Banche italiane, Morgan Stanley alza i target: ecco chi arriverà a un Rote del 20%
Banche italiane, Morgan Stanley alza i target: ecco chi arriverà a un Rote del 20%
Morgan Stanley torna a coprire il titolo Mediobanca nello stesso giorno in cui Mps ha aumentato il corrispettivo dell’ops. Focus anche su Unicredit, Intesa Sanpaolo e Banco Bpm, ma solo una è da sovrappesare in portafoglio

di Francesca Gerosa 02/09/2025 13:01

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Morgan Stanley torna a coprire il titolo Mediobanca nello stesso giorno in cui Mps ha aumentato il corrispettivo dell’offerta pubblica di scambio su Piazzetta Cuccia. Il ritocco arriva a cinque giorni di borsa aperta dalla chiusura dell’ops e prevede ora 0,9 euro in contanti (750 milioni di euro complessivi). La componente cash va ad aggiungersi alle 2,533 azioni Montepaschi di nuova emissione per ogni titolo Mediobanca.

Morgan Stanley riscopre Mediobanca

Il corrispettivo unitario è, quindi, di 16,334 euro per ogni azione di Mediobanca e aggiunge un premio del 11,4% rispetto al prezzo della merchant bank nella seduta precedente (23 gennaio) all’annuncio dell’operazione (circa l’1% rispetto alla chiusura del 1° settembre). Morgan Stanley ha fermato l’asticella su Piazzetta Cuccia a 24 euro (target price), tornando a coprire l’azione con un rating equal weight.

«Valutiamo Mediobanca utilizzando l’approccio della somma delle parti. Per il business bancario usiamo un modello dividend discount, ipotizzando un Rote (rendimento sul patrimonio netto tangibile, ndr) sostenibile del 17%, un costo del capitale dell’11% e un tasso di crescita del 2%. Valutiamo la partecipazione del 13% in Generali al prezzo di mercato attuale. Adeguiamo la nostra valutazione aggiungendo i dividendi per gli esercizi 2025-2027 e il capitale in eccesso rimanente per arrivare al nostro prezzo obiettivo», si legge nel report di Morgan Stanley.

La banca d’investimento ritiene che il margine di interesse di Mediobanca sia più resiliente ai movimenti dei tassi d’interesse rispetto ai competitor italiani e che le commissioni nell’asset management e nell’investment banking beneficeranno dell’allentamento monetario da parte della Bce. Tuttavia, dopo un aumento del 50% del prezzo dell’azione dall’inizio dell’anno, complice l’ops lanciata dal Monte, «vediamo un potenziale upside più limitato rispetto al prezzo di mercato attuale e quindi copriamo l’azione con un rating equal-weight». Ma nello scenario migliore il broker ipotizza un costo del capitale inferiore al 10% e un tasso di crescita del 2% per cui valuta Mediobanca a 29 euro.

Nuovo target price su Unicredit, ma il valore è altrove

Morgan Stanley ha poi alzato il target price su Unicredit da 64 a 74 euro, ribadendo il rating equal weight. «Per Piazza Gae Aulenti assumiamo un Rote sostenibile del 19%, un tasso di crescita perpetuo dell’1,4% e un costo del capitale dell’11,5%, detraendo 0,3 miliardi di euro di esposizione transfrontaliera residua verso la Russia. Adeguiamo la valutazione per il capitale in eccesso al di sopra del nostro obiettivo del 13,5% e arriviamo a un prezzo obiettivo di 74 euro», spiega Morgan Stanley.

Pur vedendo i tassi Bce all’1,5% nell’esercizio 2027, il broker si attende una curva più ripida, una crescita dei depositi e dei prestiti derivante dallo sforzo della Germania per la spesa nella difesa e nelle infrastrutture, che probabilmente potrà sostenere il margine di interesse del gruppo bancario, con il punto minimo atteso nel terzo trimestre del 2025. «Prevediamo distribuzioni sostenibili annue di 9 miliardi di euro fino all’esercizio 2027. C’è anche spazio per ulteriori distribuzioni straordinarie grazie alle opportunità di crescita inorganica», stima la banca d’affari.

Nonostante le varie opzioni a disposizione legate al capitale in eccesso, «vediamo troppe incertezze in merito alle prospettive di m&a (la tedesca Commerzbank e la greca  Alpha bank, ndr) e maggiori opportunità di rivalutazione altrove nel settore», precisa Morgan Stanley che, comunque, nello scenario migliore (un Rote al 20%, una crescita perpetua dell’1,5% e un costo del capitale del 10,5%) vede Unicredit a 90 euro.

Intesa Sanpaolo è da sovrappesare in portafoglio

Anche nel caso di Intesa Sanpaolo Morgan Stanley ha alzato il target price da 6,3 a 6,6 euro. È l’unica banca italiana che consiglia di sovrappesare (overweight) in portafoglio. «Stimiamo un Rote sostenibile rettificato per gli AT1 intorno al 20% e valutiamo la banca con un modello dividend discount, che ipotizza un costo del capitale dell’11%. Inoltre, includiamo il capitale in eccesso rispetto a un livello di Cet1 ratio del 13% e arriviamo a un prezzo obiettivo di 6,6 euro per azione», prosegue Morgan Stanley.

Pur prevedendo pressioni sul margine di interesse della banca nell’esercizio 2025, il broker mantiene una visione costruttiva sul modello di business diversificato di Ca’ de Sass, che offre una buona resilienza dei ricavi core in uno scenario di tassi Bce all’1,5%. «Ora consideriamo una curva dei tassi più ripida, un portafoglio titoli in crescita e un aumento dei depositi in Italia del 3-4%, che rafforzeranno i margini del gruppo nel 2026-2027, spingendo le nostre stime sul margine di interesse netto del 2-4% al di sopra del consenso», puntualizza Morgan Stanley, stimando che Intesa Sanpaolo sia in grado di raggiungere un Rote del 20% nel 2027 e rendimenti del free cash flow che superano ampiamente un costo del capitale dell’11%.

«Riteniamo anche che Intesa Sanpaolo potrà realizzare una distribuzione cumulata di 24 miliardi di euro, pari a circa il 30% della sua attuale capitalizzazione di mercato. E continuiamo a considerare riacquisti di azioni proprie pari al 10% degli utili lungo tutto il nostro periodo di previsione», aggiunge Morgan Stanley che nel bull case (rote al 20%, un costo del capitale più basso al 10,5% e un tasso di crescita dell’1%) vede Intesa Sanpaolo a 7 euro.

Banco Bpm nello scenario migliore può valere 17,20 euro

Infine, Morgan Stanley ha alzato il target price su Banco Bpm da 12,2 a 13,3 euro (rating equal weight), assumendo un Rote del 16% (tenendo conto dell’integrazione di Anima e di tassi Bce all’1,5% nel 2027), un costo del capitale dell’11,5% e un tasso di crescita sostenibile dell’1,5%. «Aggiungiamo tutte le distribuzioni previste per il periodo 2025-2027 e tutto il capitale in eccesso successivo (sopra l’obiettivo del 13% fissato dal management) per arrivare al nostro prezzo obiettivo», puntualizza la banca d’investimento che mantiene una visione costruttiva sulle prospettive del business assicurativo del Banco, sul contributo in aumento di Anima alle commissioni del gruppo e sulla nuova joint venture nei pagamenti.

Inoltre, «i tassi Bce all’1,5% nel 2025 e un irripidimento della curva dovrebbero rafforzare la resilienza dei margini nel 2026-2027, offrendo supporto al margine di interesse netto dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna, permettendogli di raggiungere un Rote del 16%. Stimiamo che le distribuzioni cumulate nel 2026-2027 saranno intorno al 30%. Ribadiamo il nostro rating equal-weight» ma nello scenario migliore (Rote al 24%, inclusa l’integrazione di Anima, un tasso di crescita dell’1,5% e un costo del capitale dell’11,5%) la valutazione di Banco Bpm è più alta: 17,20 euro. (riproduzione riservata)