Bond, ecco un portafoglio di 8 titoli per ottenere una rendita mensile di 156 euro per cinque anni
Bond, ecco un portafoglio di 8 titoli per ottenere una rendita mensile di 156 euro per cinque anni
Per costruire un portafoglio di obbligazioni che corrispondano 12 dividendi all’anno bastano poche emissioni. Quali sono e quanto costano: la simulazione 

di di Marco Capponi 31/01/2025 20:00

Ftse Mib
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Euro/Dollaro
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Spread
110,13 17.28.24

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Avviso ai naviganti nel mare del reddito fisso: per chi soffre di mal di rischio in portafoglio esiste una strategia per ottenere una rendita pressoché certa (salvo ovviamente la remota ipotesi di default degli emittenti), facile da perseguire e soprattutto in grado di restituire una rendita mensile. Una cedola al mese, che può maturare investendo in un paniere di obbligazioni combinate ad arte cosicché i pagamenti avvengano, in ordine, da gennaio a dicembre. E non solo per un anno.

Mini-stipendio in cedole

Che serva per rimpolpare la pensione, per integrare lo stipendio, o più semplicemente per diversificare un portafoglio multi-asset e mitigare in parte il rischio azionario, un bouquet di bond che paghi una rendita mensile può essere una valida opzione per investitori prudenti e in cerca di entrate costanti.

Di combinazioni possibili, nell’oceano di emissioni obbligazionarie retail disponibili per gli investitori italiani, ce ne sono tantissime. Nelle tabelle in basso Skipper Informatica ha elaborato per MF-Milano Finanza un paniere di titoli governativi, sovranazionali, bancari e corporate quotati su Borsa Italiana ed EuroTlx, pensato per generare un flusso di cassa costante per tutti i mesi richiesti su un orizzonte di cinque anni.

Le regole del gioco

La simulazione di Skipper è frutto di un’analisi che ha incrociato oltre 116 mila combinazioni su un insieme di 149 titoli, ottimizzati sulla base di vari parametri. Come scadenza massima sono stati inseriti bond al dicembre 2035 (quindi a 10 anni), per non costringere l’investitore a immobilizzare troppo a lungo il portafoglio. L’importo di partenza, per favorire una migliore diversificazione tra i titoli, è stato impostato in 50 mila euro (nulla vieta ovviamente d’investire gruzzoli più o meno consistenti, facendo le dovute proporzioni). L’algoritmo di Skipper applica un filtro interno di selezione che considera solo emissioni a tasso fisso con cedole costanti in tutti gli anni di rendita, in euro, con rimborso in un’unica soluzione e non richiamabili. La logica sottostante è piuttosto semplice: se si sceglie di giocare questa partita, occorre fugare il rischio che le regole del gioco dei bond possano cambiare in corsa, inceppando il meccanismo della rendita costante.

Il confronto col Btp

Una volta stabilite le regole, come è composto concretamente il paniere modello per avere una rendita per tutti i mesi? La prima considerazione è che per costruire un portafoglio di questo tipo non è necessario acquistare 12 bond. Ne bastano otto, di cui quattro (tutti Btp) corrispondono cedole ogni sei mesi. Il rendimento lordo annuo dell’intero portafoglio si aggira intorno al 3,8%, e quello netto al 2,7% (sette obbligazioni su otto sono tassate al 12,5% in quanto titoli emessi dallo Stato italiano). Considerando una duration media di 6,3 anni, si può tentare un confronto con il Btp a sei anni, attualmente al 3,1%.

Il ricco gennaio di Tim

 Lo scopo di questo portafoglio però, è opportuno ribadirlo, non è captare un rendimento in valore assoluto, bensì spuntare una cedola al mese. Da questa prospettiva l’anno inizierebbe subito in bellezza, con lo stacco più ricco in assoluto: a gennaio arriva infatti il pagamento di un bond Tim in scadenza a inizio 2033. Un titolo che attualmente quota 123, e infatti il controvalore di tre unità (il taglio minimo è di mille euro) è pari a 3.689 euro. Comprandolo ora ci si garantirebbe ogni anni per i prossimi cinque anni (e anche oltre, vista la scadenza) una cedola di 172 euro.

Ondata di governativi

Tolto il caso di Tim tutte le altre obbligazionari da mettere in calendario sono titoli di Stato europei: quattro Btp italiani, due Oat francesi e un’emissione di Bonos spagnoli. Tutti i titoli governativi in tabella prezzano sopra la pari, con un minimo di 103 (è il caso di un titolo del Tesoro al 2030) e un massimo di 118 (un’obbligazione francese al 2032).

A febbraio arriva lo stacco cedola di un Btp al 2033: 151 euro che tornano poi, dopo sei mesi, ad agosto. Tesoro italiano protagonista anche degli stacchi di marzo e settembre: 147 euro provenienti da un Btp al 2034. Analogamente staccano su base semestrale i due titoli di Stato italiani da cui si riceverà la cedola rispettivamente nei mesi di maggio-novembre (158 euro da un Btp in scadenza nel 2031) e in quelli di giugno-dicembre (162 euro, l’obbligazione scade nel 2030 ed è così la prima ad arrivare a maturazione di quelle del paniere).

Primavera a Parigi, estate a Madrid

Ad aprile arriva il primo viaggio all’estero: un Oat francese in scadenza nel 2035 (è l’ultimo del portafoglio ad arrivare a maturità), che oggi prezza 112 e che garantirebbe nei cinque anni della simulazione una cedola di 166 euro ogni 12 mesi. Come nei migliori stereotipi turistici, dopo la primavera in Francia in estate ci si sposta in Spagna. Ecco quindi che il calendario di luglio prevede un pagamento di 151 euro da un Bono spagnolo in scadenza nel 2032, che attualmente prezza 118. Il giro d’Europa a caccia di cedole finisce poi di nuovo in Francia, con il pagamento di ottobre: 151 euro da un Oat al 2032, anch’esso al prezzo di 118.

Obiettivo rendita

In totale, un portafoglio così composto rimpolpa il conto corrente di 1.875 euro l’anno, o 156 euro al mese. La domanda potrebbe quindi sorgere spontanea: vale la pena impiegare poco meno di 50 mila euro (per la precisione, la costruzione di questo portafoglio ne richiede 48.612) per un rendimento tutto sommato contenuto? La risposta, va da sé, è che dipende dai propri obiettivi: un flusso cedolare costante in grado di battere (seppur non di molto) l’inflazione è sicuramente migliore rispetto alla liquidità lasciata sul conto corrente.

Dall’altro lato, la duration non eccessiva (quella massima è di 8,2 anni) non congelerebbe il denaro per un tempo eccessivo, liberandolo poi per altri eventuali investimenti (salvo improbabili default degli emittenti, va ribadito). Attenzione però a un aspetto importante: un paniere di questo tipo, visti i prezzi elevati dei bond, si presta molto più alla ricerca di rendimento che non all’apprezzamento del capitale. Anche perché, nota a margine, se si vendesse anche una sola obbligazione del paniere prima del tempo il meccanismo di una cedola al mese non avrebbe più senso di esistere. (riproduzione riservata)