Difesa, le 4 azioni su cui puntare se scoppia la guerra in Europa
Difesa, le 4 azioni su cui puntare se scoppia la guerra in Europa
L’Europa non ha autonomia militare, non si muoverà senza la Nato, ma gli Usa non permetteranno all’Alleanza di muoversi. AlphaValue vede aumentare le probabilità di un conflitto più ampio. La difesa ormai conta più dell’aerospaziale

di Francesca Gerosa 16/09/2025 15:11

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La difesa conta più dell’aerospaziale. Le azioni legate alla difesa hanno registrato una buona settimana dall’8 al 12 settembre. Il trend è proseguito anche lunedì 15. Il clima non è più dominato da un cessate il fuoco in Ucraina, negoziato o meno dell’amministrazione Trump. Ma dal rischio di un allargamento della guerra in Europa. «Si tratta della consapevolezza che la Russia del presidente, Vladimir Putin, possa essere esausta politicamente, economicamente e militarmente, ma che ciò non basti a impedire all’orso di spingere ancora e mettere ulteriormente alla prova la volontà della Nato di difendere il proprio territorio», sottolinea AlphaValue.

Le probabilità di un conflitto più ampio sono aumentate

Il tema è vecchio, ma è diventato molto concreto da quando Donald Trump ha chiarito che la Nato era un club di perdenti: l’Alleanza combatterà mai per una piccola incursione russa nei Baltici o in Polonia? «La risposta è no, dopo che la Russia ha messo alla prova con successo i nervi sia polacchi sia rumeni. Gli Stati Uniti hanno definito l’episodio un caso sfortunato di droni finiti fuori rotta. L’Europa non ha autonomia militare, non si muoverà senza la Nato, mentre gli Usa non permetteranno all’Alleanza di muoversi. Per questo le probabilità di un conflitto più ampio stanno improvvisamente aumentando e il settore europeo è puntualmente schizzato in alto», continua AlphaValue.

Boom di nuovi ordini

Nel frattempo, la francese Thales ha raccolto nuovi ordini per la difesa aerea dalla Danimarca e Rheinmetall è pronta a consegnare le sue armi automatiche di difesa aerea a corto raggio (Skyranger per i più esperti) all’Ucraina o a chiunque abbia denaro da spendere. Le due società hanno guadagnato, rispettivamente, il 12,7% e l’8,7% la scorsa settimana. Anche Bae Systems è salita dell’8,7% grazie a un ordine da 10 miliardi di sterline dalla Norvegia per le sue fregate F-26, ricorda AlphaValue.

Il settore (8 i titoli coperti da AlphaValue: Airbus, Safran, Rolls Royce, Rheinmetall, Bae Systems, Thales, Leonardo e MTU Aero, si veda la tabella sotto) combina, dunque, sia il timore legato alla spinta incessante della Russia per rompere il blocco Nato attorno ai suoi confini occidentali (soprattutto nel Mar Baltico) sia gli ordini di entità rilevante che erano attesi da tempo, ma tardavano ad arrivare.

Le raccolte di ordini si stanno gonfiando (75 miliardi di sterline solo per Bae). In media si tratta di un +50% rispetto alla situazione pre-guerra in Ucraina. «Questo migliorerà notevolmente i profitti una volta completata la fase di aumento della produzione. Con un p/e 2025 pari al doppio della media di mercato, gli investitori non hanno aspettato che gli analisti alzassero bruscamente le loro stime sugli utili», precisa il broker.

Via l’etichetta «Aerospazio»

Mentre AlphaValue deve ancora aggiungere due titoli focalizzati sulla difesa: Saab (P/e a 41x) e Renk (P/e a 46x) alla sua copertura del settore Aerospazio & Difesa, è ormai chiaro che l’etichetta «Aerospazio» può essere abbandonata, visto che l’aumento medio dell’utile per azione (15%-18%) non è legato alle attività aerospaziali e verrà rivisto al rialzo ancora e ancora.

I buy di AlphaValue

Vale anche la pena confrontare le capitalizzazioni di mercato delle società della Difesa con quelle dell’Automotive. «È un chiaro segnale di dove ci si aspetta che arrivi la crescita: l’auto ha perso la guerra delle capitalizzazioni di mercato: 400 miliardi di euro circa contro 650 miliardi», conclude AlphaValue che ha un rating add su quattro dei titoli segnalati: Airbus con un potenziale upside del +17,9%, Thales +11%, Leonardo +19,8% e MTU Aero +22,3%.

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