Per il primo trimestre del 2026 il Mef ha previsto quattro nuovi titoli di Stato in emissione, per un ammontare minimo di 38 miliardi: un Btp short term al 2028, un tre anni, un cinque e un sette anni (scadenza nel marzo 2033). È quanto comunicato da via XX Settembre nel documento che delinea il programma di emissioni previste tra gennaio e marzo.
Potranno inoltre essere offerte ulteriori tranche di un Btp al 2029 con cedola al 2,35%, di uno al 2031 con cedola al 2,85% e di uno al 2036 con cedola al 3,45%. Inoltre, in base alle condizioni di mercato via XX Settembre si riserva di offrire ulteriori tranche di titoli nominali in corso di emissione con scadenza superiore ai 10 anni, Ccteu e indicizzati all’inflazione.
Nell’intero 2026 il Tesoro prevede emissioni obbligazionarie di medio-lungo periodo (esclusi i Bot) tra i 350 e i 365 miliardi di euro.
Più nello specifico, si legge nella nota, le emissioni saranno determinate dalle scadenze dei titoli in circolazione (256 miliardi) e dal nuovo fabbisogno che, in coerenza con la manovra di bilancio, dovrebbe attestarsi intorno ai 125 miliardi. Dati i prestiti da circa 23 miliardi nell’ambito del Next Generation Eu e l’attività di gestione delle disponibilità di cassa, il ministero guidato da Giancarlo Giorgetti arriva a individuare il range di emissioni nella fascia 350-365 miliardi.
«Pur in presenza di rischi e incertezze legate al contesto macroeconomico internazionale», spiega il ministero nella nota che accompagna il documento, la finanza pubblica italiana «si conferma solida e la sua sostenibilità nel medio termine non appare compromessa».
Le previsioni autunnali di finanza pubblica sono stato pertanto confermate, con il ritorno del deficit intorno alla soglia del 3% del pil già quest’anno, «e un’ulteriore diminuzione nel 2026». La traiettoria del rapporto debito/pil, «condizionata dall’impatto di cassa dei crediti d’imposta legati ai bonus edilizi e dall’aumento della spesa per interessi, resta crescente fino al 2026, ma è attesa tornare su un percorso discendente a partire dal 2027», conclude il Tesoro. (riproduzione riservata)