Moneyfarm chiama Citi per sondare il mercato e individuare un partner industriale. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, la scale-up di consulenza finanziaria digitale con base a Londra, fondata nel 2011 dagli italiani Giovanni Daprà e Paolo Galvani, ha deciso di ridefinire gli assetti proprietari.
L’obiettivo è chiaro: consentire l’uscita di investitori presenti nel capitale da molti anni e costruire con il nuovo partner strategie di sviluppo per la prossima fase della società. Il processo è alle prime battute, senza scadenze temporali prefissate, e al momento non esiste un identikit preciso del potenziale partner. La ricerca sarebbe comunque orientata verso un operatore industriale e non verso un fondo di investimento.
Il timing dell’operazione riflette una situazione favorevole per Moneyfarm, che a differenza di molti competitor fintech ha raggiunto il break even operativo e prevede per il 2025 un ebitda positivo per l’intero esercizio, al netto di eventuali costi straordinari.
La performance positiva deriva soprattutto dalla crescita delle masse gestite, aumentate del 38% nel primo semestre e salite a 7,1 miliardi di euro a fine ottobre. Anche il numero di clienti attivi della fintech italo-britannica è in aumento, raggiungendo quota 170 mila, un indicatore di consolidamento della base di utenti e della fidelizzazione del servizio.
Di pari passo la società ha intensificato l’offerta di prodotti e servizi, puntando su soluzioni innovative e diversificate. Tra i progetti più rilevanti vi sono i portafogli tematici, che consentono ai clienti di integrare i portafogli gestiti con esposizioni ai principali megatrend globali; la soluzione Liquidità+, un portafoglio di fondi monetari pensato per i risparmiatori più cauti; Moneyfarm Sicura, prodotto assicurativo sviluppato in partnership con Cnp Vita Assicura; e conto titoli, servizio amministrato che permette investimenti fai-da-te su strumenti selezionati, sempre con supporto consulenziale.
Questi risultati hanno reso la società più attrattiva per nuovi capitali e potrebbero favorire un rimescolamento della compagine sociale, oggi dominata da investitori istituzionali di rilievo. Tra i principali azionisti figurano M&G, storica realtà della finanza britannica, Poste Italiane e Allianz, tramite la sua società di asset management. L’ingresso di un nuovo partner industriale non solo faciliterebbe l’uscita dei soci storici, ma permetterebbe anche di definire con maggiore chiarezza le strategie future e rafforzare la posizione competitiva della società sul mercato europeo della consulenza finanziaria digitale.
Con il consolidamento dei risultati operativi e la crescita delle masse, Moneyfarm si avvia verso una nuova fase, puntando a ridefinire la struttura proprietaria e a rafforzare l’efficienza operativa. Pur mantenendo il modello di consulenza digitale che ne caratterizza l’identità, la società prepara il terreno per ulteriori sviluppi e per l’ingresso di un partner industriale. (riproduzione riservata)