Il Consiglio Ue e la Bce accelerano per agevolare le cartolarizzazioni semplici, trasparenti e poco rischiose. I governi hanno raggiunto un’intesa su una normativa con requisiti di capitale ridotti per le banche, con l’obiettivo di liberare spazio nei loro bilanci e aumentare il credito all’economia.
Come anticipato da MF-Milano Finanza il 16 dicembre, il Consiglio Ue ha trovato così un compromesso tra le proposte più permissive proposte dalla Commissione Ue e i suggerimenti di una maggiore cautela da parte della Bce.
Con un provvedimento separato, la Vigilanza di Francoforte ha invece accelerato le procedure di approvazione sulle cartolarizzazioni e sui buyback riducendo le tempistiche da tre mesi a due settimane.
In dettaglio, il Consiglio Ue ha ricalibrato i requisiti patrimoniali per gli investimenti delle banche nelle cartolarizzazioni consentendo alle operazioni a basso rischio di beneficiare di requisiti patrimoniali inferiori rispetto a quelli attuali. Restano uguali invece le richieste di capitale per le cartolarizzazioni più rischiose.
Il Consiglio ha inoltre ridotto gli oneri amministrativi e ha aumentato il limite di investimento per i fondi Ucits, consentendo loro di acquisire fino al 50% dei titoli di una cartolarizzazione, rispetto all’attuale limite del 10%. Questa norma, secondo i governi, stimolerà la liquidità del mercato e la partecipazione degli investitori.
Prima dell’ok del Consiglio Ue, la Bce aveva evidenziato che le proposte iniziali della Commissione Ue sulle cartolarizzazioni erano andate troppo in là con i benefici patrimoniali e avevano agevolato eccessivamente anche operazioni più complesse come quelle sintetiche.
Il Consiglio Ue ha trovato un compromesso che consentirà vantaggi rispetto al modello attuale, anche se la normativa sarà più cauta di quella proposta dalla Commissione. Dopo l’intesa, il Consiglio può ora avviare i negoziati con il Parlamento Ue per concordare i testi giuridici definitivi.
I governi, come anticipato su MF-Milano Finanza, hanno raggiunto il 19 dicembre anche un accordo sul regolamento per l’euro digitale che dovrà essere disponibile online e offline (a differenza di quanto proposto nel testo del parlamentare Fernando Navarrete). I governi hanno anche definito le modalità di remunerazione per le banche (con tetti per i costi per i commercianti) e il meccanismo per fissare il limite di possesso di euro digitali per persona (sarà suddiviso tra Bce e Consiglio Ue).
Quanto alla Vigilanza Bce, Francoforte ha ridotto i tempi per verificare che ci sia un significativo trasferimento del rischio (Srt in inglese) nelle cartolarizzazioni. Nello stesso tempo la Bce eviterà che le banche abbiano vantaggi di capitale eccessivi nelle operazioni Srt e siano troppo esposte ai rischi delle operazioni sintetiche (che hanno toccato un valore di 181 miliardi nel 2024 nell’Eurozona, su un totale di 210 miliardi di cartolarizzazioni con trasferimento significativo del rischio).
Riguardo ai buyback, invece, la Bce avrà una procedura accelerata per il riacquisto di strumenti di capitale (diversi dalle azioni) se la riduzione del patrimonio della banca è inferiore all’1% e se l’istituto prevede di superare i requisiti per i successivi tre anni. Quanto ai buyback azionari, sono previsti criteri aggiuntivi per la procedura accelerata: la banca deve essere classificata a rischio medio o basso, trattenere una quota sufficiente degli utili e dimostrare la capacità di soddisfare i requisiti di capitale in caso di grave stress finanziario. (riproduzione riservata)