Un’alternativa per chi volesse dare la caccia alle cedole delle società europee senza piazzare scommesse su singoli titoli è quella di puntare su un Etf focalizzato sui dividendi. L’offerta è piuttosto ampia: il portale specializzato JustEtf censisce infatti 22 prodotti passivi sui dividendi europei (sono 81 i fondi-indice complessivi su questa strategia di investimento). Salvo qualche sparuta eccezione, la stragrande maggioranza di questi Etf è a distribuzione: le cedole vengono cioè distribuite agli investitori e non reinvestite nel nav del fondo.
Al pari di chi acquista direttamente un’azione, chi punta su un Etf sui dividendi partecipa al tempo stesso alla performance azionaria degli indici di riferimento (e quindi dei titoli che lo compongono) e alla distribuzione delle loro cedole. Al contempo viene però garantita una maggiore diversificazione, anche se questi prodotti sono in genere abbastanza concentrati.
Un’analisi dei primi cinque Etf sui dividendi europei per masse (uno di State Street, tre di iShares-BlackRock e uno di Xtrackers-Dws) mostra che i titoli in portafoglio variano da un minimo di 30 a un massimo di 78. Il più grande Etf con passaporto europeo Ucits sui dividendi globali, un prodotto di Vanguard da oltre 5 miliardi di euro di masse, ha al contrario più di 2.100 titoli in portafoglio.
Ma cosa ci si può aspettare da un Etf sulle cedole europee? Il più grande è un fondo di State Street, Spdr S&P Euro Dividend Aristocrats, e gestisce oltre 1 miliardo di masse. Replica l’indice Euro High Yield Dividend Aristocrats, che include società dell’Eurozona le cui cedole sono cresciute negli ultimi 10 anni in forma consecutiva. Ha un indicatore di spesa (total-expense-ratio o ter) dello 0,3% e 39 partecipazioni in portafoglio.
L’Italia è il mercato più rappresentato: quasi un quarto della capitalizzazione complessiva viene da Piazza Affari. Tra le prime posizioni compaiono Generali (4,7%), A2a (4,15%), Unipol (4,02%) e Terna (3,4%). Il rendimento attuale da dividendo del fondo è del 3,76% e nell’ultimo anno il comparto ha reso il 15,2%: un 11% dato dalla variazione dei prezzi e un 4,2% portato dalle cedole.
Sale al 5% il rendimento da dividendo attuale del secondo Etf per patrimonio, l’iShares Euro Dividend da quasi 900 milioni di masse (0,4% il suo ter). L’indice di riferimento è l’Euro Stoxx Select Dividend 30, che replica le 30 società con più elevato rendimento da dividendo dei Paesi Ue dell’Eurozona. Il mercato più rappresentato, con un quarto della capitalizzazione, è quello olandese.
L’Italia si ferma al 10% ed è presente nelle prime posizioni con il titolo Poste al 4,36%. Le due società più presenti nel portafoglio sono le banche olandesi Abn Amro (5,7%) e Ing (5,6%). Nell’ultimo anno il fondo ha reso il 22,1%, di cui un 5,76% dato dai dividendi e il resto dalla performance dell’indice.
Sempre su un orizzonte di un annuo entrambi i comparti hanno battuto anche gli Etf generalisti a distribuzione sull’indice Msci Europe delle azioni europee, che però su un periodo di cinque anni sovraperforma (complice anche i costi più bassi) di circa 15 punti percentuali. (riproduzione riservata)