Ferrari promossa dagli analisti: ecco perché è ora di comprare il titolo e quanto può salire in borsa
Ferrari promossa dagli analisti: ecco perché è ora di comprare il titolo e quanto può salire in borsa
Attesa per il Capital Market Day di ottobre che indicherà i nuovi obiettivi di medio periodo: le previsioni puntano a margini operativi rettificati superiori al 30% e a un programma di buyback da 3 miliardi di euro

di Andrea Boeris 02/09/2025 15:30

Ftse Mib
41.989,71 17.40.00

+0,49%

Dax 30
23.770,33 18.00.00

+0,74%

Dow Jones
45.593,26 20.02.47

+0,71%

Nasdaq
21.613,62 19.57.54

+0,54%

Euro/Dollaro
1,1638 19.42.50

-0,09%

Spread
87,79 17.29.57

-2,20

Ferrari torna sotto i riflettori degli analisti e a catturare l’attenzione degli investitori. Martedì 2 settembre a Piazza Affari il titolo della società del Cavallino Rampante è arrivato a guadagnare oltre il 2,5% in mattinata, per poi ridurre i progressi a circa l’1% attorno ai 415 euro per azione.

A innescare la corsa in borsa di Ferrari è stata la promozione di Deutsche Bank, che ha alzato la raccomandazione da hold a buy e il target price da 430 a 520 euro, segnalando un potenziale di rialzo vicino al 21%.

Il ruolo chiave del Capital Markets Day

L’appuntamento decisivo sarà a ottobre (7-8) con il Capital Markets Day , durante il quale la società guidata da Benedetto Vigna, oltre alle novità sul primo modello elettrico della casa di Maranello, dovrebbe presentare nuovi obiettivi di medio periodo. Secondo Deutsche Bank, le attese puntano a margini operativi rettificati superiori al 30% e a un programma di buyback da 3 miliardi di euro, pari a circa il 4% della capitalizzazione di mercato.

Ma l’attenzione, sottolineano gli analisti, è destinata a spostarsi già oltre, al 2026, quando entrerà pienamente in produzione la prossima hypercar della casa di Maranello: la F80.

Il nuovo modello F80 

Secondo le analisi della banca tedesca, il nuovo modello a produzione limitata - 799 esemplari, con un prezzo di listino di 3,6 milioni di euro - rappresenterà un punto di svolta. Dotata di 1.200 cavalli e proposta a un prezzo quasi doppio rispetto alla Daytona SP3 (599 unità prodotte), la F80 potrebbe da sola generare oltre 700 milioni di euro di ricavi incrementali e più di 450 milioni di euro di ebit aggiuntivo nel 2026.

Si tratta di un impatto nettamente superiore al contributo della Daytona SP3 e per Deutsche Bank questo potenziale non è ancora incluso nelle stime di consenso. Gli analisti prevedono infatti un incremento degli utili superiore alle previsioni di Bloomberg per quell’anno.

Margini record 

Grazie alla spinta di prezzo/mix derivante dalla F80, Ferrari potrebbe spingere i margini operativi rettificati al 31% già nel 2025, rispetto al 29% atteso per il 2024. In parallelo la generazione di cassa industriale dovrebbe mantenersi su livelli molto robusti: oltre 1,2 miliardi l’anno nel periodo 2026-2030.

Questo scenario, secondo gli esperti della banca tedesca, aprirebbe la strada a un nuovo piano di riacquisto di azioni proprie da 3 miliardi, con prospettive di remunerazione per gli azionisti.

Valutazioni non a sconto 

Sul fronte dei multipli, il titolo Ferrari tratta circa 47 volte gli utili stimati 2025, un livello considerato elevato ma in linea con la media degli ultimi tre anni. Per Deutsche Bank, il forte balzo degli utili previsto per il 2026 giustifica la revisione del prezzo obiettivo e l’upgrade a buy.

«Una singola vettura può fare la differenza, e riteniamo che questa sia la F80», scrivono gli analisti di Deutsche Bank in un report. «Il potenziale di crescita non è ancora riflesso nelle stime di consenso. Restiamo convinti della capacità di Ferrari di sostenere margini superiori e crescita strutturale». (riproduzione riservata)