De Agostini mette in portafoglio il 42% dei giochi Legami. Ecco quanto l’ha pagato
De Agostini mette in portafoglio il 42% dei giochi Legami. Ecco quanto l’ha pagato
Nuovo investimento della holding della famiglia Boroli Drago che rileva dal fondo Flexible Capital di Dea Capital Alternative Funds una quota di minoranza del gruppo fondato da Fassi. Si tratta di un’ulteriore gamba di business della holding a fianco a editoria, lotterie, gaming, asset management, media e farmaceutica

di Andrea Deugeni  27/11/2025 14:37

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Editoria, lotterie, gaming, asset management, media, cioccolato, farmaceutica e ora cartoleria. Il gruppo De Agostini, la holding della famiglia Boroli Drago da 2,7 miliardi di euro di ricavi e oltre 3 miliardi di nav, crea una nuova gamba di business mettendo in portafoglio il 42% di Legami.

Legami il gruppo bergamasco fondato nel 2003 dal bocconiano Alberto Fassi (primo socio al 58%) che si occupa di cartoleria, articoli da regalo, agende e calendari e la cui quota di minoranza era fra gli asset del fondo Flexible Capital della scuderia Dea Capital Alternatrive Funds, la sgr di casa guidata da Gianandrea Perco che il gruppo De Agostini ha appena venduto a Green Arrow (closing previsto a marzo). Dunque è un’operazione con parti correlate, passata da procedura per l’advisory board del fondo.

La quarta generazione al comando

È il secondo atto della quarta generazione (il primo è stato il reinvestimento con l’11,4% nella nuova Igt) della numerosa famiglia dei Boroli Drago al comando della conglomerata novarese nata dalla vendita delle carte geografiche, degli atlanti e delle enciclopedie e che ora esprime al comando Enrico e Nicola Drago, figli di Marco, lo storico presidente a capo al piano di sopra della catena di controllo in B&D Holding. Non sono stati forniti i dettagli della vendita, ma l’operazione potrebbe esser stata siglata secondo multipli di mercato delle società quotate che appartengono a questo settore e che oscillano fra le 10 e le 13 volte l’ebitda. Dunque, intorno ai 230 milioni. Nel 2024 Legami ha fatturato 245 milioni, con un ebitda superiore ai 50 milioni.

L’asset era entrato nel portafoglio di Dea Capital Alternative a metà 2023, quando realizzava 51 milioni di euro di ricavi (a fine 2022). Grazie alla managerializzazione, alla creazione di una forte struttura societaria e all’apertura di nuovi punti vendita da parte della squadra di Perco, Legami è riuscita ad incrementare vendite e redditività, espandendosi anche anche all’estero, in particolare in Francia e in Spagna.

Oltre confine il gruppo bergamasco distribuisce i propri articoli in oltre 70 Paesi, grazie a 10.000 rivenditori, con più di 600 corner e un network retail diretto. Per il 2025 è previsto il superamento dei 300 milioni di euro di fatturato e l’apertura di ulteriori boutique, tra cui 16 in Francia e 5 in Spagna, per un totale di più di 150 negozi a gestione diretta.

Il ruolo industriale di De Agostini nel guidare l’internazionalizzazione

Il socio De Agostini, che all’estero ha costruito le proprie fortune (il grosso del valore arriva dalle lotterie e dal gaming dell’americana Brightstar Lottery, la vecchia Igt), avrà un ruolo industriale di lungo periodo nel guidare la nuova fase di espansione internazionale di Legami. Si tratta di un brand riconoscibile come Venchi, di cui la conglomerata novarese ha rilevato il 10,3% lo scorso anno per dare il proprio apporto alla crescita internazionale. Ma a differenza di quanto fatto con il pharma di Content Group di cui a fine 2024 ha comprato il 100%, per Legami si tratta sempre di una partecipazione di minoranza.

«È con grande soddisfazione che annunciamo questa operazione che rappresenta per De Agostini un ulteriore investimento strategico in un grande brand italiano. Affianchiamo con entusiasmo Alberto Fassi e Massimo Dell’Acqua (il direttore generale, ndr) in questa nuova fase di sviluppo e siamo convinti che la nostra esperienza nel far crescere aziende di qualità, nel ruolo di azionista industriale di lungo periodo, potrà essere di grande beneficio per Legami, in particolare in questa fase di ingresso in nuovi mercati, consolidando la posizione di player di riferimento in stationery, 'happy shopping’ e nei lifestyle accessories di alto livello», commenta Enrico Drago. (riproduzione riservata)