Il governo è pronto a liberare un miliardo di euro nel 2026 per ridurre il costo dell’energia per famiglie vulnerabili e piccole e medie imprese. Lo prevede l’ultima formulazione del decreto Bollette, che a valere sulle risorse della Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (Csea) finanzia gli interventi contro il caro-energia, a partire da un contributo diretto ai nuclei con Isee basso e dalla riduzione della componente Asos (quella che finanzia il sostegno alle energie rinnovabili e alla cogenerazione) sulle utenze non domestiche in bassa tensione. Ma bonus e sconti non bastano, il provvedimento include anche una misura strutturale: Cassa Depositi e Prestiti potrebbe trasferire alla Csea fino a 25 miliardi nei prossimi 5 anni per ridurre stabilmente il peso della componente Asos.
Nel testo è previsto un contributo straordinario da 55 euro nel 2026 per i clienti domestici residenti con Isee fino a 15 mila euro o famiglie con almeno quattro figli e Isee inferiore a 20 mila euro, per circa 4,5 milioni di nuclei e un costo di circa 250 milioni. Il bonus si aggiunge a quello sociale già previsto. La platea di beneficiari è stimata in circa 4,5 milioni di nuclei familiari.
Circa 750 milioni andrebbero, invece, a ridurre la componente Asos sulle forniture elettriche delle pmi connesse in bassa tensione, con un impatto stimato in circa 11,5 euro/Mwh, pari al 27% dell’aliquota attuale.
Nella bozza di articolo «Proposta cartolarizzazione-abbattimento Asos + Repowering» è precisato il meccanismo per l’intervento di Cdp. «Per ciascuno degli anni del quinquennio 2026-2030 (o triennio 2026-2028) Cassa Depositi e Prestiti è autorizzata a trasferire risorse, nel limite massimo di 5 miliardi di euro annui, attraverso l’utilizzo di fondi della gestione separata, alla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali». Il fine è «garantire una corrispondente riduzione dell’Asos, la componente della spesa per gli oneri generali relativi al sostegno delle energie rinnovabili e alla cogenerazione». A questo scopo Cdp potrà emettere titoli obbligazionari «per un ammontare corrispondente e con scadenza non superiore ai 20 anni alle condizioni stabilite dal decreto e comunque a un tasso di interesse non superiore a quello relativo ai titoli di Stato di pari durata».
Il testo introduce inoltre un meccanismo volontario per l’uscita dagli incentivi del Conto Energia fino a 10 gigawatt di fotovoltaico, con repowering obbligatorio attraverso moduli con requisiti europei e raddoppio della produzione, cedendo almeno il 50% dell’energia tramite contratti Ppa (Power Purchasement Agreement).
La procedura sarebbe aperta fino al 30 marzo 2027. La bozza trasforma l’attuale bacheca informativa in una piattaforma operativa di contrattazione con durata minima di tre anni, contratti standard e possibilità di garanzia del Gse, il Gestore del Servizio Elettrico. Gli scambi sarebbero gestiti tramite il Gme, il Gestore del Mercato Elettrico, con possibilità di creare gruppi di acquisto.
Per biogas, biomasse e bioliquidi i prezzi minimi garantiti verrebbero ridotti nel periodo 2026-2030 fino all’azzeramento dal 1° gennaio 2031. I tetti di spesa scenderebbero da 700 a 100 milioni per i bioliquidi e da 500 a 150 milioni per biomassa e biogas. (riproduzione riservata)