Mentre il governo prepara nuove misure per alleggerire i costi dell’energia di famiglie vulnerabili e pmi, Illumia lancia l’allarme su una nuova possibile zavorra in bolletta. Il riferimento è alla direttiva europea Ets2, che vuole estendere agli operatori elettrici attivi sul mercato retail questa sorta di carbon tax sulle emissioni inquinanti. Ne sarebbero colpiti tutti i clienti finali «Stimiamo un impatto in bolletta tra 100 e 200 euro l’anno», spiega Marco Bernardi, presidente di Illumia, la società che fa capo al Gruppo Tremagi, a MF-Milano Finanza: «È un aumento pari a circa il 20-25% della spesa media domestica annuale che è di 7-800 euro l’anno. Difficile pensare che un aggravio di questo tipo spinga le famiglie verso quello che è il vero obiettivo della direttiva: l’elettrificazione, ad esempio installare pompe di calore da 5-10 mila euro, senza contare le problematiche legate ai vincoli tecnici e condominiali.
«Ce lo vogliamo dire? La sostenibilità concepita in questo modo è un lusso per ricchi, ed è strabismo normativo pensare di aumentare i costi per spingere gli investimenti. Di fatto l’Ets2 sarà un’ulteriore tassa, una carbon tax, il sequel di un film che non è di successo», commenta ancora Bernardi, «Il rinvio al 2028 non basta, la direttiva in questa formulazione va ritirata».
Se la battaglia contro l’Ets2 va avanti, intanto Illumia rafforza e allarga la strategia commerciale. In anticipo sulla chiusura dell’anno, la società ha lanciato le prime offerte per il fotovoltaico domestico, con una business unit dedicata al mercato residenziale, che prevede pacchetti standard modulati per area geografica. «Il fotovoltaico oggi è la leva più immediata per ridurre i consumi», spiega Bernardi, che punta a raggiungere il 5% del mercato entro il 2026 puntando sulla competitività. «Abbiamo abbattuto costi creando un’unità interna, e accorciato la filiera. Rinunciando a parte del margine, siamo in grado di fare offerte a un prezzo più basso del 30-40% rispetto al mercato. La nostra strategia è di vendere indipendenza energetica accessibile, così che la sostenibilità non sia un’iniziativa solo per ricchi».
Dal lancio delle offerte a ottobre 2025, con prezzi inferiori ai 3mila euro e possibilità di accedere alle detrazioni fiscali al 50%, le richieste sono state superiori alle attese. Nei piani, anche integrazioni con climatizzazione e commodity elettrica. Quanto ai conti, per il 2025 Bernardi prevede una chiusura in linea con il budget, «in continuità con le performance dello scorso anno», pur indicando «una maggiore pressione competitiva, anche dalle telco». E sul tema quotazione in borsa, «l’ipotesi resta aperta per il futuro, ma non nell’immediato». (riproduzione riservata)