Non è solo questione di droni e missili. I domini da proteggere sono tanti e sono in continua evoluzione. Tra questi c’è il mare, una dell’infrastruttura più strategiche del pianeta: perché sotto le portaerei e le marine scorrono migliaia di chilometri di cavi sottomarini che trasportano dati, energia e gas. Non a caso l’Italia ha già presentato il suo piano da 1,3 miliardi per “armare” il mare. Ma non è l’unica: in sole ventiquattr’ore Stati Uniti e Francia hanno presentato piani per rilanciare la propria difesa marina.
Donald Trump ha annunciato martedì 22 dicembre che la Marina statunitense costruirà una “classe Trump”: corazzate da 5 miliardi di dollari progettate per proteggere rotte e infrastrutture strategiche, con missili a lungo raggio e fino a 50 navi di supporto. La Francia, invece, punterà sulla portaerei a propulsione nucleare Pang, 310 metri di potenza proiettata, destinata a sostituire il Charles de Gaulle entro il 2038, con 30 aerei imbarcati e un equipaggio di oltre mille marinai.
E mentre lo scacchiere geopolitico fa le sue mosse, il comparto della difesa in Europa brilla. I venti di guerra e la pace ancora lontana sul fronte caldo dell’Ucraina, alimentano gli acquisti sui titoli bellici: così martedì 23 dicembre a Milano svettano in cima al Ftse Mib (-0,11%) Fincantieri (+2% a 16,84 euro) e Leonardo (+1,52% a 50,16 euro).
Toniche le quotazioni anche di Airbus (+0,34% a 196,38 euro) a Parigi (Cac -0,21%), Rheinmetall (+0,2 a 1.548 euro), Renk (+0,47% a 53,53 euro) e Hensoldt (+0,48% a 73,85 euro) a Francoforte (Dax +0,02%), Bae System (+0,17% a 1.720 sterline) a Londra (Ftse 100 +0,11%).
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, la prima unità della classe si chiamerà USS Defiant. Secondo Trump, la costruzione inizierà «quasi immediatamente» e richiederà circa due anni e mezzo. La nuova corazzata è destinata a rinnovare i cacciatorpediniere di classe Arleigh Burke comunemente utilizzati nella Marina degli Stati Uniti, con un design aggiornato e un costo stimato di 5 miliardi di dollari.
Nel complesso, la Flotta d’Oro di Trump sarà composta da diverse grandi navi da guerra equipaggiate con missili a lungo raggio più potenti, possibilmente ipersonici, nonché da un gran numero di nuove piccole fregate. Attualmente, la Marina statunitense ha a disposizione 287 imbarcazioni. Le nuove navi dovrebbero avere un dislocamento compreso tra 30.000 e 40.000 tonnellate, essere armate con missili da crociera nucleari e predisposte per armi future come railgun e sistemi a energia diretta.
E la Francia sembra pronta a reggere la competizione. Il presidente francese, Emmanuel Macron ha confermato la costruzione di una nuova portaerei nucleare, la Porte-Avions Nouvelle Génération (Pa-Ng), destinata a sostituire la Charles de Gaulle. La consegna è prevista per il 2038. Con un dislocamento di circa 78.000 tonnellate e una lunghezza di 310 metri, sarà la più grande nave da guerra mai costruita in Europa.
La Pa-Ng sarà a propulsione nucleare, dotata di sistemi elettromagnetici Emals per il lancio dei velivoli e opererà con caccia Rafale M. Il costo stimato del programma è di circa 10 miliardi di euro e coinvolgerà 800 aziende, in gran parte piccole e medie imprese. Nonostante le pressioni per un rinvio a causa dei vincoli di bilancio, Macron ha ribadito che il progetto è essenziale per la credibilità strategica della Francia. (riproduzione riservata)