Altra piccola cessione in vista per Enel. Secondo quanto riportato da Expansion, la controllata spagnola Endesa starebbe valutando la vendita di un portafoglio fino a 2GW di capacità solare fotovoltaica attualmente in fase di sviluppo in Spagna. Questi asset sono stati esclusi dalle due precedenti alleanze firmate con Masdar a luglio del 2024 e a marzo del 2025.
A quanto si apprende, questi progetti si trovano in una fase iniziale di sviluppo e, di conseguenza, la loro valutazione dovrebbe essere decisamente inferiore rispetto a quella degli asset trasferiti a Masdar negli accordi precedenti. Non ci si aspetta che un singolo investitore acquisti il 100% degli asset in vendita, ma piuttosto che la società proceda con vendite dei singoli progetti.
L’operazione, se portata a termine, è in linea con il modello di partnership di Endesa segnalato nel piano strategico 2025-2027. Questo prevede la ricerca di partner per asset strategici al fine di massimizzarne il valore e il ritorno sul capitale investito, mantenendone comunque il controllo. Non è stata indicata una valutazione precisa di questi asset in vendita, ma l’operazione dovrebbe chiudersi a multipli più bassi rispetto ai precedenti accordi con Masdar (circa 0,8-0,9 milioni di euro a MW), data la fase ancora embrionale dei progetti.
Nel frattempo, sul fronte interno, gli amministratori delegati di Enel e Eni, Flavio Cattaneo e Claudio Descalzi, ritengono che il governo italiano dovrebbe valutare il rinvio della chiusura pianificata delle centrali elettriche a carbone prevista per il 2025. L’ad di Enel Cattaneo ha sottolineato che quattro centrali a carbone pienamente operative, che hanno svolto un ruolo cruciale durante la crisi del gas, sono programmate per la chiusura entro agosto di quest’anno. Ha messo in discussione la decisione di dismetterle in anticipo, suggerendo che le attuali condizioni di sicurezza energetica richiedono una rivalutazione. Inoltre, Cattaneo ha precisato che Enel è disposta a trasferire questi impianti al Gestore dei servizi energetici (Gse) se verranno utilizzati per la sicurezza del sistema piuttosto che per la normale produzione di energia.
Dal canto suo, l’ad di Eni, Descalzi, ha criticato la strategia energetica della Germania, sottolineando che, sebbene abbia fatto progressi verso gli obiettivi del Green deal, ora dipende dal carbone per il 28% del suo mix energetico, inclusa la lignite, altamente inquinante. Ha anche confrontato il prezzo medio spot del 2024 della Germania, pari a 80 euro a MWh, con quello dell’Italia, pari a 107 euro a MWh, sostenendo che mantenere attive le centrali a carbone è non solo pragmatico ma necessario, viste le attuali pressioni sui costi e sull’approvvigionamento. Il segretario del partito della Lega, Matteo Salvini, ha dichiarato che porterà la questione all’attenzione del governo, sostenendo che la chiusura dei quattro impianti è contraria all’interesse nazionale e compromette il futuro energetico dell’Italia.
Enel pubblicherà i risultati del primo trimestre del 2025 il prossimo 8 maggio. Per Javier Garrido, analista di JP Morgan, i primi tre mesi dell’anno dovrebbero mostrare dati più deboli poiché il primo trimestre del 2024 beneficiava ancora, a livello di ebitda, di un contributo di 0,2 miliardi di euro derivante da asset già venduti (Perù e reti in Lombardia), oltre che degli extra profitti in Italia prima del calo dei prezzi al pubblico retail nel secondo trimestre del 2023 (impatto positivo superiore ai 200 milioni).
Quindi, Garrido si attende per il primo trimestre un ebitda pari a 5,813 miliardi di euro (-4,6% su base annua), con Iberia (Endesa) e Nord America che dovrebbero registrare una performance solida , l’America Latina sostanzialmente stabile su base annua (escluso il Perù). Anche i profitti in Italia sono attesi stabili, poiché la crescita delle reti dovrebbe compensare in gran parte quelli leggermente più bassi nella generazione di energia. Al di sotto dell’ebitda, l’esperto di JP Morgan si aspetta un calo del debito netto di circa il 7% su base annua e un calo del 12,2% su base annua dell’utile netto ordinario a 1,914 miliardi.
Tuttavia, «riteniamo che i trend sottostanti per Enel nel primo trimestre di quest’anno saranno solidi. Infatti, le nostre stime suggeriscono che la società si stia dirigendo almeno verso l’estremo superiore delle indicazioni di ebitda per il 2025: 22,9-23,1 miliardi e verso un superamento delle previsioni di utile netto: 6,7-6,9 miliardi», prevede Garrido. Inoltre, «ci aspettiamo che il management inizi a dare indizi sui piani per eseguire una parte del programma di buyback da 3,5 miliardi di euro nel resto del 2025. Manteniamo la raccomandazione overweight e un target price a 8,30 euro sul titolo Enel» che a Piazza Affari sale dell’1,05% a 7,154 euro. Mentre a Madrid Endesa registra un +1,34% a 24,88 euro. (riproduzione riservata)