Nei prossimi 10 anni l’azionario europeo può battere Wall Street. È quanto emerge dal report Building Long-Term Returns: Our 10-Year Forecasts di Goldman Sachs pubblicato il 12 novembre 2025. Secondo le stime della banca d’affari Usa, l’indice S&P 500 può generare nei prossimi dieci anni un ritorno totale medio annuo del 6,5%, contro il 7,1% in euro (7,5% in dollari) dell’azionario europeo.
A sostenere la view più ottimista sull’Europa sono valutazioni più contenute - con un rapporto prezzo/utili (p/e) atteso in lieve calo da 14,6 a 13,9, contro una contrazione più marcata per gli Usa (da 23 a 21) - e dividendi più elevati, pari in media al 3% (più uno 0,5% derivante dai buyback), che rappresentano circa metà del ritorno totale atteso.
Goldman Sachs stima per l’Europa una crescita media degli utili del 4,6% l’anno e margini netti stabili intorno al 10%, mentre per gli Stati Uniti prevede un’espansione del 6% all’anno ma con margini già ai massimi storici (13%) e quindi più vulnerabili. A ciò si aggiunge un rafforzamento previsto dell’euro sul dollaro da 1,15 a 1,21 entro il 2035.
Il rendimento totale di un asset azionario, secondo gli esperti di Goldman Sachs, può essere stimato tenendo conto della somma di vari componenti: la crescita degli utili per azione (eps), la variazione dei multipli di valutazione (p/e) e del dividend yield. Per l’S&P 500, Goldman Sachs prevede una crescita media degli eps del 6% annuo, una riduzione dei multipli di circa 1% all’anno (da 23 a 21) e un dividend yield dell’1,4%, con un rendimento totale atteso di circa 6,5% annuo.
La crescita prevista degli utili per azione è inferiore alla media storica dell’8% annuo dal 1990, principalmente per la possibile compressione dei margini netti, che oggi sono ai massimi storici (13% contro il 5% del 1990) e potrebbero non beneficiare più dei fattori che li avevano sostenuti in passato, come globalizzazione, calo dei tassi e tagli fiscali.
Il modello prevede inoltre un rendimento del Treasury decennale al 4,5% nel 2035, che aumenta il tasso di sconto applicato ai flussi di cassa aziendali, riducendo il valore attuale delle azioni e dei multipli; allo stesso tempo, obbligazioni più redditizie diventano più competitive rispetto alle azioni, riducendo potenzialmente la domanda per l’azionario.
Per l’azionario europeo, Goldman Sachs prevede un rendimento totale medio annuo del 7,1% in euro (circa 7,5% in dollari). La crescita media degli eps è prevista del 4,6% annuo, leggermente più prudente rispetto agli Stati Uniti, ma i multipli di valutazione partono da livelli più contenuti e dovrebbero scendere solo da 14,6 a 13,9, offrendo maggiore margine di rendimento reale.
I dividendi, pari al 3% annuo, più 0,5% derivante dai buyback, contribuiranno a circa metà del rendimento totale, rappresentando una fonte stabile anche in scenari di crescita lenta. I margini aziendali europei sono previsti stabili intorno al 10%, riducendo il rischio di compressione della redditività rispetto agli Usa, dove i margini già elevati potrebbero diminuire.
La diversificazione geografica delle aziende dello Stoxx 600, che genera solo il 40% dei ricavi in Europa e il resto in Nord America, Asia e mercati emergenti, consente di catturare la crescita globale e ridurre la dipendenza dall’economia europea. Inoltre, in ultima analisi, il previsto rafforzamento dell’euro sul dollaro da 1,15 a 1,21 entro il 2035 aggiunge circa +0,4% annuo ai rendimenti per gli investitori in dollari, offrendo un piccolo ma costante vantaggio valutario nel lungo periodo.(riproduzione riservata)