Tassi d’intesse in calo e borse sui massimi, perché gli investitori tornano a puntare sul reddito fisso
Tassi d’intesse in calo e borse sui massimi, perché gli investitori tornano a puntare sul reddito fisso
Il reddito fisso pubblico continua ad attrarre gli operatori globali: il 37% prevede di aumentare le allocazioni in questa asset class durante il ciclo di tagli dei tassi previsto, mentre il 14% prevede di ridurre le posizioni

di Lorenzo Viale (Mf Newswires) 09/07/2025 18:56

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Gli investitori globali si stanno preparando ad aumentare le posizioni in titoli a reddito fisso e liquidità in vista dell'incertezza economica e dell'accresciuta volatilità dei mercati nei prossimi 12 mesi. È quanto appreso dallo studio Gatekeeper Pulse di Pgim, che ha esaminato i piani di allocazione, le attitudini di investimento e le preferenze dei gestori di 210 gatekeeper (selezionatori di fondi) presso grandi istituzioni finanziarie globali in Europa (incluso il Regno Unito) e in Asia, tutte con un patrimonio in gestione di almeno 1 miliardo di dollari.

Investitori puntano sul reddito fisso in contesto incerto

Il reddito fisso pubblico continua ad attrarre gli operatori globali: il 37% prevede di aumentare le allocazioni in questa asset class durante il ciclo di tagli dei tassi previsto, mentre il 14% prevede di ridurre le posizioni. Una tendenza simile si osserva nel credito privato, con il 22% netto degli investitori che prevede di aumentare l'esposizione.

L’incremento delle allocazioni sul mercato obbligazionario è in linea con le aspettative di rendimento dei gatekeeper per il prossimo anno: il 43% prevede che il reddito fisso pubblico genererà rendimenti superiori rispetto al periodo precedente di 12 mesi, contro il 20% che si aspetta rendimenti inferiori. Nel credito privato, il 34% prevede rendimenti più elevati nel prossimo periodo, contro il 24% che si aspetta rendimenti più modesti. Matt Shafer, head of International Intermediary Distribution di Pgim, riconosce il continuo appeal del reddito fisso per gli investitori, in un contesto caratterizzato da dazi, volatilità dei mercati azionari e rallentamento della crescita economica che alimentano l'incertezza.

«In un mercato caratterizzato da confusione politica e turbolenze, i clienti si stanno orientando verso il reddito fisso sia per ottenere rendimenti stabili che per proteggersi dai rischi di ribasso. Con l'evolversi delle dinamiche di mercato, le strategie multisettoriali che offrono la flessibilità necessaria per passare da un segmento obbligazionario all'altro in base al valore relativo stanno registrando una domanda particolarmente forte», ha affermato Shafer.

Rischi elevati stimolano la domanda di liquidità

Con i mercati che negli ultimi mesi hanno oscillato tra propensione e avversione al rischio, non sorprende che l'atteggiamento dei gatekeeper nei confronti dell'assunzione di rischio rimanga contrastante. Rispetto ai precedenti 12 mesi, il 32% dei gatekeeper prevede di aumentare la propria esposizione al rischio nel periodo a venire, mentre il 40% prevede una riduzione. In Asia, entrambe le percentuali sono pari al 37%. Per quanto riguarda i principali fattori di rischio, i rischi geopolitici, i timori di recessione e l'elevata inflazione sono state le principali preoccupazioni citate dagli investitori in Europa e in Asia.

Si prevedono inoltre continui episodi di turbolenza sui mercati: l’83% dei gatekeeper a livello globale si aspetta una maggiore volatilità dei rendimenti nel corso del prossimo anno. In un contesto macroeconomico incerto, il 39% dei gatekeeper è intenzionato ad aumentare le allocazioni in liquidità/strumenti del mercato monetario nei prossimi 12 mesi, mentre il 20% prevede una riduzione delle posizioni in liquidità.

Le soluzioni alternative

La domanda di investimenti alternativi, come il private equity e il credito privato, rimane robusta nonostante un leggero calo su base annua. Il 22% netto degli intervistati prevede di aumentare gli investimenti nel credito privato e il 19% netto prevede di rafforzare le posizioni nel private equity. I fund selector hanno espresso una preferenza per l'accesso ai mercati privati tramite investimenti diretti e coinvestimenti, lasciando intendere forse un desiderio di controllo nell'attuale contesto di cautela. I veicoli comuni sono al secondo posto in termini di facilità di accesso agli investimenti nei mercati privati.

Nel settore del credito privato, il 58% dei fund selector prevede che continueranno a esserci opportunità nel credito privato middle-market, dato che le grandi banche stanno limitando i prestiti alle aziende di medie dimensioni. Tuttavia, la metà degli intervistati pensa che questo segmento sia destinato a registrare spread più bassi, perché la concorrenza per riempire il vuoto si fa più intensa. Un’altra asset class alternativa destinata a osservare un aumento della domanda è quella delle infrastrutture. Nei prossimi 12 mesi, il 45% dei gatekeeper prevede di aumentare le allocazioni nelle infrastrutture, mentre solo il 7% è propenso a ridurre le posizioni. Con un aumento netto del 38%, le infrastrutture sono in testa alle aspettative positive dei gatekeeper in termini di allocazioni per il periodo a venire.

La tecnologia trasformativa rimane un punto di forza per l’equity

A livello globale, gli investitori sono meno ottimisti sulle azioni rispetto al reddito fisso. Solo il 26% dei gatekeeper prevede che i rendimenti dei mercati azionari quotati e privati saranno superiori a quelli degli ultimi 12 mesi, mentre una percentuale molto più elevata (45% per i mercati quotati e 40% per quelli privati) si aspetta rendimenti inferiori. Data l’importanza delle azioni statunitensi per i mercati globali, le prospettive più deboli per la crescita e gli utili sono probabilmente il principale fattore alla base della cautela dei gatekeeper.

Questa incertezza ha portato a intenzioni contrastanti in materia di allocazione degli asset da parte dei gatekeeper: il 34% prevede di aumentare le posizioni in azioni quotate, contro il 27% che prevede una diminuzione. Per i gatekeeper che intendono aumentare le allocazioni in azioni, le strategie azionarie globali rimangono la scelta principale. Tuttavia, quasi due terzi prevedono una frammentazione regionale nella performance azionaria a causa delle divergenze nelle politiche monetarie tra le diverse economie.

Mostrando un minore allineamento, i gatekeeper sono divisi sul fatto che i titoli delle piccole e medie imprese riusciranno a colmare il divario di performance rispetto alla categoria delle large cap. Nonostante negli ultimi mesi i mercati azionari siano passati dall'ottimismo all'incertezza, Shafer prevede che l'interesse degli investitori per i titoli azionari rimarrà forte, in particolare nei settori legati alle tecnologie trasformative.

«Continuiamo a credere che l’AI generativa ridisegnerà l'economia globale, trasformerà i modelli di business e migliorerà l'esperienza dei consumatori», ha sottolineato l’esperto «Dal punto di vista degli investimenti, nonostante i timori che l'attuale ciclo di investimenti tecnologici guidato dall’AI possa raggiungere il picco prima del previsto, prevediamo che la prossima fase significativa di crescita dell’AI, da cui gli investitori potranno trarre vantaggio, deriverà da un'ondata di applicazioni basate sull’AI». (riproduzione riservata)