Bond, nel primo trimestre 2026 il Mef prevede nuovi titoli in emissione per almeno 38 miliardi. Ecco le scadenze
Bond, nel primo trimestre 2026 il Mef prevede nuovi titoli in emissione per almeno 38 miliardi. Ecco le scadenze
Nell’intero anno il programma del Tesoro indica un range di emissioni obbligazionarie di medio-lungo periodo (esclusi i Bot) compreso fra 350 e 365 miliardi di euro

di Marco Capponi 23/12/2025 16:00

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Per il primo trimestre del 2026 il Mef ha previsto quattro nuovi titoli di Stato in emissione, per un ammontare minimo di 38 miliardi: un Btp short term al 2028, un tre anni, un cinque e un sette anni (scadenza nel marzo 2033). È quanto comunicato da via XX Settembre nel documento che delinea il programma di emissioni previste tra gennaio e marzo.

Potranno inoltre essere offerte ulteriori tranche di un Btp al 2029 con cedola al 2,35%, di uno al 2031 con cedola al 2,85% e di uno al 2036 con cedola al 3,45%. Inoltre, in base alle condizioni di mercato via XX Settembre si riserva di offrire ulteriori tranche di titoli nominali in corso di emissione con scadenza superiore ai 10 anni, Ccteu e indicizzati all’inflazione.

Il programma per l’intero 2026

Nell’intero 2026 il Tesoro prevede emissioni obbligazionarie di medio-lungo periodo (esclusi i Bot) tra i 350 e i 365 miliardi di euro

Più nello specifico, si legge nella nota, le emissioni saranno determinate dalle scadenze dei titoli in circolazione (256 miliardi) e dal nuovo fabbisogno che, in coerenza con la manovra di bilancio, dovrebbe attestarsi intorno ai 125 miliardi. Dati i prestiti da circa 23 miliardi nell’ambito del Next Generation Eu e l’attività di gestione delle disponibilità di cassa, il ministero guidato da Giancarlo Giorgetti arriva a individuare il range di emissioni nella fascia 350-365 miliardi.

Lo stato di salute delle finanze pubbliche

«Pur in presenza di rischi e incertezze legate al contesto macroeconomico internazionale», spiega il ministero nella nota che accompagna il documento, la finanza pubblica italiana «si conferma solida e la sua sostenibilità nel medio termine non appare compromessa». 

Le previsioni autunnali di finanza pubblica sono stato pertanto confermate, con il ritorno del deficit intorno alla soglia del 3% del pil già quest’anno, «e un’ulteriore diminuzione nel 2026». La traiettoria del rapporto debito/pil, «condizionata dall’impatto di cassa dei crediti d’imposta legati ai bonus edilizi e dall’aumento della spesa per interessi, resta crescente fino al 2026, ma è attesa tornare su un percorso discendente a partire dal 2027», conclude il Tesoro. (riproduzione riservata)