Francia dopo il downgrade del rating: Bank of America segnala possibile fuga da 70 miliardi di euro dagli Oat
Francia dopo il downgrade del rating: Bank of America segnala possibile fuga da 70 miliardi di euro dagli Oat
Per i titoli governativi, circa il 14% dei gestori è vincolato da un rating minimo AA+/AA/AA-, il che significa che non possono acquistare titoli con rating inferiore. Dopo il downgrade della Francia a A+, questi gestori non possono quindi più reinvestire in nuovi Oat secondo le loro regole interne

di Mario Olivari 21/10/2025 17:40

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Il 14% degli investitori esteri in Oat (i titoli di Stato francesi) potrebbe ridurre la propria esposizione, per un importo stimato di 70 miliardi di euro, secondo il report Euro Area Macro Viewpoint – Surprise S&P downgrade for France di Bank of America, pubblicato il 21 ottobre 2025. La possibile riduzione è legata al declassamento del rating sovrano francese: a settembre Fitch aveva abbassato il rating da AA- a A+, seguito dall’improvviso downgrade ad A+ di S&P Global Ratings, che ha fatto perdere alla Francia il rating medio “double-A”.

Secondo lo studio, confermato anche da un’indagine della Banca Mondiale 2023, il rating del credito resta il principale criterio di valutazione del rischio dei titoli di Stato, utilizzato dal 94% dei gestori. Per i titoli governativi, circa il 14% dei gestori è vincolato da un rating minimo AA+/AA/AA-, il che significa che non possono acquistare titoli con rating inferiore. Di conseguenza, con il downgrade della Francia a A+, questi gestori non possono più reinvestire in nuovi Oat secondo le loro regole interne.

Circa la metà del debito francese è detenuto da investitori stranieri

Attualmente, circa la metà del debito francese è detenuto da investitori stranieri, tra cui i gestori, storicamente attratti dai rendimenti più alti rispetto alla Germania e da una volatilità inferiore rispetto ai titoli italiani. Tuttavia, l’instabilità politica e le difficoltà della Francia nel far approvare il bilancio stanno spingendo agenzie di rating e investitori a riconsiderare le loro posizioni.

Bank of America stima che i titoli Oat detenuti da gestori esteri, banche centrali e fondi sovrani, ammontino a circa 500 miliardi di euro. È importante sottolineare che non si tratta di vendite immediate: la cifra rappresenta il potenziale massimo di riduzione, che si realizzerebbe gradualmente, soprattutto attraverso mancato reinvestimento nei bond in scadenza.

Dopo Fitch e S&P, il 24 ottobre tocca a Moody’s

Dopo S&P e Fitch, Moody’s, che attualmente attribuisce al Paese un Aa3 – il più basso tra i double-A con outlook stabile – dovrebbe rivedere la valutazione venerdì 24 ottobre. Il primo ministro Sebastien Lecornu sta cercando di far approvare il bilancio in un’Assemblea Nazionale divisa. La scorsa settimana è riuscito a restare in carica, sostenendo i mercati locali, ma solo dopo aver accettato di sospendere una riforma chiave delle pensioni. Questa situazione complica il percorso verso la consolidazione fiscale, alimentando le preoccupazioni delle agenzie di rating.

Sebbene la maggior parte degli investitori possa continuare a comprare titoli francesi, alcuni fondi con criteri di investimento ultra-rigorosi si stanno già preparando a vendere in seguito ai downgrade. Essendo la Francia il più grande emittente di bond dell’Unione Europea, eventuali vendite forzate richiederebbero un significativo riassetto dei portafogli.

«La nostra principale preoccupazione riguarda la quota significativa di detentori esteri», scrive il team di BofA, guidato da Sophia Salim. Gli analisti prevedono un allargamento dello spread tra i rendimenti decennali francesi e tedeschi a 80-85 punti base, rispetto ai circa 79 attuali.(riproduzione riservata)