Ore 15:30 Wall Street apre in calo. Ftse Mib -1,5% nel giorno dei dividendi
Ore 14:35 Borse Ue giù in attesa di Wall Street. Bostic (Fed): nel 2025 un solo taglio dei tass
Il Ftse Mib chiude a 40.166 punti, in calo dell’1,2%. Tuttavia, senza l’impatto dei dividendi staccati il 19 maggio, pari all’1,8%, il listino avrebbe realizzato un rialzo dello 0,6%. Il prezzo delle azioni, nel giorno dello stacco si riduce, infatti, di una quota corrispondente al valore dei dividendi dal momento che chi acquista il titolo alla data di stacco non vedrà riflesso in esso il dividendo (ex-dividend).
Il podio a Piazza Affari è monopolizzato dalle banche, con in testa Bper (+4,2%) seguita da Mps (+3,9%), dalla Popolare di Sondrio (+3,5%) e da Banco Bpm (+3,2%). Banche e asset manager sono anche tra i titoli più generosi con gli azionisti: Azimut (+1,5%) e Fineco (+1,1%), ad esempio, hanno corrisposto ai soci rispettivamente 1,75 e 0,74 euro per azione. Bper Banca e Banca Popolare di Sondrio hanno distribuito 0,6 e 0,8 euro per azione. Banco Bpm, invece, ha dato un saldo sul dividendo di 0,6 euro dopo l’acconto di 0,56 euro di novembre, portando il totale a 1,16 euro. Anche i soci di Intesa Sanpaolo hanno avuto un saldo da 0,171 euro dopo l’acconto di 0,17 euro già incassato. Infine, Monte dei Paschi ha staccato la seconda cedola - da 0,86 euro per azione - dopo il ritorno alla remunerazione dei soci.
In coda al listino si collocano i titoli del lusso con Moncler (-2,3%), Brunello Cucinelli (-1,5%) e Ferrari (-1,3%). I primi due staccano cedole rispettivamente di 1,3 e 0,94 euro per azione, mentre il Cavallino ha pagato il dividendo ad aprile.
Le altre borse europee vanno in ordine sparso con il Dax di Francoforte che corre, guadagnando lo 0,8%, mentre Parigi rimane ferma sulla parità. Leggermente positiva Londra (+0,2%). Negativa, invece, Wall Street dopo due ore di scambi: Oltre Oceano pesa il downgrade di Moody’s, che venerdì 16 maggio ha portato il rating creditizio degli Stati Uniti da Aaa ad Aa1.
Wall Street apre in calo con il Dow Jones che perde lo 0,55%, il Nasdaq l’1,43% e lo S&P 500 l’1,02% alle 15:30. Salgono invece i rendimenti dei titoli del Tesoro Usa dopo che l’agenzia di rating Moody’s ha declassato il debito statunitense da Aaa ad Aa1, citando la sempre minore sostenibilità del debito pubblico degli Usa.
Per le borse americane si tratta della prima seduta in calo dopo una settimana positiva, in cui i mercati hanno tirato un sospiro di sollievo grazie all'accordo tra Usa e Cina per una riduzione temporanea dei dazi reciproci. Il Nasdaq Composite ha guidato i guadagni la scorsa settimana, con un rialzo di oltre il 7%, mentre l’S&P 500 è balzato di oltre il 5% e il Dow Jones di oltre il 3%.
All’avvio dei mercati americani il Ftse Mib viaggia a 40.055 punti, in calo dell’1,5% nel giorno dello stacco della cedola per 23 blue chip su 40 che pesa per quasi l’1,8%. A Milano spiccano i rialzi delle banche con Mps (+5,6%), Bper Banca (+4,5%), Banca Popolare di Sondrio (+3,2%) e Banco Bpm (+3,1%). In calo il lusso con Moncler (-2,9%) e Brunello Cucinelli (-2,1) ma anche Ferrari (-1,6%). Spread a 102 punti.
Le borse europee continuano a cadere in attesa dell’avvio di Wall Street. A Milano l’indice Ftse Mib risente sempre dello stacco cedole e flette dell’1,84% a 39.910 punti alle 14:35. Il declassamento del rating creditizio degli Stati Uniti da parte di Moody's potrebbe rendere più costoso il costo del capitale per le imprese statunitensi e avere altri impatti economici di ampia portata, ha avvertito il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic. «Avrà implicazioni per il costo del capitale e per un mucchio di altre cose, quindi potrebbe avere un impatto sull'economia», ha detto Bostic alla Cnbc. «Penso che dovremo aspettare dai tre ai sei mesi per vedere come si risolverà la situazione».
Inoltre per Bostic la Fed sarà in grado di tagliare i tassi di interesse solo di un quarto di punto nel corso dell'anno, visti i timori per l'aumento dell'inflazione, alimentato dall'aumento delle tasse sulle importazioni. Nella riunione di marzo, i responsabili politici avevano previsto un taglio di mezzo punto dei tassi nel corso dell'anno. Dopo le dichiarazioni di Bostic il rendimento del Treasury Usa 10 anni sale al 4,551% e quello del 30 anni al 5,022%.
Il prezzo del petrolio resta in ribasso (Brent -0,46% a 65,11 dollari al barile) anche il primo ministro, Benjamin Netanyahu, ha detto che Israele controllerà tutta Gaza, nonostante l'aumento delle pressioni internazionali che l'hanno costretto a riprendere le forniture di aiuti. L'esercito israeliano ha avvertito i residenti della città meridionale di Khan Younis di evacuare immediatamente verso la costa mentre si prepara a «un attacco senza precedenti». Netanyahu vuole raggiungere la «vittoria totale» con il rilascio dei 58 ostaggi ancora detenuti da Hamas a Gaza e l'annientamento del gruppo militante palestinese.
Lo spread Btp/Bund sale leggermente rispetto all’apertura a 102,6 punti base dopo che la Commissione Europea nelle previsioni di primavera ha anche tagliato le attese di crescita del pil italiano allo 0,7% nel 2025 e allo 0,9% nel 2026. Nelle previsioni di autunno stimava una crescita dell'1% per quest'anno e dell'1,2% per il prossimo. Inoltre ha previsto che il deficit italiano continuerà a scendere dal 3,4% del pil nel 2024 al 3,3% nel 2025 e al 2,9% nel 2026. Riviste al ribasso anche le prospettive di crescita del pil per l'Eurozona allo 0,9% nel 2025 e all'1,4% nel 2026 (da +1,3% e +1,6%) a causa della maggior incertezza sulle politiche commerciali. Le stime assumono dazi Usa al 10% sui beni Ue, salvo su acciaio, alluminio e automobili (al 25%). I rischi per le prospettive sono orientati al ribasso.
Non scemano le vendite sulle borse europee (Milano -1,9% alle 13:25 con lo stacco cedole), anche su Londra (-0,48%) dopo che la Gran Bretagna ha raggiunto un accordo su nuovi significativi legami con l'Unione Europea dopo la Brexit, rimuovendo alcuni ostacoli per il commercio e collaborando in materia di difesa per contribuire alla crescita economica e rafforzare la sicurezza nel Vecchio Continente.
La decisione fa seguito al rovesciamento dell'ordine geopolitico post-bellico da parte del presidente statunitense, Donald Trump, che ha costretto i governi di tutto il mondo a ripensare i legami in materia di commercio, difesa e sicurezza, avvicinando il primo ministro, Keir Starmer, al presidente francese, Emmanuel Macron, e ad altri leader europei.
Quanto all’azione sul rating Usa da parte di Moody's «non ci ha detto nulla che gli investitori globali non sapessero già. Inoltre, la mossa di Moody's è tecnicamente un recupero tardivo rispetto ai suoi omologhi», sottolinea Benoit Anne, Senior Managing Director, Strategy and Insights Group di Mfs Im. Il premio per il rischio degli Stati Uniti è effettivamente aumentato negli ultimi mesi, riflettendo l'elevata incertezza della politica commerciale e le preoccupazioni degli investitori sulla credibilità del quadro politico. Nel breve termine, «è possibile che questo nuovo giudizio eroda ulteriormente l'appetito degli investitori globali verso gli asset statunitensi, anche se in misura marginale. Dall'inizio dell'anno abbiamo già osservato un importante allontanamento globale dagli Stati Uniti verso l'Europa e altri mercati, un tema che rimane rilevante per il resto del 2025».
Benoit Anne non prevede che i rendimenti dei titoli del Tesoro americano diminuiranno, riflettendo una fuga verso la qualità. Ciò è dovuto al fatto che il mercato dei Treasury non è stato in grado di offrire la stessa capacità difensiva di un tempo di fronte a uno shock da avversione al rischio. Ciò è stato particolarmente evidente in aprile, quando sono emerse alcune turbolenze sui mercati globali in seguito all'annuncio dei dazi. Alla luce di ciò, «riteniamo che la riduzione del rating possa accentuare i rischi di rialzo dei rendimenti dei Treasury, anche se non crediamo che l'azione di rating di Moody's si rivelerà un evento di grande portata per il mercato. Sul fronte valutario, il dollaro Usa ha già subito una notevole pressione al ribasso e prevediamo che i rischi di ribasso continueranno a prevalere nel prossimo periodo. Infine, se i rendimenti dei Treasury dovessero attestarsi su livelli più elevati, ciò potrebbe rappresentare un rischio per la valutazione del mercato azionario, ma riteniamo che siamo ancora lontani dalla potenziale soglia limite», conclude il Senior Managing Director, Strategy and Insights Group di Mfs Im.
Con i futures statunitensi in calo (-0,84% quello sul Dow Jones e -1,25% quello sull’S&P500 alle 12:30) dopo il taglio del rating degli Stati Uniti da parte di Moody’s (il rendimento del Treasury Usa 10 anni sale al 4,54% e quello del 30 anni al 5,024%), le borse europee restano in rosso, anche Milano (-1,89% a 39.886 punti), la peggiore a causa dello stacco cedole (pesa per l’1,7% circa sul Ftse Mib). Non basta la buona intonazione delle banche, in particolare di Mps e Bper, ma anche di Hera e di Pirelli. Lo spread Btp/Bund sale a 103,3 punti base con il rendimento del Btp decennale al 3,66%.
La tregua commerciale tra Stati Uniti e Cina ha attenuato i timori di recessione, pur lasciando l’inflazione sopra il target della Fed. Il taglio temporaneo dei dazi offre sollievo, ma l’impatto sui prezzi resta incerto. «Finora i rincari attesi sui beni importati sono stati contenuti, segno che i rivenditori stanno assorbendo i costi o vendendo scorte precedenti. Resta, però, il rischio che il riassortimento rapido, in un contesto logistico già teso, alimenti nuove pressioni sui prezzi», sottolinea Massimo De Palma, Head of Multi Asset Team di Gam (Italia) Sgr.
Il petrolio mostra segnali di debolezza (-1,2% a 64,5 dollari al barile il Brent) per timori di eccesso d’offerta: da un lato, spiega De Palma, un possibile accordo tra Iran e Stati Uniti sul nucleare potrebbe riportare sul mercato volumi oggi sotto sanzione; dall’altro, l’Opec+ ha iniziato solo parzialmente a rispettare l’aumento programmato della produzione (25.000 barili al giorno in aprile contro i 138.000 previsti), ma intende accelerare nei prossimi mesi. Sullo sfondo, l’aumento delle scorte Usa e l’incertezza sulla domanda pesano sull’equilibrio del mercato.
Il refrain di un dollaro debole (euro +1,39% a 1,1272 dollari) resta la narrativa dominante. «Tuttavia, se da un lato i dati macro più deboli hanno sostenuto il Treasury, un ulteriore allargamento del deficit potrebbe riaccendere pressioni sulla parte lunga della curva. In questo contesto, una svalutazione marcata del dollaro rischierebbe di disincentivare gli investitori esteri proprio quando il Tesoro ha maggiore bisogno del loro supporto. Non a caso, Moody’s, ultima tra le principali agenzie di rating a farlo, ha declassato il rating degli Stati Uniti da Aaa a Aa1, citando l’aumento incontrollato di debito e deficit come fattori che indeboliscono la credibilità finanziaria del Paese e potrebbero comportare costi di finanziamento più elevati«, avverte De Palma.
L’indice Ftse Mib di Piazza Affari accelera al ribasso (-1,89% a 39.887 punti), complice lo stacco cedole che pesa per l’1,7% circa, ma pesano anche i titoli del lusso come Moncler e Brunello Cucinelli e alcuni industriali come Stm, Stellantis e Ferrari. L’euro sale dell’1,32% a 1,1264 dollari dopo che è stata confermata in moderazione l'inflazione dell'Eurozona ad aprile. I prezzi al consumo hanno registrato un +2,2% su base tendenziale, confermando il livello preliminare, e quanto rilevato nel mese precedente.
Su base mensile, la variazione è del +0,6%, che si confronta con il +0,6% preliminare e il mese precedente. L'inflazione core, depurata dalle componenti più volatili quali cibi freschi, energia, alcool e tabacco, ha segnato una crescita del 2,7% su base annua, in linea con la stima preliminare, e contro il +2,4% del mese precedente. La variazione mensile si è attestata a +1%, uguale alla stima iniziale e al mese prima.
La Commissione Europea ha previsto che l’inflazione media si attesti al 2,1% nell’area euro quest’anno, quasi in linea con gli obiettivi della Bce, ma che nel 2026 segni un valore inferiore a quello auspicato dalla Banca centrale europea: 1,7%. Le cifre sono contenute nelle previsioni di primavera. Solo per l’Italia la Commissione Europea ha stimato che l’inflazione media in Italia si attesti all’1,8% quest’anno e che torni a indebolirsi all’1,5% nel 2026.
Le borse europee accelerano al ribasso (Dax -0,18%, Cac40 -0,58%, Ftse100 -0,55% e Ftse Mb -1,62% a 39.999 punti alle 10:40 con lo stacco cedole che pesa per l’1,7% circa sull’indice). Il dollaro resta in calo nei confronti dell’euro che vale 1,1241 (+1,11%) dopo il downgrade di Moody’s sul rating Usa e in attesa alle 11 dell’inflazione ad aprile finale dell’Eurozona (preliminare: +0,6% mese su mese, +2,2% anno su anno).
Unicredit, che avrebbe inoltrato alla Consob la richiesta di sospendere l'ops su Banco Bpm (+2,41% a 9,85 euro) per negoziare le prescrizioni imposte dal governo nell'esercizio del golden power, passa di mano a 56,98 euro (+0,89%). Ad anticipare la notizia è il quotidiano La Stampa aggiungendo che la Commissione Ue ha 15 giorni per rispondere.
Mentre Leonardo scende dello 0,10% a 48,87 euro anche se gli Stati membri dell'Ue hanno raggiunto un accordo, in linea di principio, sulle proposte per un fondo da 150 miliardi di euro volto a potenziare la difesa europea, chiamato Security Action for Europe (Safe).
Il piano, proposto dalla Commissione Europea a marzo, sarà finanziato tramite prestiti congiunti e concederà finanziamenti agli Stati membri e ad altri Paesi, come l'Ucraina, per progetti che rafforzino la propria difesa e l'industria europea degli armamenti.
Borse europee deboli in avvio di seduta. Il Dax cede lo 0,20%, il Cac40 lo 0,39% il Ftse100 lo 0,33% e il Ftse Mib l’1,45% a 40.068 punti con lo stacco delle cedole di 23 blue chip che pesa per l'1,76%. Lo spread Btp/Bund è poco mosso a 101,24 punti base.
Le 23 società coinvolte sono: A2A, Amplifon, Azimut, Mps, Banco Bpm, Banca Popolare di Sondrio, Bper, Brunello Cucinelli, Buzzi, Diasorin, Eni, Finecobank, Generali, Interpump, Intesa Sanpaolo, Inwit, Italgas, Moncler, Nexi, Recordati, Saipem, Tenaris e Unipol.
A frenare i mercati è il downgrade del rating Usa da parte di Moody's che venerdì ha portato ad Aa1 da Aaa il suo giudizio sulla prima economia del mondo citando, tra le problematiche, l'alto debito che ormai ha raggiunto i 36.000 miliardi di dollari, una vera e propria bomba a orologeria. Moody's ha detto che il debito potrebbe raggiungere il 134% del pil entro il 2035, rispetto al 98% lo scorso anno. Intanto il presidente statunitense, Donald Trump, nel fine settimana è tornato a premere sulla Federal Reserve perché tagli i tassi di interesse, criticando il governatore Jerome Powell.
Quanto al duo Unicredit-Banco Bpm, alla fine della terza settimana di offerta le adesioni all'ops erano pari allo 0,016615% del capitale. La Germania non si aspetta che Unicredit (+0,44% a 56,73 euro) lanci al momento un'offerta su Commerzbank, come ha detto sabato sera il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, incontrando la premier, Giorgia Meloni, a Roma. Nessun commento da parte di Unicredit sulle indiscrezioni circa la richiesta di sospensiva alla Consob sull'ops per Banco Bpm (+1,77% a 9,796 euro). La sospensione temporanea permetterebbe alla banca guidata da Andrea Orcel di approfondire il dialogo con il governo, in merito ai margini di manovra concessi dalle normative sul Golden Power. Al momento, Banco Bpm tratta con un premio implicito di circa il 3% rispetto al prezzo d'offerta.
Inizia l’opas volontaria promossa da Banca Ifis (+3,8% a 23,3 euro) su Illimity (ferma a 3,684 euro) che termina il 27 giugno. Il corrispettivo offerto prevede una componente cash pari a 1,506 euro per azione e 0,1 azioni Ifis per ogni azione illimity conferita. La soglia minima di efficacia è fissata al 66,67% del capitale sociale.
Tim è stabile a quota 0,3822 euro dopo che ha detto che le proposte di modifica dello statuto, incluso l'allargamento dell'oggetto sociale, saranno sottoposte al vaglio del cda nella riunione del 23 maggio. La scorsa settimana Reuters aveva scritto che la società stava valutando d'integrare il proprio oggetto sociale per inserire l'offerta di servizi assicurativi, pagamenti digitali ed energia. Il Messaggero segnala, inoltre, che l’alleanza con Poste Italiane (+0,60% a 18,55 euro) potrebbe generare sinergie per circa 100 milioni di ebitda a regime, pari al 2% dell’ebitda after lease stimato per il 2027.
Vendite su Stm (-0,65% a 22,91 euro) mentre Nvidia vuole vendere ad altri una tecnologia che legherà tra loro i chip per accelerare la comunicazione tra chip necessaria per costruire e distribuire strumenti di intelligenza artificiale. Il colosso Usa ha lanciato una nuova versione della sua tecnologia NVLink, chiamata NVLink Fusion, che venderà ad altri progettisti di chip per aiutare a costruire potenti sistemi di intelligenza artificiale personalizzati con più chip collegati tra loro.
Borse europee attese poco mosse (+0,07% il future sull’Eurostoxx50) in avvio di seduta nonostante i futures statunitensi in netto calo (-0,75% quello sul Dow Jones e -0,96% quello sull’S&P500), mentre i rendimenti dei Treasury Usa salgono (quello del 10 anni al 4,51% e quello del 30 anni al 5%) in seguito alle preoccupazioni per le politiche economiche sbagliate degli Stati Uniti, sottolineate dal declassamento del rating creditizio del Paese da parte di Moody's a causa del maxi debito (36.000 miliardi di dollari). La guerra dei dazi ha intaccato il sentiment dei consumatori e questa settimana gli analisti esamineranno gli utili di Home Depot e Target per avere un aggiornamento sul trend della spesa.
Sul fronte geopolitico, il primo ministro britannico Starmer, domenica 18 maggio, ha discusso della guerra con i leader di Usa, Italia, Francia e Germania. In vista di una telefonata in agenda oggi, 19 maggio, fra Trump e Putin, i leader hanno discusso della necessità di un cessate il fuoco incondizionato e dell'uso di sanzioni se Mosca non si impegnerà seriamente in questo senso. Le delegazioni russa e ucraina che la scorsa settimana sono state impegnate nei colloqui di pace a Istanbul non sono riuscite a giungere a un accordo.
L’euro sale dello 0,60% a 1,1184 dollari in attesa alle 11 dell’inflazione ad aprile finale dell’Eurozona (preliminare: +0,6% mese su mese, +2,2% anno su anno) e dell’inflazione core ad aprile finale (preliminare: +2,7% anno su anno). Alla stessa ora la Commissione Europea pubblica le stime di primavera. Per l'Italia Bruxelles aveva previsto sei mesi fa una crescita dell’1% per quest'anno e dell’1,2% per il prossimo. Il governo ha dimezzato le proprie aspettative per quest'anno allo 0,6%. Alle 16 arriva il super indice ad aprile degli Stati Uniti (precedente: -0,7% mese su mese). Diversi, infine, gli interventi di alcuni esponenti della Fed: alle 14:30 Bostic, Jefferson e Williams, alle 19:15 Logan e alle 19:30 Kashkari.
In un'intervista pubblicata nel fine settimana, la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha detto che il recente declino del dollaro riflette una perdita di fiducia nelle politiche degli Stati Uniti e che questo potrebbe favorire l’euro. Il sentimento sulla moneta unica è stato favorito anche dalla vittoria a sorpresa del candidato centrista alle elezioni presidenziali in Romania su un avversario di estrema destra contrario all'Ue. I candidati centristi hanno ottenuto buoni risultati anche nelle elezioni in Polonia e in Portogallo.
A Piazza Affari lo stacco delle cedole di numerose società, di cui 23 blue chip, causerà oggi un calo tecnico dell'indice Ftse Mib di circa l'1,76%.
Le 23 società coinvolte sono: A2A, Amplifon, Azimut, Mps, Banco Bpm, Banca Popolare di Sondrio, Bper, Brunello Cucinelli, Buzzi, Diasorin, Eni, Finecobank, Generali, Interpump, Intesa Sanpaolo, Inwit, Italgas, Moncler, Nexi, Recordati, Saipem, Tenaris e Unipol.
Quanto al duo Unicredit-Banco Bpm, alla fine della terza settimana di offerta le adesioni all'ops erano pari allo 0,016615% del capitale. La Germania non si aspetta che Unicredit lanci al momento un'offerta su Commerzbank, come ha detto sabato sera il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, incontrando la premier, Giorgia Meloni, a Roma. Nessun commento da parte di Unicredit sulle indiscrezioni circa la richiesta di sospensiva alla Consob sull'ops per Banco Bpm. La sospensione temporanea permetterebbe alla banca guidata da Andrea Orcel di approfondire il dialogo con il governo, in merito ai margini di manovra concessi dalle normative sul Golden Power. Al momento, Banco Bpm tratta con un premio implicito di circa il 3% rispetto al prezzo d'offerta.
Inizia l’opas volontaria promossa da Banca Ifis su Illimity che termina il 27 giugno. Il corrispettivo offerto prevede una componente cash pari a 1,506 euro per azione e 0,1 azioni Ifis per ogni azione illimity conferita. La soglia minima di efficacia è fissata al 66,67% del capitale sociale.
Da monitorare, poi, Tim dopo che ha detto che le proposte di modifica dello statuto, incluso l'allargamento dell'oggetto sociale, saranno sottoposte al vaglio del cda nella riunione del 23 maggio. La scorsa settimana Reuters aveva scritto che la società stava valutando d'integrare il proprio oggetto sociale per inserire l'offerta di servizi assicurativi, pagamenti digitali ed energia.
Attenzione anche a Stm perché Nvidia vuole vendere ad altri una tecnologia che legherà tra loro i chip per accelerare la comunicazione tra chip necessaria per costruire e distribuire strumenti di intelligenza artificiale. Il colosso Usa ha lanciato una nuova versione della sua tecnologia NVLink, chiamata NVLink Fusion, che venderà ad altri progettisti di chip per aiutare a costruire potenti sistemi di intelligenza artificiale personalizzati con più chip collegati tra loro. (riproduzione riservata)