La Germania sta mettendo a punto una serie di progetti per far uscire il Paese dalla più grave crisi economica dalla fondazione della Repubblica Federale nel 1949, come ha spiegato Peter Leibinger, presidente della Confindustria tedesca.
Uno di questi è la creazione di un fondo pubblico da 30 miliardi su infrastrutture e Difesa per attirare capitali privati, anche esteri, fino a 130 miliardi. Un altro è l’emissione di 512 miliardi di Bund nel 2026, record storico per Berlino, per ravvivare la crescita e il parco armamenti.
Tutto questo mentre il Consiglio Europeo ha deciso di puntare sul debito comune per fornire a Kiev un prestito da 90 miliardi a interessi zero. E ora gli eurobond sono sempre meno un tabù. Dal punto di vista degli investimenti, l’interesse torna a concentrarsi sui titoli della Difesa. Certo, sono cresciuti molto negli ultimi tre anni con l’invasione dell’Ucraina ma se anche nel 2026 sarà siglata una forma di pace fra Kiev e Mosca, le tensioni geopolitiche resteranno alte. Gli Usa del presidente Donald Trump stanno infatti abbandonando l’Ue che deve autofinanziare un proprio esercito.
Il comparto della Difesa in Europa ha perso il 5% nell’ultimo mese, anche se è balzato del 55% da inizio anno. Come spiega Fabio Caldato, Portfolio Manager del fondo AcomeA Strategia Dinamica Globale, «osserviamo con attenzione l'attuale calo del settore Difesa, poiché riteniamo che possa offrire una nuova opportunità di investimento. La prima gamba rialzista a cui abbiamo assistito negli ultimi trimestri è stata caratterizzata dalla speculazione. Anche in caso di pace nel 2026, il trend di investimenti in armi caratterizzerà i prossimi anni e potremo partecipare a nuovi rialzi più duraturi, meno volatili e fondati sui risultati aziendali».
Annacarla Dellepiane, Head of Southern Europe di HANetf, sottolinea proprio il fatto che la Germania sta confermando un cambio di «passo strutturale sulla Difesa, con emissioni record di Bund per 512 miliardi nel 2026 destinate anche al finanziamento di infrastrutture militari. Nel breve periodo i mercati continuano a penalizzare i titoli del settore ogni volta che emergono spiragli di pace in Ucraina, ma questi movimenti appaiono sempre più legati al sentiment tattico».
Le diverse società del comparto restano tra le più sensibili in questi contesti, a Piazza Affari è spesso «Leonardo a subire le flessioni più marcate, mentre sui principali listini europei anche Renk, Rheinmetall, Bae Systems, Thales e Saab tendono a evidenziare ribassi rilevanti, pur beneficiando di una visibilità sugli ordini senza precedenti nel medio-lungo periodo». Ma la revisione delle regole fiscali e l’indebolimento del tradizionale supporto Usa, come si è visto, «rendono la spesa militare una priorità strutturale per Berlino».
Se si va a guardare ai titoli nella tabella allegata (8 sono tedeschi, 3 italiani) che riguardano attività dirette o strettamente correlate alla Difesa, il potenziale rialzo rispetto al prezzo obiettivo raccolto dagli analisti del consenso Bloomberg va da un minimo del 13% per Thyssenkrupp al un massimo del 33% circa con Avio. Secondo un’analisi effettuata dal terminale Bloomberg sulla base di indicatori tecnici, performance recenti dei titoli, momentum e sentiment di mercato, emerge una classifica di azioni della Difesa elencate per probabilità di crescita nei prossimi tre mesi.
Sulla base di queste premesse, al primo posto si colloca Rheinmetall. Dal punto di vista tecnico, il titolo tratta sotto le medie mobili a 50 giorni (1.659 euro) e a 200 giorni (1.671 euro), configurando «un punto di ingresso interessante» dopo una correzione del 20%. Il titolo ha un Rsi (Relative Strength Index, un indicatore tecnico che misura la forza del movimento dei prezzi di un’azione su una scala da 0 a 100) a 44,5 indicando una condizione di ipervenduto che lascia spazio a un rimbalzo.
Negli ultimi tre mesi Rheinmetall ha perso il 19,8%, ma resta in forte rialzo da inizio anno (+156%). Il momentum è sostenuto da un nuovo ordine da 1,7 miliardi di euro ricevuto il 18 dicembre e dal miglioramento delle prospettive per l’esercizio, con una crescita dei ricavi attesa tra il 30% e il 35%.
Il sentiment degli analisti pare positivo: Bernstein ha alzato il giudizio ad outperform l’11 dicembre, definendo le valutazioni «vicine a uno scenario ribassista», mentre Morgan Stanley ha indicato Rheinmetall come top pick, stimando un potenziale di rialzo superiore al 50%. Secondo il mercato, le recenti vendite legate alle speculazioni su un accordo di pace in Ucraina sono state eccessive. E infatti la società ha spiegato che un’eventuale pace in Ucraina avrebbe «impatto zero» sul business.
Al secondo posto c’è Leonardo, con il titolo che scambia sotto la media mobile a 50 giorni (49,2 euro) ma sopra quella a 200 giorni (48,4 euro), con un Rsi neutrale a 50,7. La performance a tre mesi (-3,5%) risulta la migliore tra i principali titoli della Difesa, mentre da inizio anno il titolo segna un robusto +87%, confermando il forte trend di fondo. Tra i catalizzatori principali figurano un portafoglio ordini atteso a 118 miliardi di euro nei prossimi cinque anni e ordini del primo trimestre in crescita del 20% a 6,9 miliardi. Sul fronte del sentiment, il target price medio del consenso Bloomberg è di 57,74 euro.
Il terzo posto è occupato da Ohb, gruppo tedesco dell’aerospazio e dei sistemi satellitari. Il titolo tratta sopra la media mobile a 200 giorni (83,2 euro), segnalando un trend solido, con un Rsi a 44,9. È l’azione con il momentum più forte del gruppo (indica la forza e la direzione del movimento dei prezzi di un’attività finanziaria in un certo periodo di tempo): +60,8% negli ultimi tre mesi e +119% da inizio anno.
I risultati operativi sostengono la performance: nel terzo trimestre 2025 l’ebitda è cresciuto del 12% su base annua e il portafoglio ordini è aumentato del 47%, raggiungendo i 3,1 miliardi di euro. Dal punto di vista strategico, Ohb ha completato a ottobre l’acquisizione di Mt Aerospace, rafforzando il posizionamento nel settore spaziale, che beneficia direttamente dell’aumento della spesa europea per la Difesa.
Anche Max Wienke, Market Analyst di eToro, cita Rheinmetall come beneficiaria della «forte domanda di munizioni, veicoli blindati e sistemi di difesa aerea. Il portafoglio ordini è completo e la visibilità elevata». L’analista aggiunge anche Hensoldt per la modernizzazione dei sistemi radar, dei sensori e delle capacità di guerra elettronica. Thyssenkrupp Marine Systems, poi, conclude Wienke, trarrà vantaggio dall’espansione navale tedesca e dalla cooperazione internazionale nel settore sottomarino. (riproduzione riservata)