Guerra Israele, l’esercito avanza su Gaza City. La Commissione d’inchiesta Onu accusa: È in corso un genocidio
Guerra Israele, l’esercito avanza su Gaza City. La Commissione d’inchiesta Onu accusa: È in corso un genocidio
Il governo di Benjamin Netanyahu vuole prendere il controllo e occupare la città. Si oppongono le organizzazioni non governative israeliane. Israele bombarda un porto yemenita

di Giulia Venini  16/09/2025 12:49

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Stando a quanto si legge in una dichiarazione congiunta delle organizzazioni israeliane per i diritti umani, l’ordine delle forze israeliane di evacuare Gaza City costituisce un atto di «pulizia etnica». Secondo il quotidiano Haaretz, le ong affermano che l’evacuazione sta venendo condotta in un luogo in cui è stata proclamata la carestia di massa. Essa è dunque «contraria al diritto internazionale». «Gli ordini non derivano da necessità militari», incalzano le no profit. 

Nel frattempo, l’idf ha confermato di aver bombardato il porto yemenita di Hodeida. Come si legge nel comunicato rilasciato dall’esercito, «le Idf hanno colpito un sito infrastrutturale militare appartenente al regime terroristico degli Houthi nel porto di Hodeida nello Yemen... L'attacco è stato effettuato in risposta ai ripetuti attacchi contro lo Stato di Israele, tra cui il lancio di droni e missili terra-terra verso lo Stato di Israele».

Contestualmente, il presidente americano Donald Trump ha affermato di non aver parlato con l’omologo israeliano Benjamin Netanyahu prima dell’inizio dell’incursione cominciata, ieri notte, 15 settembre 2025, dalla periferia di Gaza City, dove nell’ultima settimana l’Idf aveva già distrutto dei grattacieli e colpito 850 obiettivi terroristici. 

Ore 10:30. Le forze israeliane hanno occupato il 40% di Gaza City

Un funzionario israeliano ha riferito alla Cnn che la penetrazione via terra di Gaza City starebbe avvenendo in maniera graduale, anche se l’area urbana, molto densa, non sarebbe ancora stata del tutto evacuata. L’Idf avrebbe già occupato il 40% della città palestinese. Stando a quanto riferisce il Times of Israel, il tasso di civili in fuga aumenterà col progredire dell’offensiva delle forze israeliane, che mirano a conquistare l’intera città. 

I raid hanno costretto migliaia di persone a evacuare Gaza City, uno dei centri più popolati della Striscia di Gaza, dove si stima che, prima dell’offensiva, vi abitasse più di un milione di persone. Finora, sarebbero 350 mila i gazawi che si sono allontanati. 

I raid israeliani

I bombardamenti hanno provocato diversi feriti ricoverati negli ospedali della Striscia, tra cui ci sono molti bambini. Fonti sanitarie parlano di 38 morti. Nell’attacco, sono stati colpite molte scuole e cliniche. Contemporaneamente, un gruppo di familiari degli ostaggi israeliani ancora trattenuti da Hamas ha protestato davanti alla residenza di Netanyahu a Gerusalemme, condannando i bombardamenti.

«Ieri sera i raid su Gaza si sono intensificati. I nostri cari sono sotto le bombe dell’Idf, su ordine del primo ministro», ha dichiarato l’Hostages and Missing Families Forum. «Con l’avvicinarsi delle festività, viviamo nel terrore che possa essere la loro ultima notte: che chi è ancora vivo venga ucciso e che i morti non possano più essere restituiti». In totale si contano ancora quarantotto ostaggi, di cui venti sarebbero vivi.

Il sostegno americano

Israele continua a beneficiare del sostegno statunitense. In un incontro con Netanyahu, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha ribadito l’appoggio di Washington, pur sottolineando che l’offensiva su Gaza City dovrà avanzare rapidamente. 

Contestualmente, l’ex capo di stato maggiore Herzi Halevi ha reso noto che oltre un decimo della popolazione di Gaza è rimasto ucciso o ferito dall’inizio del conflitto, quasi due anni fa. «A Gaza vivono 2,2 milioni di persone: più del 10% è stato colpito, parliamo di oltre 200.000 individui», ha dichiarato. Una cifra che si avvicina a quella diffusa dal ministero della Salute palestinese, secondo cui i morti sarebbero circa 65.000 e i feriti oltre 164.000. Le autorità israeliane, tuttavia, hanno spesso contestato questi dati, accusando il ministero di diffondere numeri forniti da Hamas. La commissione indipendente dell’Onu ha diffuso un rapporto in cui accusa Israele di genocidio. (riproduzione riservata)