Borse oggi in diretta | Ftse Mib chiude sul filo dei 38.000 punti (-0,8%). Male Campari, l’oro segna un altro record
Borse oggi in diretta | Ftse Mib chiude sul filo dei 38.000 punti (-0,8%). Male Campari, l’oro segna un altro record
Campari perde il 4,3% sulla scia delle parole del presidente americano, Donald Trump, che ha minacciato dazi del 200% sugli alcolici europei. Male anche Saipem (-3,4%) e Stm (-2,8%)

di Sara Bichicchi e Francesca Gerosa 13/03/2025 07:50

Ftse Mib
39.712,66 23.50.06

+0,45%

Dax 30
23.288,06 23.50.06

-0,40%

Dow Jones
41.964,63 6.26.59

+0,92%

Nasdaq
17.750,79 6.25.15

+1,41%

Euro/Dollaro
1,0896 6.11.36

+0,16%

Spread
110,73 17.29.44

-0,64

  • Ore 15:30 Borse europee sotto tono. In rosso anche Wall Street
  • Ore 14:35 Il Ftse Mib contiene le perdite con Tim e Mps. Campari pesante. Lo spread sale a 113
  • Ore 12:10  Il Ftse Mib vira al ribasso con Buzzi e Stm. Rendimenti in aumento all’asta di Btp
  • Ore 11:00 Il Ftse Mib si porta sulla parità, male gli industriali. Spread in lieve calo a 112
  • Ore 09:05 Ftse Mib in rosso con lusso e auto. Nagel (Bundesbank): Germania a rischio recessione a causa dei dazi Usa
  • Ore 07:50  Europa attesa in calo. Il tira e molla di Trump sui dazi fa salire l’oro

Il Ftse Mib chiude a 37.999,7 punti, in calo dello 0,8%, al termine di un’altra giornata caratterizzata da tensioni commerciali tra Europa e Stati Uniti. La performance peggiore è quella di Campari, che perde il 4,3% sulla scia delle parole del presidente americano, Donald Trump, che ha minacciato dazi del 200% sugli alcolici europei. Male anche Saipem (-3,4%) e Stm (-2,8%). Sul podio chiudono Nexi, in rialzo del 2,2%, Brunello Cucinelli (+2,1%) e Mps (+2%). Spread in aumento a 114 punti. 

L’incertezza deprime le borse – chiudono in territorio negativo anche Francoforte e Parigi, con Wall Street in rosso a due ore dall’avvio – ma soffia sulle quotazioni dei beni rifugio. L’oro, in particolare, ha toccato un nuovo massimo intra-day a 2.973 dollari l’oncia. 

Ore 15:30 Borse europee sotto tono. In rosso anche Wall Street

Le borse europee prendono una brutta piega (Francoforte -0,54%, Londra -0,06%, Parigi -0,48% e Milano -0,85% a 37.980 punti alle 15:30 con Campari che perde oltre il 4% per la minaccia di Trump di dazi al 200% sugli alcolici europei; giù di oltre due punti percentuali, invece, Stm, Saipem, Moncler e Brunello Cucinelli) e anche Wall Street (-0,71% il Nasdaq) dopo che la Russia, tramite il suo portavoce, ha ribadito che «Crimea, Sebastopoli, Zaporizhizhia, Kheron, Dontesk e Luhansk (la zona del Donbass) sono parte integrante della Russia e che questo è indicato nella costituzione».

La Russia boccia la tregua in Ucraina, l’oro vola

Inoltre, il consigliere presidenziale russo, Yury Ushakov, ha dichiarato che la proposta di 30 giorni di cessate il fuoco avanzata da Stati Uniti e Ucraina al termine dei colloqui tenuti due giorni fa in Arabia Saudita «non è altro che pausa temporanea per l'esercito ucraino». Per il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, la mancanza di una risposta significativa in merito alla proposta di cessate il fuoco dimostra che Mosca «cerca di prolungare la guerra». In caso di rifiuto della proposta, il presidente Trump ha già minacciato di imporre sanzioni economiche «devastanti» nei confronti di Mosca. I prezzi del petrolio restano in ribasso (Brent -0,54% a 70,58 dollari al barile), vola l’oro: +0,77% a 2.969 dollari l’oncia.

Ore 14:35 Il Ftse Mib contiene le perdite con Tim e Mps. Campari pesante. Lo spread sale a 113

Con l’avvio in rosso di Wall Street e dopo che Donald Trump è tornato a minacciare l’Europa con dazi al 200% sugli alcolici, le borse europee restano in calo, tranne Londra. Il Dax perde lo 0,36%, il Cac40 lo 0,23% e il Ftse Mib lo 0,33% a 38.181 punti con Campari sempre in difficoltà (-4%). Salgono contro corrente soprattutto Mps, Tim, Leonardo e Nexi.

De Guindos (Bce): inflazione al 2% verso fine 2025

Lo spread Btp/Bund sale a 113,3 punti base nonostante le rassicurazioni del vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, sull’inflazione nell'area euro: «abbiamo buone notizie, pensiamo che la disinflazione sia ben avviata. I nuovi dati sui salari sono positivi e segnalano un rallentamento della crescita. E pensiamo che saremo in grado di convergere alla nostra definizione di stabilità dei prezzi, inflazione al 2% tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo».

Ma per il futuro, ha avvertito de Guindos, «data la quantità di incertezza è molto importante mantenere un approccio basato sui dati in cui le decisioni vengono prese volta per volta e in cui non c’è nessun vincolo a un percorso futuro dei tassi. Dobbiamo restare con la mente aperta».

Ore 13:50 Il Ftse Mib accelera al ribasso con Campari, Trump minaccia dazi del 200% sugli alcolici

I futures statunitensi virano al ribasso (-0,18% quello sul Dow Jones e -0,19% quello sull’S&P500 alle 13:50) e il Ftse Mib perde lo 0,49% a 38.119 punti con Campari sotto pressione (-3,18%) dopo la nuova minaccia di Donald Trump: se l'Unione Europea non dovesse rimuovere i dazi del 50% sul whisky, gli Stati Uniti applicheranno una tariffa del 200% su tutti i prodotti alcolici provenienti dal Vecchio Continente.

Trump minaccia dazi del 200% sugli alcolici

«L'Unione Europea, una delle autorità fiscali e tariffarie più ostili e abusive al mondo, che è stata creata al solo scopo di approfittare degli Stati Uniti, ha appena imposto una tariffa del 50% sul whisky. Se questa tariffa», scrive il presidente statunitense in un post su Truth, «non verrà rimossa immediatamente, gli Stati Uniti applicheranno a breve una tariffa del 200% su tutti i vini, gli spumanti e i prodotti alcolici provenienti dalla Francia e da altri paesi della Ue. Questo sarà ottimo per le aziende vinicole e spumantistiche negli Stati Uniti». Il rottamatore non sembra volersi fermare dopo aver minacciato di nuovo dazi sulle auto europee in risposta all’Ue che ha annunciato contromisure fino a 26 miliardi di euro su beni americani e al Canada che ha imposto da oggi, 13 marzo, dazi per 20,7 miliardi di dollari di merci Usa.

Il dollaro si rafforza dopo i dati macro Usa

L’euro cala dello 0,45% a 1,083 dollari. Negli Stati Uniti le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono diminuite di 2.000 unità nella settimana conclusa l'8 marzo a 220.000. Il dato è inferiore alle attese degli economisti che prevedevano 225.000 richieste. Inoltre, il valore della settimana precedente è stato rivisto al rialzo da 221.000 a 222.000. Mentre i prezzi alla produzione sono rimasti invariati a livello mensile e sono aumentati del 3,2% su base annuale a febbraio. La lettura è inferiore alle stime degli economisti che si aspettavano una crescita dello 0,3% mese su mese.

Ore 12:10 Il Ftse Mib vira al ribasso con Buzzi e Stm. Rendimenti in aumento all’asta di Btp

Il Ftse Mib si riporta in territorio negativo, perde lo 0,22% a 38.224 punti alle 12:10, con Buzzi e Stm che perdono oltre due punti percentuali. L’euro resta in ribasso dello 0,19% a 1,086 dollari anche se la produzione industriale è tornata a salire a gennaio nell’Eurozona con un +0,8% rispetto al mese precedente dopo il -0,4% di dicembre. La dinamica di su base annua ha  visto azzerarsi la contrazione, con una variazione nulla nel primo mese dell'anno a fronte del -1,5% registrato a dicembre.

Rendimenti in aumento all’asta di Btp, Generali vuole aumentare l’acquisto di titoli di Stato italiani

Lo spread Btp/Bund sale leggermente a quota 112,9 punti base dopo che nell'asta in cui il Tesoro ha assegnato l'importo massimo di 8,25 miliardi di euro di quattro titoli compreso il nuovo Btp a tre anni i rendimenti sono saliti. Via XX settembre ha assegnato il nuovo Btp a 3 anni con scadenza 15 giugno 2028 al rendimento lordo del 2,77%, il massimo da gennaio, segnala Reuters, rispetto al 2,52% di metà febbraio.

Assegnati anche 1,5 miliardi nella riapertura del 30 anni primo ottobre 2054 al tasso del 4,70%, il massimo da novembre 2023, rispetto al 3,94% di metà dicembre, e 1,25 miliardi dell'off-the-run a 15 anni e 1,5 miliardi del Btp green 30 ottobre 2031. Il ceo di Generali (titolo stabile a quota 31,9 euro dopo i conti 2024), Philippe Donnet, ha detto che sta valutando la possibilità di aumentare gli acquisti di titoli di Stato italiani. La compagnia deteneva 35,6 miliardi di euro in titoli di Stato italiani alla fine del 2024.

Ore 11:00 Il Ftse Mib si porta sulla parità, male gli industriali. Spread in lieve calo a 112

Il Ftse Mib si porta sulla parità (+0,09% a 38.342 punti alle 11) grazie a Tim, Leonardo e Unipol. Male, viceversa, gli industriali, soprattutto Buzzi, Campari, Stm, Stellantis, Prysmian, Saipem e Recordati. Lo spread Btp/Bund scende a 112 punti base. Il rendimento del Bund 10 anni sale al 2,90% (al 3,96% quello del Btp 10 anni) dopo l’allarme lanciato dal presidente della Bundesbank, Nagel: la Germania potrebbe entrare in recessione a causa dei dazi Usa. Nello stesso giorno in cui l'istituto economico tedesco IfW ha alzato le stime di crescita per il 2026 della Germania, anticipando i benefici derivanti da un aumento della spesa pubblica che Friedrich Merz, leader del partito conservatore che ha vinto le elezioni, sta spingendo per ottenere. In pratica ha previsto che il pil del prossimo anno aumenterà probabilmente dell'1,5%, rispetto alle attese di dicembre dello 0,9%. Invece, ha confermato la sua precedente previsione di stagnazione dell'economia tedesca nel 2025. 

Ore 09:05 Ftse Mib in rosso con lusso e auto. Nagel (Bundesbank): Germania a rischio recessione a causa dei dazi Usa

Borse europee in calo in avvio di seduta. Francoforte scende dello 0,54%, Parigi dello 0,08%, Londra dello 0,16% e Milano dello 0,61% a 38.075 punti. La prospettiva che le politiche erratiche commerciali dell’amministrazione Trump, da una parte, deprimano la crescita e, dall'altra, facciano risalire l'inflazione negli Stati Uniti (è scesa al 2,8% a febbraio dal 3% di gennaio, al di sotto delle previsioni del 2,9%) rende il compito della Fed, che nelle attese degli economisti potrebbe riprendere a tagliare i tassi già da maggio, particolarmente complicato.

Nagel (Bundesbank): Germania a rischio recessione a causa dei dazi Usa

Il rendimento del Treasury Usa scende al 4,31% e quello del Btp 10 anni è poco mosso al 3,94%. Invece, lo spread Btp/Bund sale a quota 113,6 punti base dopo che il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, ha detto alla Bbc che l’Europa ha fatto bene a rispondere ai dazi statunitensi, ma ha avvertito che una guerra commerciale è negativa per tutte le parti coinvolte e potrebbe spingere la Germania, la prima economia del blocco, in una recessione quest'anno.

«Siamo in un mondo di dazi, quindi potremmo aspettarci una recessione per quest'anno, se i dazi arriveranno davvero», ha affermato Nagel. La speranza, ha aggiunto, «è che all'interno dell'amministrazione Trump si capisca che il prezzo più alto da pagare è quello dal lato degli americani».

Attesi rendimenti in rialzo all’asta di Btp

Il Tesoro colloca 8,25 miliardi di euro di quattro titoli: il nuovo Btp a 3 anni, 15 giugno 2028, la riapertura del Btp a 30 anni e due off-the-run. Reuters segnala che il 12 marzo in chiusura sul mercato grigio di Mts il rendimento del nuovo triennale quotava al 2,75%, in rialzo rispetto al 2,52% di metà febbraio sul titolo 15 ottobre 2027. Il trentennale primo ottobre 2054 aveva un rendimento del 4,66% da confrontare con il 3,94% segnato in asta a metà dicembre scorso. Attiva anche la Grecia con la riapertura di due titoli di Stato: le scadenze luglio 2038 cedola del 4,375% e giugno 2054 cedola del 4,125%, contestuale a un'offerta di concambio su titoli in scadenza nel 2026.

A Milano male banche, lusso e auto, Stm e Campari. Contiene le perdite Generali

Sul listino milanese Generali perde lo 0,13% a 31,86 euro dopo aver archiviato il 2024 con conti oltre le attese. I premi lordi sono cresciuti del 14,9% a 95,2 miliardi di euro e l’utile netto normalizzato ha raggiunto quota 3,769 miliardi dai 3,575 miliardi del 2023. Si tratta del livello più alto nella storia della compagnia assicurativa che proporrà un dividendo per azione alla prossima assemblea di 1,43 euro, in aumento dell'11,7% rispetto allo scorso anno. Il cda ha convocato l'assemblea sul bilancio e il rinnovo del board per il 23-24 aprile.

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In giornata si riuniscono anche i cda di Enel e Brunello Cucinelli per analizzare i conti 2024.

Sotto pressione i titoli del lusso come Moncler (-2,20% a 60,52 euro), ma anche Stm (-2,57% a 22,14 euro), Campari (-2,25% a 5,902 euro) e le azioni del settore automotive, ovvero Stellantis (-1,65% a 11,076 euro), Pirelli (-0,69% a 5,73 euro), Iveco (-3,17% a 14,8 euro), Brembo (-1,47% a 10,036 euro) e Ferrari (-1% a 410,2 euro) dopo le nuove minacce di Trump. La Rossa «è pronta a controbattere», ha affermato l’ad, Benedetto Vigna, ai microfoni della Cnbc. «Stiamo osservando ciò che accadrà nel prossimo mese, nelle prossime settimane... siamo sulla stessa barca in termini di dazi», ha aggiunto.

Resiste alle vendite Leonardo (+0,27% a 43,84 euro) dopo il via libera dal Parlamento Ue al piano di riarmo di Ursula von der Leyen. Intanto Jefferies ha avviato la copertura dell’azione con un rating buy e un target price a 52 euro. Mentre Deutsche Bank ha alzato il target price da 36 a 46 euro (rating buy).

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Tra le banche, Unicredit perde lo 0,73% a 51,57 euro dopo che il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha dteto che il governo userà lo strumento del golden power relativamente all'ops su Banco Bpm (-0,25% a 9,74 euro) in modo «ragionevole e proporzionato».

Infine, occhio a Beghelli: l’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria di Gewiss partirà il 17 marzo e terminerà il 4 aprile.

Ore 07:50 Europa attesa in calo. Il tira e molla di Trump sui dazi fa salire l’oro

Borse europee attese in calo in avvio di seduta (-0,22% il future sull’Eurostoxx50) in scia alla guerra commerciale scatenata da Donald Trump. La reazione di Ue e Canada ai dazi Usa del 25% su acciaio e alluminio, entrati in vigore mercoledì 12 marzo, non si è fatta attendere. Infatti, Bruxelles ha annunciato contromisure fino a 26 miliardi di euro su beni americani e il Canada ha imposto da oggi, 13 marzo, dazi per 20,7 miliardi di dollari di merci Usa. Ma Trump ha rilanciato, minacciando di nuovo dazi sulle auto europee. I futures statunitense scendono (-0,23% quello sul Dow Jones e -0,35% quello sull’S&P500).

Difficile prevedere le conseguenze dei dazi

Nelle prime settimane del suo mandato, Trump ha imposto tariffe su circa 1.400 miliardi di dollari di importazioni da Canada, Messico e Cina, più del triplo rispetto ai 380 miliardi di dollari di merci cinesi colpiti da dazi durante il suo primo mandato, secondo le stime della Tax Foundation. Successivamente, ha ritardato e ridimensionato tali minacce su Canada e Messico. Tuttavia, i suoi sforzi per riorganizzare l’economia statunitense hanno scosso i mercati finanziari. La complessità del commercio globale rende difficile prevedere le conseguenze di tali misure. Florent Menegaux, ceo di Michelin, ha dichiarato: «In un mondo globalizzato, i meccanismi sono molto complessi. Se inizi a imporre dazi, diventa molto, molto difficile comprendere quali saranno le conseguenze».

Recessione o no negli Stati Uniti?

Al contempo, nelle ultime settimane, i mercati hanno sempre più scontato una potenziale recessione negli Stati Uniti. «Non siamo d'accordo con questa visione perché la creazione di posti di lavoro ha subito un leggero rallentamento, ma il mercato del lavoro rimane forte, in contrasto con i dati deboli dei sondaggi che mostrano un calo della fiducia dei consumatori», sottolinea Antonio Tognoli di Cfo Sim. «Anche gli utili delle società statunitensi stanno tenendo. Pensiamo ancora che la forza degli utili possa estendersi oltre la tecnologia e ad altre regioni, man mano che progrediscono lo sviluppo e l'adozione dell'intelligenza artificiale. Siamo convinti che l'accresciuta incertezza politica determinerà la volatilità del mercato a breve termine».

Il dollaro si rafforza

In questo braccio di ferro Usa-Ue, il dollaro si rafforza sull’euro, che vale 1,087 dollari (-0,08%), in attesa alle 11 del dato sulla produzione industriale a gennaio dell’Eurozona (precedente: -1,1% mese su mese), alle 13:30 delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti (precedente: -21.000 unità a 221.000) e dei prezzi alla produzione a febbraio (precedente: +0,4% mese su mese). Lato Bce, alle 10:15 è atteso il discorso di de Guindos, seguiranno quelli di Holzmann, Villeroy e Nagel.

Anche l’oro

Le nuove minacce di Trump sui dazi mantengono intatto il fascino di bene rifugio dell’oro, salito dello 0,5% fino a 2.947,06 dollari, avvicinandosi al massimo storico del 24 febbraio a 2.956,15 dollari, complice anche la frenata dell'inflazione negli Stati Uniti che sostiene le scommesse su un taglio dei tassi di interesse da parte della Fed. L'indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti è aumentato dello 0,2% a febbraio, portando l’aumento annuale al 2,8%, leggermente inferiore al 2,9% previsto e in calo rispetto al 3% di gennaio. Secondo lo strumento Fedwatch, i mercati prevedono attualmente tre tagli dei tassi quest'anno, con il primo a giugno. La Fed si riunirà il 18 e 19 marzo per decidere.

A Milano occhio a Generali, Unicredit, Banco Bpm, Enel, Brunello Cucinelli, Stellantis, Ferrari e Leonardo

Sul listino milanese attenzione a Generali che ha archiviato il 2024 con conti oltre le attese. I premi lordi sono cresciuti del 14,9% a 95,2 miliardi di euro e l’utile netto normalizzato ha raggiunto quota 3,769 miliardi dai 3,575 miliardi del 2023. Si tratta del livello più alto nella storia della compagnia assicurativa che proporrà un dividendo per azione alla prossima assemblea di 1,43 euro, in aumento dell'11,7% rispetto allo scorso anno. Il cda ha convocato l'assemblea sul bilancio e il rinnovo del board per il 23-24 aprile.

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In giornata si riuniscono anche i cda di Enel e Brunello Cucinelli per analizzare i conti 2024.

Focus anche sul settore automotive, quindi, su Stellantis, Pirelli, Iveco, Brembo e Ferrari dopo le nuove minacce di Trump. La Rossa «è pronta a controbattere», ha affermato l’ad, Benedetto Vigna, ai microfoni della Cnbc. «Stiamo osservando ciò che accadrà nel prossimo mese, nelle prossime settimane... siamo sulla stessa barca in termini di dazi», ha aggiunto.

Resta sorvegliato speciale Leonardo dopo il via libera dal Parlamento Ue al piano di riarmo di Ursula von der Leyen. Intanto Jefferies ha avviato la copertura dell’azione con un rating buy e un target price a 52 euro. Mentre Deutsche Bank ha alzato il target price da 36 a 46 euro (rating buy).

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Da monitorare, inoltre, Unicredit dopo che il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha dteto che il governo userà lo strumento del golden power relativamente all'ops su Banco Bpm in modo «ragionevole e proporzionato».

Infine, occhio a Beghelli: l’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria di Gewiss partirà il 17 marzo e terminerà il 4 aprile. (riproduzione riservata)