Borse oggi in diretta | Ftse Mib a un passo da 45.000, bene Leonardo: dopo 21 anni il fondo sovrano norvegese può investire nella difesa
Borse oggi in diretta | Ftse Mib a un passo da 45.000, bene Leonardo: dopo 21 anni il fondo sovrano norvegese può investire nella difesa
Lo spread Btp/Bund risale verso 73 punti base e l’euro si rafforza nei confronti del dollaro in attesa dell’avvio di Wall Street che si preannuncia in leggero calo. Azimut continua a cadere in seguito all’ispezione di Banca d’Italia

di Francesca Gerosa 13/11/2025 07:38

Ftse Mib
44.977,00 15.03.44

+0,41%

Dax 30
24.232,04 15.03.44

-0,61%

Dow Jones
48.254,82 14.30.01

+0,68%

Nasdaq
23.407,45 7.25.15

-0,26%

Euro/Dollaro
1,1614 14.48.36

+0,16%

Spread
73,19 15.18.37

+0,56

  • Ore 14:00 Ftse Mib a ridosso di 45.000 con le banche, Generali e Leonardo. L’euro consolida sopra 1,16 dollari
  • Ore 12:00 Ftse Mib in frazionale rialzo, Azimut affonda. Spread stabile a 72 dopo asta Btp
  • Ore 10:30 Il Ftse Mib lima i guadagni, pesa Azimut. L’euro si rafforza dopo il bollettino della Bce
  • Ore 09:05 Ftse Mib sopra 45.000, cade Azimut. Spread sotto 74 in attesa dell’asta di Btp
  • Ore 07:30 Europa attesa positiva: Trump firma la fine dello shutdown in Usa. Oro sopra 4.200 dollari

Piazza Affari si mantiene saldamente in territorio positivo (+0,43% a 44.984 punti l’indice Ftse Mib alle 14:45), anche se Azimut continua a cadere del 13,7% in seguito all’ispezione di Banca d’Italia. Decisamente meglio Leonardo che accelera del 2,67% in scia alla notizia secondo la quale il fondo sovrano norvegese, da 2.100 miliardi di dollari, il più grande al mondo, può investire nelle principali aziende del settore della difesa dopo 21 anni di divieto. Seguono a ruota Mps, Generali ed Hera. Lo spread Btp/Bund risale a 72,9 punti base e l’euro si rafforza nei confronti del dollaro (+0,21% a 1,1615) in attesa dell’avvio di Wall Street che si preannuncia in leggero calo.

Ore 14:00 Ftse Mib a ridosso di 45.000 con le banche, Generali e Leonardo. L’euro consolida sopra 1,16 dollari

Borse europee sempre miste. Francoforte e Londra perdono lo 0,51% e lo 0,78%, rispettivamente, mentre Parigi avanza dello 0,31% e Milano dello 0,37% a 44.959 punti alle 14, frenata da Azimut (-14,2%) ma anche da Brunello Cucinelli, Ferrari, Campari e Recordati.

Di quest’ultima Equita ha alzato del 5% a 67 euro il prezzo obiettivo, confermando il rating buy. «La nuova stima di peak sales di Isturisa presentata dal management lascia spazio a una revisione al rialzo di stime e valutazione. Restano, però, da chiarire alcuni aspetti come l'efficacia della strategia e la rapidità di crescita delle vendite soprattutto nel segmento non-overt (pazienti che non presentano segni e sintomi clinicamente evidenti della malattia)», afferma la sim. Salgono, viceversa, tutte le banche, Generali post conti e Leonardo. 

I futures Usa si sono indeboliti (-0,05% quello sul Dow Jones e -0,15% quello sull’S&P500) nonostante la fine dello shutdown negli Stati Uniti. L’euro si apprezza dello 0,25% a 1,1621 dollari. La produzione industriale dell'area euro è aumentata dello 0,2% su base mensile a settembre, dopo una diminuzione rivista dell'1,1% ad agosto. Il consenso degli economisti aveva previsto una crescita dello 0,7%. Su base annua ha registrato un incremento dell'1,2%, in linea con la precedente lettura. 

Ore 12:00 Ftse Mib in frazionale rialzo, Azimut affonda. Spread stabile a 72 dopo asta Btp

I mercati azionari europei restano contrastati (Dax -0,4%, Cac40 +0,7%, Ftse100 -0,39% e Ftse Mib +0,30% a 44.927 punti con Azimut che affonda del 15%; Leonardo, Fineco, Generali, Mps, Buzzi, Stm e Moncler i migliori) come i futures Usa nonostante la fine dello shutdown negli Stati Uniti. «Il fattore che deve aver spinto maggiormente per un accordo è la crescente preoccupazione sulle condizioni dell’economia americana non solo tra gli addetti ai lavori, ma anche tra i cittadini, e questo nonostante gli Usa abbiano vissuto circa 20 shutdown tra il 1970 e oggi e l’impatto sia sempre stato solo di breve periodo», spiega Ombretta Signori, Head of Macroeconomic Research and Strategy di Ofi Invest Am.

Ofi Invest Am: i problemi non sono risolti anche con la fine dello shutdown in Usa

Ma ora che il più lungo shutdown della storia moderna si è finalmente concluso, i problemi sono risolti? «Purtroppo, la risposta è no. Infatti, ciò che è stato approvato non è lo stanziamento di un bilancio extra che Washington potrà portare fino all’approvazione della prossima legge di bilancio, ma di fondi che vadano a rifinanziare in modo temporaneo i segmenti più critici. Pertanto, più che essere risolti i problemi sono solo rimandati e si ripresenteranno, verosimilmente, a gennaio del prossimo anno», continua Signori.

Per quanto riguarda la Fed, la situazione resta complicata, visto che si stanno scontrando il rischio di ribasso legato a un mercato del lavoro ancora traballante e quello di una nuova risalita dell’inflazione. «Ciò sta creando forti divergenze di opinioni all’interno della commissione chiamata a decidere sulle prossime mosse di politica monetaria e qualunque sarà la decisione che la Fed prenderà a dicembre, sarà sicuramente il risultato di intense discussioni. Detto ciò, noi di Ofi Invest Am riteniamo che, se l’impatto dei dazi continuerà ad avere effetti moderati come è stato fino a oggi, allora un ulteriore taglio rimane comunque lo scenario più probabile», precisa l’esperta.

Per quanto riguarda la Bce, la probabilità che si arrivi a fine anno con un tasso d’interesse al 2% è aumentata, dato che costo del denaro e rischi di crescita appaiono ben bilanciati per i mesi a venire. In questo senso, l’appuntamento di dicembre sarà cruciale per avere una migliore visibilità nel medio termine su cosa intende fare Francoforte.

Il Tesoro colloca l'importo massimo di 8 miliardi di quattro Btp con rendimenti misti

Lo spread Btp/Bund è fermo a 72 punti base dopo che il Tesoro ha collocato l'importo massimo offerto di 8 miliardi di euro di quattro Btp con rendimenti misti. In particolare, il Btp a 30 anni è stato piazzato per 1,5 miliardi al rendimento del 4,30%, minimo da dicembre del 2024, dal 4,70% dell'asta di metà marzo. Collocati anche 1,5 miliardi nella riapertura del Btp a 7 anni a un rendimento del 3%, rispetto al 3,05% del mese scorso. Mentre il Btp a 3 anni, assegnato per 3,5 miliardi, ha visto un tasso del 2,38% dal 2,36% del precedente collocamento di ottobre. Infine, Via XX Settembre ha piazzato 1,5 miliardi del Btp a 7 anni off-the-run con scadenza 15 luglio 2032, a un rendimento del 2,95%.

Ore 10:30 Il Ftse Mib lima i guadagni, pesa Azimut. L’euro si rafforza dopo il bollettino della Bce

A Piazza Affari l’indice Ftse Mib lima i guadagni a un +0,22% a 44.890 punti, pesa il flop di Azimut (-13,55%). In rosso anche Recordati (-1,12%) e Ferrari (-1,57%). Tra i più acquistati, invece, Buzzi, Leonardo, Terna, Stm, Generali, Fineco che salgono di oltre un punto percentuale. L’euro recupera terreno e sale dello 0,29% a 1,1625 dollari, mentre lo spread Btp/Bund staziona a quota 72,4 punti base.

La Bce nel bollettino economico conferma un approccio guidato dai dati

Nell'area euro gli indicatori dell'inflazione di fondo restano coerenti con l'obiettivo del 2% a medio termine perseguito dalla Bce. Secondo quanto ribadisce il bollettino economico di Francoforte, gli indicatori prospettici sui salari «segnalano una crescita più lenta» nei mesi a venire, mentre le aspettative di inflazione a più lungo termine «continuano ad attestarsi prevalentemente intorno al 2%».

Nel frattempo l'economia continua a crescere, sempre a rilento, in un quadro di molteplici rischi, favorevoli e negativi. In questo quadro il consiglio direttivo della Bce, che a fine ottobre ha deciso di confermare i livelli dei tassi di interesse, ha confermato di essere «determinato ad assicurare che l'inflazione si stabilizzi sull'obiettivo del 2%» e che per le sue future scelte «seguirà un approccio guidato dai dati». La Bce «non intende vincolarsi a un particolare percorso dei tassi».

Ore 09:05 Ftse Mib sopra 45.000, cade Azimut. Spread sotto 74 in attesa dell’asta di Btp

Borse europee miste in avvio di seduta (Dax stabile, Cac40 +0,5%, Ftse100 -0,14% e Ftse Mib +0,53% a 45.032 punti) dopo che Donald Trump ha firmato la legge che pone fine alla più lunga chiusura del governo nella storia degli Stati Uniti, poche ore dopo che la Camera dei rappresentanti ha votato per riavviare l'assistenza alimentare, pagare centinaia di migliaia di dipendenti federali e ripristinare il sistema di controllo del traffico aereo.

La Fed taglierà i tassi a dicembre?
 

L’accordo estende i finanziamenti fino al 30 gennaio, lasciando il governo federale sulla traiettoria di aggiungere circa 1.800 miliardi di dollari l’anno ai 38.000 miliardi di debito. A seguito della riapertura, segnala Reuters, l’agenzia statistica del Dipartimento del Lavoro Usa dovrebbe dare priorità alla pubblicazione dei dati su occupazione e inflazione di novembre per garantire alla Fed informazioni aggiornate in vista della riunione di dicembre. Secondo l’80% degli economisti intervistati nell'ultimo sondaggio Reuters, la banca centrale statunitense ridurrà nuovamente i tassi di interesse di 25 punti base il mese prossimo per sostenere un mercato del lavoro che si sta indebolendo. Mentre i futures sui tassi prezzano una probabilità del 65% di un taglio.

Spread sotto 74 in attesa dell’asta di Btp
 

Lo spread Btp/Bund sale leggermente a quota 72,9 punti base. Il Tesoro offre un massimo di 8 miliardi di euro di quattro diversi Btp, di cui uno a 7 anni off-the-run. I rendimenti dovrebbero essere misti. In particolare, quello del Btp a tre anni il 12 novembre in chiusura rendeva il 2,43%, in rialzo rispetto al 2,36% del precedente collocamento a metà ottobre. Il rendimento del titolo settennale il 3,05%, in linea con il risultato del collocamento del mese scorso, mentre il Btp trentennale il 4,36%, in calo rispetto a 4,70% dell'asta di metà marzo.

Sterlina debole con la frenata dell'economia britannica e della produzione industriale

La sterlina si indebolisce nei confronti dell’euro che vale 0,8836 (+0,12%) in scia alla frenata della crescita dell'economia britannica nel terzo trimestre del 2025. Il pil del Regno Unito ha, infatti, evidenziato una crescita trimestrale dello 0,1% rispetto al +0,3% registrato nei tre mesi precedenti. Il dato è anche inferiore alle stime degli economisti che avevano previsto una salita dello 0,2%. La variazione tendenziale è indicata a +1,3%, come stimato dal consenso, ma è inferiore al +1,4% registrato il trimestre precedente.

Come se non bastasse l'indice della produzione industriale ha registrato a settembre un calo del 2% su base mensile rispetto al +0,3% del mese precedente e il -0,5% atteso dagli esperti. Il dato tendenziale ha registrato un -2,5% dopo il -0,5% di agosto e rispetto al -1,2% del consenso. Al contempo, la produzione manifatturiera, su base mensile, è scesa dell'1,7% contro il -0,7% stimato dagli economisti e a fronte del +0,6% di agosto. -2,2% la variazione annua rispetto al -0,8% del consenso e dopo il -0,7% del mese precedente.

A Milano cadono Azimut e Poste. Bene Banco Bpm, Generali, Terna e Fineco

Sul listino milanese Azimut cade del’8,7% a 33,06 euro dopo che dall’ispezione di Banca d’Italia è emerso che la controllata Azimut Capital Management Sgr non è idonea a sostenere operazioni rilevanti come fusioni o scissioni e pertanto deve avviare tempestivamente un'azione di rimedio. L’ispezione di Via Nazionale ha evidenziato «rilevanti carenze di governance e organizzative».

Invece, Unicredit, che considera chiuso il capitolo Banco Bpm (+0,94% a 13,39 euro) dopo il fallito tentativo di acquisizione della scorsa estate, come ha detto l'ad, Andrea Orcel, spunta un +0,21% a 68,2 euro.

Sul ricorso della banca al Consiglio di Stato contro il golden power esercitato dal governo nell'offerta per Piazza Meda, Orcel ha detto che si tratta di un dovere da parte del cda anche per avere una chiarezza di tipo legale, suggerendo di non «leggerci altro».

Mentre Generali (+0,86% a 34,12 euro) ha nominato Giulio Terzariol, attualmente a capo del business assicurativo, direttore generale e deputy Ceo del gruppo, dopo che gli investitori critici nei confronti del ceo, Philippe Donnet, hanno aumentato la loro presa sulla compagnia assicurativa.

Inoltre Generali ha chiuso i primi nove medi del 2025 con premi lordi per 73,1 miliardi, grazie alla solida performance del segmento Danni. La raccolta netta Vita ha raggiungendo quota 10,4 miliardi (+54,9%). Il risultato operativo è balzato a 5,941 miliardi (+10,1%), e l’utile netto normalizzato del 14% a 3,283 miliardi.

Ricavi record per Poste Italiane (-0,79% a 21,32 euro) nei primi nove mesi del 2025 a 9,6 miliardi di euro, in crescita del 4% rispetto allo stesso periodo di un anno fa grazie al contributo di tutte le divisioni di business. Record anche per l’ebit adjusted a 2,5 miliardi (+10%).

L’utile netto è salito dell'11% a 1,8 miliardi nei nove mesi e del 6,1% a 603 milioni nel solo terzo trimestre. Si tratta, ha sottolineato la società, dei «risultati dei primi nove mesi migliori dalla quotazione in borsa». Al test dei conti anche Terna (+0,93% a 9,098 euro) ed Enel (+0,37% a 8,97 euro). Da segnalare anche che Berenberg ha alzato il target price su FinecoBank (+1,95% a 21,94 euro) di parecchio da 17 a 25,50 euro, ribadendo il rating buy.

Invece, nel comparto automotive, il vicepresidente esecutivo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, si aspetta che il primo modello completamente elettrico di Ferrari (-1% a 365 euro) avrà successo in Asia, ma non in Europa.

Quanto alla questione della governance con l'azionista cinese Sinochem in Pirelli (-0,07% a 6,072 euro) sarà risolta in futuro, perché il governo ha detto che la società di pneumatici deve essere libera di sviluppare la propria tecnologia all'estero, compresi gli Stati Uniti. «I nostri amici cinesi devono agire di conseguenza, e lo faranno. Non so quando, i cinesi hanno un senso del tempo diverso, ma risolveremo la questione», ha detto.

Invece, nel settore media, occhio a Mfe (-0,32% a 3,086 euro) dopo che il gruppo media tedesco ProSiebenSat.1 (-2% a 4,83 euro a Francoforte) ha tagliato la parte alta della guidance sull'ebitda 2025, sceso nel terzo trimestre a causa della debolezza delle vendite di pubblicità.

E se Geox (+0,31% a 0,319 euro) ha chiuso i primi nove mesi con una contrazione dei ricavi su base annua, ma prevede di mantenere un ebit margin rettificato in linea con gli obiettivi di piano, grazie al taglio dei costi, Basicnet (+0,27% a 7,35 euro), il gruppo, proprietario dei marchi Kappa, Robe di Kappa, K-Way, Superga, Sebago e Briko, ha raggiunto un accordo per acquisire il brand Woolrich dall'investitore L-Gam.

Ore 07:30 Europa attesa positiva: Trump firma la fine dello shutdown in Usa. Oro sopra 4.200 dollari

Borse europee attese in rialzo (+0,35% il futures sull’Eurostoxx50) in avvio di seduta. Positivi anche i futures statunitensi (+0,28% quello sul Dow Jones e +0,23% quello sull’S&P500) dopo che il Congresso americano ha approvato il provvedimento per mettere fine allo shutdown più lungo della storia. In seguito al via libera del Senato, la misura ha avuto l’ok anche dalla Camera. 

Trump firma la fine dello shutdown in Usa

Dopo 43 giorni di chiusura, Donald Trump ha firmato il provvedimento. «Non si dovrebbe ripetere mai più», ha detto il presidente ringraziando i democratici, otto al Senato e sei alla Camera, che hanno votato con i repubblicani. Con la riapertura del governo, i disagi al trasporto aereo rientreranno, giusto in tempo per la festa del Ringraziamento.

Il dollaro si rafforza, la parola ai banchieri della Bce

L’euro scende dello 0,07% a 1,1583 dollari. Il commissario Ue all'Economia, Valdis Dombrovskis, nella conferenza stampa al termine dell'Eurogruppo del 12 novembre (oggi, 13 novembre, la riunione dell’Ecofin), ha assicurato che l'economia dell'area dell'euro sta registrando risultati migliori nel 2025 rispetto alle aspettative e continua a generare crescita. Tuttavia, ha precisato, «ci troviamo di fronte a notevoli ostacoli e non possiamo accontentarci». Alle 10 la Bce pubblica il suo bollettino economico. Inoltre sono diversi gli esponenti di Francoforte che prenderanno la parola nell’arco della giornata (alle 10 Villeroy, alle 11 Buch, alle 11:30 Donnery, alle 14 Elderson e alle 16:15 Machado).

I dati macro della giornata

Focus anche sui dati macro. Alle 8 il pil del terzo trimestre del 2025 prima stima della Gran Bretagna, la bilancia commerciale totale a settembre e la produzione industriale sempre a settembre. Alle 11 è prevista la produzione industriale a settembre dell’Eurozona per chiudere alle 14:30 con le richieste di sussidi di disoccupazione settimanali negli Stati Uniti.

Oro sopra 4.200 dollari l’oncia

Nel frattempo, il prezzo dell’oro sale, estendendo i recenti guadagni mentre gli investitori restano incerti sull’andamento dell’economia statunitense, anche se i legislatori hanno votato per porre fine al più lungo shutdown nella storia del Paese. Il prezzo dell’oro spot cresce dello 0,25% a 4.210,23 dollari l’oncia, mentre i future sull’oro dello 0,10% a 4.214,2 dollari l’oncia.

Il metallo giallo è salito costantemente nell’ultima settimana, poiché la serie di dati deboli sul mercato del lavoro statunitense ha alimentato le scommesse secondo cui la Fed taglierà i tassi di interesse a dicembre. Anche gli acquisti da parte delle banche centrali, in particolare di quella cinese, sostengono il lingotto. Dati recenti hanno mostrato che la People’s Bank of China ha acquistato oro per il dodicesimo mese consecutivo a settembre. 

Occhio a Unicredit, Banco Bpm, Generali, Poste, Terna, Enel, Pirelli, Ferrari, Fineco, Mfe, Geox


Sul listino milanese attenzione a Unicredit perché considera chiuso il capitolo Banco Bpm dopo il fallito tentativo di acquisizione della scorsa estate, come ha detto l'ad, Andrea Orcel.

Sul ricorso della banca al Consiglio di Stato contro il golden power esercitato dal governo nell'offerta per Piazza Meda, Orcel ha detto che si tratta di un dovere da parte del cda anche per avere una chiarezza di tipo legale, suggerendo di non «leggerci altro».

Mentre Generali ha nominato Giulio Terzariol, attualmente a capo del business assicurativo, direttore generale e deputy Ceo del gruppo, dopo che gli investitori critici nei confronti del ceo, Philippe Donnet, hanno aumentato la loro presa sulla compagnia assicurativa.

Inoltre Generali ha chiuso i primi nove medi del 2025 con premi lordi per 73,1 miliardi, grazie alla solida performance del segmento Danni. La raccolta netta Vita ha raggiungendo quota 10,4 miliardi (+54,9%). Il risultato operativo è balzato a 5,941 miliardi (+10,1%), e l’utile netto normalizzato del 14% a 3,283 miliardi.

Ricavi record per Poste Italiane nei primi nove mesi del 2025 a 9,6 miliardi di euro, in crescita del 4% rispetto allo stesso periodo di un anno fa grazie al contributo di tutte le divisioni di business. Record anche per l’ebit adjusted a 2,5 miliardi (+10%).

L’utile netto è salito dell'11% a 1,8 miliardi nei nove mesi e del 6,1% a 603 milioni nel solo terzo trimestre. Si tratta, ha sottolineato la società, dei «risultati dei primi nove mesi migliori dalla quotazione in borsa». Al test dei conti anche Terna ed Enel. Da segnalare anche che Berenberg ha alzato il target price su FinecoBank di parecchio da 17 a 25,50 euro, ribadendo il rating buy.

Invece, nel comparto automotive, il vicepresidente esecutivo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, si aspetta che il primo modello completamente elettrico di Ferrari avrà successo in Asia, ma non in Europa.

Quanto alla questione della governance con l'azionista cinese Sinochem in Pirelli sarà risolta in futuro, perché il governo ha detto che la società di pneumatici deve essere libera di sviluppare la propria tecnologia all'estero, compresi gli Stati Uniti. «I nostri amici cinesi devono agire di conseguenza, e lo faranno. Non so quando, i cinesi hanno un senso del tempo diverso, ma risolveremo la questione», ha detto.

Invece, nel settore media, occhio a Mfe dopo che il gruppo media tedesco ProSiebenSat.1 ha tagliato la parte alta della guidance sull'ebitda 2025, sceso nel terzo trimestre a causa della debolezza delle vendite di pubblicità.

E se Geox ha chiuso i primi nove mesi con una contrazione dei ricavi su base annua, ma prevede di mantenere un ebit margin rettificato in linea con gli obiettivi di piano, grazie al taglio dei costi, Basicnet, il gruppo, proprietario dei marchi Kappa, Robe di Kappa, K-Way, Superga, Sebago e Briko, ha raggiunto un accordo per acquisire il brand Woolrich dall'investitore L-Gam.

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