46 milioni di euro, cifra dovuta in buona parte al valore del metallo prezioso.

L'arte digitale

Infine, dopo la tempesta che ha sgonfiato gli Nft non c’è traccia in classifica di arte digitale. E se un tempo gli artisti anticipavano i tempi con visionarietà, oggi chi ha successo spesso non fa che cavalcare con furbizia l’onda dell’attualità. Sotto i riflettori sfilano così lavori come i Regular Animals di Beeple, inquietanti cani robot con il volto dei tycoon Elon Musk, Mark Zuckerberg e Jeff Bezos, dotati di intelligenza artificiale, che scattano foto alla platea e defecano letteralmente fotografie e Nft. Il loro successo ad Art Basel Miami - sono stati tutti venduti per 100 mila dollari l’uno - fa pensare che il 2026 non sarà avaro di novità, belle o brutte che siano. (riproduzione riservata)