Fintech, i finanziamenti al settore scendono ai minimi dal 2017 a livello globale. Ecco perché
Fintech, i finanziamenti al settore scendono ai minimi dal 2017 a livello globale. Ecco perché
Nel terzo trimestre di quest’anno il numero totale delle transazioni è calato del 16% a 753. La metà rispetto a due anni fa

di di Luca Gualtieri 22/10/2024 21:00

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Il fintech internazionale tocca il punto più basso degli ultimi otto anni in termini di raccolta di capitali. Nel terzo trimestre del 2024 i finanziamenti sono diminuiti del 25% rispetto ai tre mesi precedenti e si sono attestati a 7,3 miliardi di dollari.

Il numero di transazioni

Il numero totale delle transazioni è calato del 16% a 753, il livello più basso dal 2017, anche se la dimensione media dei deal è rimasta pressoché stabile a 12,7 milioni, il che suggerisce che gli investitori stanno scommettendo su un gruppo selezionato di società. Solo per fare un confronto, nel terzo trimestre del 2022 erano state annunciate complessivamente quasi 1.500 transazioni, circa il doppio del livello attuale. Lo segnala l’ultimo report periodico «state of fintech» realizzato dalla società di analytics americana CbInsights.

Il calo dei volumi rispetto al trimestre precedente è dovuto anche al fatto che i finanziamenti del periodo aprile-giugno erano stati sostenuti da due, grandi operazioni: il round da 650 milioni di dollari messo a segno da AlphaSense, il gruppo di market intelligence guidato da Jack Kokko, e il finanziamento da 694 milioni di Stripe, il colosso dei pagamenti fondato da Patrick e John Collison. Escludendo questi deal, il calo sarebbe stato del 13%.

Il 52% delle principali operazioni early-stage (cioè nella fase iniziale di vita di una startup) ha interessato mercati meno affollati, cioè collocati al di fuori degli Stati Uniti e del Regno Unito in paesi come Francia, India, Italia e Kenya. «Mercati meno affollati come questi offrono più spazio alle fintech in fase iniziale per trovare nicchie e ampliare la propria base di clienti», spiega il report.

Passando ai singoli comparti, i finanziamenti nei confronti del cosiddetto wealth tech (cioè le tecnologie applicate alla gestione del risparmio) sono aumentati del 67% passando da 0,6 miliardi nel secondo trimestre a un miliardo, grazie a due mega-round dal valore di oltre 100 milioni di dollari. L'aumento è legato soprattutto a due grandi operazioni: il round di serie F da 242 milioni per il fornitore di piani pensionistici chiavi in mano californiano Human Interest e il round di serie B da 200 milioni per Earned Wealth, un gestore patrimoniale digitale di New York che si rivolge ai professionisti del settore medico. Nel trimestre precedente o le risorse raccolte si erano attestate a 8,9 miliardi con un aumento del 19%, anche se il numero delle transazioni era sceso del 16%. (riproduzione riservata)