L’Europa vince, ora è tempo di consolidamento. Così Berenberg nella sua equity strategy in cui ricorda che, di recente, ha sostenuto che le azioni tedesche (ed europee) erano «surriscaldate» all'inizio di marzo, ma questo non gli ha impedito all’inizio di aprile di individuare opportunità per prendere posizione nonostante le difficoltà e assumere un rischio azionario più elevato.
Mentre le azioni statunitensi sono tornate a +2% da inizio anno, quelle europee hanno registrato un +21% in dollari quest’anno grazie al proseguimento del trend di ribilanciamento. Questa sovraperformance europea sta attirando un maggior interesse da parte degli investitori globali, con un aumento della domanda di azioni europee, come dimostrato dal fatto che il 95% dei flussi netti verso gli Etf azionari europei degli ultimi cinque anni si è verificato solo da inizio anno.
Banche, assicurazioni, telecomunicazioni, costruzioni e utilities sono stati i settori leader in Europa da inizio 2025. Le strategie di investimento dominanti sono state: momentum, dividendi, value e buyback, mentre l’approccio growth è rimasto indietro.
Ora per Berenberg è probabile una fase di consolidamento. Da inizio aprile il guadagno implicito a 12 mesi da una combinazione di crescita degli utili del 5% e un multiplo p/e neutro (circa 14 volte) è stato del 19,6%. Dopo il forte rialzo dei prezzi delle azioni da allora, la stessa combinazione implica ora solo un guadagno dell’1,7% nei prossimi 12 mesi per le azioni europee. Questo rende difficile inseguire il rally attuale nel breve termine, avverte Berenberg che, quindi, suggerisce diverse strategie di investimento alternative: sono incentrate sul momentum da buyback, qualità a un prezzo ragionevole e titoli convenienti.
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Per quanto riguarda la strategia basata sul momentum da buyback Berenberg ha selezionato nell’indice Stoxx 600 le azioni che hanno ottenuto un buon punteggio rispetto al gruppo del primo quintile in base ai riacquisti di azioni proprie a un anno, ai bilanci solidi, al free cash flow in eccesso e alla forte crescita degli utili per azione (eps) nel medio termine. Sono in tutto 22 azioni europee, l’unica italiana del gruppo è Stellantis. Le altre sono Bp, Heidelberg Materials, Ryanair, Intl.Cons.Airl.Gp., Acs Activ.Constr, The Sage Group, Pandora, Logitech R, Evolution, Galp Energia, Pearson, Auto Trader Group, Rightmove, Technip Energies, Kingfisher, Qinetiq, Computacenter, Glanbia, Inchcape, Grafton Group e Vistry Group.
Questo screening individua società con fondamentali solidi e con una certa protezione in termini di valutazione. «Riteniamo che questa combinazione possa aiutare gli investitori a costruire una struttura simile a un'opzione call nei loro portafogli. Bilanci solidi e capacità di generazione di cassa dovrebbero fornire una protezione dal potenziale indebolimento macroeconomico», spiega Berenberg, applicando un filtro di valutazione a questo screening di qualità, selezionando aziende con ratio p/e bassi.
In questo caso si tratta di 32 azioni europee, di cui due italiane: sempre Stellantis in compagnia di Buzzi. Le altre sono Roche Holding, Shell, Sanofi, Holcim, Bmw, Heidelberg Materials, Nokia, Ryanair Holdings, Capgemini, Publicis Groupe, Ericsson B, Michelin, Arcelormittal, Volkswagen, Next, Cvc Capital Partners, Acs Activ.Constr.Y Serv., Continental, Renault, Logitech R, Henkel Preference, Genmab, Evolution, Hal Trust, Galp Energia Sgps B, Swedish Orphan Biovitrum, Norsk Hydro, Alstom, Ipsen e Skf B.
Al contempo, Berenberg ha cercato titoli che scambiano con p/e forward a 12 mesi verso la parte bassa del proprio range a cinque anni, con un forte momentum degli utili negli ultimi sei mesi e un’elevata crescita attesa degli utili nel medio termine. Sono 28 azioni europee, nessuna italiana: Prosus, Ubs, Rolls-Royce, Siemens, Barclays, Adyen, Natwest, Deutsche Bank, Lonza, Societe Generale, Adidas, Flutter Entertainment, Commerzbank, Ucb, Argenx, Prudential, Novozymes, Dsm Firmenich, Ryanair Holdings, Mtu Aero Engines, Sartorius Stedim Biotech, Fresenius Med.Care, The Sage Group, Genmab, Severn Trent, Getlink, Smiths Group e Zalando.
Nell’ultimo screening Berenberg ha selezionato titoli europei che scambiano con dividend yield storici verso la parte alta del loro range a cinque anni, con un forte momentum dei dividendi negli ultimi sei mesi e una crescita elevata attesa dei dividendi nel medio termine. In quest’ultimo caso le azioni selezionate sono 17, una è italiana: Moncler (16,1% la crescita dei dividendi). Le altre 16 sono: Hermes (28,3% la crescita dei dividendi), Safran (39,5%), Lloyds Banking Group (35,4%), Alcon (22,1%), Standard Chartered (23,9%), Eqt (35,5%), Prudential (53,4%), Ryanair Holdings (33,2%), Cellnex Telecom (158,4%), Schindler R (20,9%), Straumann Hldg (36,9%), Aib Group (18,2%), Rentokil Initial (17,5%), Banco Comr.Portugues R (36,7%), Centrica Utilities (29,5%) e Intertek Group (17%). (riproduzione riservata)