Come dice Anthony Scaramucci, fondatore dell’hedge fund SkyBridge Capital e per pochi tumultuosi giorni direttore delle comunicazioni della Casa Banca ai tempi del primo mandato di Donald Trump, la soglia dei 100.000 dollari il bitcoin avrebbe dovuto sfondarla già nel 2021. Ma allora il presidente della Sec, Gary Gensler, e gran parte del partito Democratico si erano messi di traverso, dichiarando una vera e propria guerra alle criptovalute. Oggi il presidente eletto è Trump e Gensler ha dichiarato che il giorno del suo insediamento, il prossimo 20 gennaio, darà le dimissioni.
Le parole di Jerome Powell
Due giorni fa Trump ha annunciato che metterà alla guida della Sec Paul Atkins, considerato favorevole al mondo cripto. Grazie a questo cambio radicale di clima politico, il bitcoin era già arrivato a sfiorare quota 100.000 lo scorso 25 novembre. Ieri l’ha sfondata fino a toccare il nuovo massimo di tutti i tempi a 103.713 dollari sulla scia appunto della nomina di Atkins e sulle dichiarazioni del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, che intervistato da Andrew Ross Sorkin nel corso di un convegno del New York Times, ha detto che il bitcoin «è in competizione con l’oro, non con il dollaro». Segno che la Fed non lo considera un nemico. Di conseguenza, dollaro e bitcoin possono convivere. Gli investitori hanno capito il messaggio e così hanno dato il via agli acquisti con l’obiettivo di sfondare quota 100.000.
Lo sdoganamento
Prima dell’elezione di Trump, comunque c’era stato un altro punto di svolta, ovvero il lancio degli Etf sul prezzo spot del bitcoin l’11 gennaio scorso. A dare il via libera era stata proprio la Sec a guida Gensler, costretta a farlo dalla sentenza di un tribunale. Come ha osservato Gianlugi Guida, ceo di Binance Italy, «l’adozione istituzionale ha giocato un ruolo chiave. L’introduzione degli Etf sul bitcoin e, più recentemente, delle opzioni su questi stessi Etf ha semplificato l’accesso per gli investitori istituzionali, contribuendo a una domanda crescente e a una maggiore integrazione del bitcoin nei mercati finanziari tradizionali».
Mentre per Ophelia Snyder, co-fondatrice e presidente di 21Shares, «il significato di lungo termine di questo evento storico», ovvero il superamento di quota 100.000, è questo: «La comunità degli utenti, ma anche le istituzioni, le imprese, i fondi sovrani, gli scettici e gli investitori che sono rimasti in disparte devono riconoscere che bitcoin è entrato in una nuova fase della sua esistenza, che ne incrementerà il riconoscimento e l’adozione come riserva di valore e asset class in evoluzione».
E ora potrebbero arrivare i realizzi
«Finanza tradizionale e digitale stanno iniziando sempre più a convergere», ha sottolineato Luciano Serra, country manager Italia di Boerse Stuttgart Digital. E in quanto all’andamento delle quotazioni nel futuro immediato, per Serra «nonostante l'euforia, il mercato ha bisogno di pause di stabilizzazione. Dopo guadagni significativi, i pullback sono caratteristici prima che emerga una tendenza sostenibile. Chi entra ora nel mercato dovrebbe tenere a mente questa dinamica».
Dello stesso parere è Snyder: «Nel breve periodo, non ci sorprenderebbe se questa corsa iniziasse a registrare delle contrazioni fisiologiche, come è successo anche nei giorni scorsi, che potrebbero riportare il prezzo al di sotto» dei 100.000 dollari (e infatti alle ore 21 di giovedì 5 il bitcoin era sceso a 98.498 dollari). «Non possiamo ignorare che ci sono investitori che aspettavano questo giorno dal rally del 2020-2021 e che oggi potrebbero voler finalmente passare all’incasso». (riproduzione riservata)