Germania, Friedrich Merz è il candidato più accreditato alla Cancelleria dopo le elezioni. Ecco perché
Germania, Friedrich Merz è il candidato più accreditato alla Cancelleria dopo le elezioni. Ecco perché
L’ex presidente di Blackrock per la Germania, ha centrato il programma in quindici punti della Cdu su due temi: l’immigrazione e il rilancio dell’economia 

di Marco Cecchini 04/02/2025 18:56

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Bisogna sgombrare il campo dall’idea che Friedrich Merz, il candidato cancelliere della Cdu alle prossime elezioni, sia stato indebolito dal rifiuto di metà del suo partito di accettare i voti di Afd alla proposta cristiano democratica sull’immigrazione. Certo la spaccatura e le imponenti manifestazioni anti Afd successive hanno messo per ora in stand by qualunque ipotesi di abbattimento della barriera ad escludendum eretta dalla politica tedesca verso l’estrema destra. Ma questo non fa altro che dimostrare la forza della democrazia del gigante europeo al di là degli accadimenti contingenti.

In ogni caso Merz resta il candidato più accreditato alla cancelleria dopo le elezioni. Merz, ex presidente del mega fondo americano Blackrock per la Germania, ha centrato il programma in quindici punti della Cdu su due temi: uno è l’immigrazione sentitissimo dall’opinione pubblica ma l’altro è il rilancio dell’economia altrettanto fonte di preoccupazione per l’opinione pubblica.

Il distacco totale dalle politiche di Angela Merkel

Qui la strategia di Merz è di distacco totale dalle politiche, non solo della coalizione semaforo guidata da Olaf Scholz ma anche da quelle di Angela Merkel. Merkel voleva rendere la Germania indipendente dall’ingombrante alleato americano, stringendo il rapporto economico con la Russia sul piano energetico e con la Cina sul piano delle esportazioni. Merz nel suo discorso al Congresso ha avvertito senza usare mezzi termini i grandi gruppi tedeschi che ancora nel 2024 hanno annunciato 2,5 miliardi di investimenti (VW) e 1.8 miliardi (Mercedes) o rafforzato la loro presenza in Cina (Basf, Bosch): «Investire in Cina è una scelta pericolosa. La Cina non è uno Stato di diritto e la sua situazione economico finanziaria non è quella che appare». E a seguire: «Se vi troverete in difficoltà non venite poi a chiedere l’aiuto dello Stato».

Merz invita poi i gruppi tedeschi a guardare agli Usa, divenuta la prima destinazione delle esportazioni della Germania. La chiave del programma economico di Merz è la riduzione di tasse e soprattutto l’abolizione del “freno al debito” attraverso un processo di riforma costituzionale: tagli delle imposte sugli straordinari e sulle reti che utilizzano elettricità, sovvenzioni sul diesel agricolo, detassazione del lavoro svolto da pensionati.

L’asse con la Bundesbank di Joachim Nagel

Sul programma economico Merz ha incassato l’asse con la Bundesbank di Joachim Nagel che ha invitato le imprese a rimpatriare i profitti realizzati all’estero e moderare gli investimenti su Pechino. Inoltre, la Bundesbank che tradizionalmente ha sempre sostenuto una politica aggressiva sia sul piano monetario che fiscale ha cautamente aperto a una riforma del freno al debito. Suggerendo «una riforma orientata alla stabilità» che consentirebbe maggiori investimenti pubblici tenendo fermo l’obiettivo di un debtio/Pil al 60%. Tenuto conto della popolarità e della influenza della banca centrale tedesca nel Paese non è un risultato di poco conto.

Sulla scorta di questo programma Merz sarà con ogni probabilità il prossimo Cancelliere. Tutt’altra faccenda darà la coalizione che riuscirà a formare dato che il 30% dei consensi che oggi gli attribuiscono i sondaggi non sarà sufficiente a formare una alleanza stabile. Verdi, Spd, Afd: la politica tedesca è polarizzata. Ma l’Europa ha bisogno di una Germania forte. (riproduzione riservata)