Cda Mediobanca, nella lista di Mps Paolo Gallo (Italgas) e l’ex Sky Andrea Zappia
Cda Mediobanca, nella lista di Mps Paolo Gallo (Italgas) e l’ex Sky Andrea Zappia
Il board dell’istituto senese ha licenziato ha licenziato l’elenco dei consiglieri che governerà Piazzetta Cuccia prima della probabile fusione con Mps. Verrà depositata in Mediobanca venerdì mattina

di di Andrea Deugeni e Luca Gualtieri 02/10/2025 21:00

Ftse Mib
43.078,13 23.50.25

0,00%

Dax 30
24.422,56 23.50.25

+1,28%

Dow Jones
46.519,72 1.27.20

+0,17%

Nasdaq
22.844,05 23.50.25

+0,39%

Euro/Dollaro
1,1723 1.30.28

+0,22%

Spread
84,60 17.29.57

+0,94

Limature fino all’ultimo e cambi in extremis sulle quote rosa in casa Montepaschi per la lista del nuovo consiglio di Mediobanca, lista scremata da un elenco iniziale di 23 nominativi stilato dall’head hunter Korn Ferry.

Il board dell’istituto senese ha licenziato ha licenziato l’elenco dei consiglieri che governerà Piazzetta Cuccia prima della probabile fusione con Mps. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, della lista a 11 (la merchant bank dunque vedrà ridursi la composizione del board, attualmente a 15) facevano parte, oltre al ticket di vertice composto da Vittorio Grilli e Alessandro Melzi d’Eril, che saranno rispettivamente presidente e ceo, anche l’ex numero uno di Sky Italia Andrea Zappia, l’amministratore delegato di Italgas Paolo Gallo, Sandro Panizza (attuale consigliere dell’istituto espressione di Delfin che non si è dimesso il 18 settembre) e l’ex vice direttrice generale di Consob, Tiziana Togna.

I cambi nella bozza

Nel passaggio fra i due comitati nomine che si sono svolti ieri prima del board serale sono usciti invece dall’elenco i nominativi dell’ad di Illycaffè, Cristina Scocchia (pare per incompatibilità in vista di una futura quotazione del gruppo del caffè), della numero uno di Bayer Italia, Monica Poggio e dell’ex rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta. È entrata invece Ines Gandini, sindaco in Acea, Leonardo e Snam e consigliere del Fondo Italiano d’Investimento. Come Scocchia, Panizza e Grilli, anche Zappia è un candidato consigliere espressione di Delfin.

Dal 2015 il top manager siede nel board di Luxottica prima e di Essilux poi. Mentre Gallo e Togna sono considerati vicini al mondo Caltagirone. Togna faceva parte della lista dell’imprenditore romano per il board di Generali nel 2022. L’elenco verrà depositato oggi in Piazzetta Cuccia, step chiude definitivamente il cerchio sul cambio di proprietà di Mediobanca.

Il cantiere dell’integrazione Mps-Mediobanca

Da oggi il ceo Luigi Lovaglio, insieme ai suoi grandi azionisti, dovrà aprire il cantiere dell’integrazione con due scelte cruciali in vista: delisting e fusione. L’uscita da Piazza Affari, dove il flottante della merchant è ormai sceso sotto il 14%, richiederà alcuni mesi. Ma la strada sembra ormai tracciata tanto più che anche la Bce, che ha l’ultima parola sulle mosse strategiche delle grandi banche, potrebbe spingere in questa direzione. Il ritiro dalla borsa, infatti, semplificherebbe governance e procedure, riducendo i costi connessi agli adempimenti di una società quotata: temi ai quali Lovaglio ha sempre mostrato particolare attenzione.

Parallelamente, Siena lavorerà alla fusione. Per valorizzare al meglio le attività di cib e private banking, il banchiere potrebbe spostare questi business in una società unica, facendo confluire invece nella capogruppo il credito al consumo e il wealth management destinato alla clientela affluent. In questo modo si otterrebbe una struttura più razionale, capace di esprimere maggior valore industriale.L’intenzione di Lovaglio è procedere speditamente, con un occhio rivolto anche a una prosecuzione dell’attività di m&a.

La fase due del risiko bancario e la costruzione del terzo polo

«È probabile che nei prossimi anni si entri nella seconda fase del risiko bancario italiano. Il nostro gruppo, forte della posizione raggiunta, sarà pronto a giocare un ruolo da protagonista», ha spiegato ieri il banchiere a Bloomberg. Il prossimo target potrebbe essere Banco Bpm, già oggi socio di Mps e proprietario di Anima, la fabbrica dei prodotti di risparmio distribuiti da Siena.

Una nuova operazione di m&a potrebbe rafforzare ulteriormente il ruolo di Lovaglio in vista del delicato appuntamento di aprile. A quel punto i soci saranno chiamati a eleggere il nuovo cda del Monte e a scegliere tra conferme e discontinuità. Per ora i giochi sono aperti, ma il numero uno di Siena non vuole perdere tempo. Intanto, Dbrs ha alzato rating a lungo termine di Mps a BBB. (riproduzione riservata)