Gli Usa negano l’ingresso a Breton e ad altri esponenti di Ong. L’ex commissario: torna il Maccartismo
Gli Usa negano l’ingresso a Breton e ad altri esponenti di Ong. L’ex commissario: torna il Maccartismo
Breton sanzionato per la legge sul Digital Services Act. Il Dipartimento di Stato Usa: le azioni di queste persone sono dannose per gli interessi americani. La Commissione Ue condanna: risponderemo in modo rapido e deciso

di Anna Di Rocco 24/12/2025 13:04

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Gli Stati Uniti, nella notte tra martedì 23 e mercoledì 24 dicembre, hanno annunciato sanzioni contro cinque personalità europee impegnate nel promuovere una regolamentazione più severa sul settore tecnologico. Tra queste figura anche l’ex commissario Ue Thierry Breton, a cui è stato vietato l’ingresso nel Paese. Il Dipartimento di Stato americano ha giustificato le misure affermando che le azioni di queste persone equivalgono a una «censura» e sono dannose per gli interessi americani.

Tra le altre personalità sanzionate figurano rappresentanti di Ong che combattono la disinformazione online e l’incitamento all’odio, tra cui Imran Ahmed, Clare Melford, Anna-Lena von Hodenberg, fondatrice di HateAid, una Ong tedesca, e Josephine Ballon, della stessa associazione.

Breton sui social: «La caccia alle streghe è tornata?»

«La caccia alle streghe di McCarthy è tornata?», ha scritto polemicamente sui social Breton. Washington sostiene che la legge voluta dall’ex commissario europeo, il Digital Services Act, abbia danneggiato gli interessi americani. «Ricordiamo che il 90% del Parlamento europeo, il nostro organo eletto democraticamente, e tutti i 27 Stati membri hanno votato all’unanimità il Digital Services Act. Ai nostri amici americani: la censura non è dove pensate che sia» ha ammonito Breton. La Francia ha denunciato «nei termini più forti possibili» le sanzioni contro le cinque importanti personalità europee, in particolare contro il connazionale Breton.

La nota del segretario di Stato Rubio 

Con una nota firmata dal Segretario di Stato, Marco Rubio, si legge che il Dipartimento di Stato «sta intraprendendo azioni decisive contro cinque individui che hanno guidato sforzi organizzati per costringere le piattaforme americane a censurare, demonetizzare e sopprimere i punti di vista americani a loro contrari».

«Questi attivisti radicali e le Ong strumentalizzate hanno promosso la repressione della censura da parte di stati stranieri, prendendo di mira in ogni caso oratori e aziende americane». Pertanto, prosegue Rubio, «ho stabilito che il loro ingresso, la loro presenza o le loro attività negli Stati Uniti hanno potenzialmente gravi conseguenze negative per la politica estera degli Stati Uniti».

La condanna della Commissione europea 

La Commissione europea «condanna fermamente la decisione degli Stati Uniti di imporre restrizioni di viaggio a cinque cittadini europei, tra cui l’ex Commissario europeo Thierry Breton», si legge in una nota. «La libertà di espressione è un diritto fondamentale in Europa e un valore centrale condiviso con gli Stati Uniti in tutto il mondo democratico. L’Ue è un mercato unico aperto e basato su regole, con il diritto sovrano di regolamentare l’attività economica in linea con i nostri valori democratici e gli impegni internazionali». 

Bruxelles ricorda che «le nostre norme digitali garantiscono un contesto sicuro, equo e caratterizzato da condizioni di parità per tutte le imprese, applicate in modo equo e senza discriminazioni. Abbiamo richiesto chiarimenti alle autorità statunitensi e restiamo impegnati nel dialogo. Se necessario, risponderemo in modo rapido e deciso per difendere la nostra autonomia regolamentare da misure ingiustificate». (riproduzione riservata)