Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm: chi può superare le attese nel 2026? I nuovi target price di Morgan Stanley
Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm: chi può superare le attese nel 2026? I nuovi target price di Morgan Stanley
Morgan Stanley alza il target price su Unicredit e Intesa, non su Banco Bpm, nonostante l’apporto positivo di Anima. Le stime su ricavi, utile e dividendo 2026 vs il consenso

di Francesca Gerosa 24/11/2025 13:01

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Morgan Stanley alza il target price di Unicredit e Intesa Sanpaolo, su cui mantiene i rating overweight ed equal weight, rispettivamente, mentre non ha cambiato il target price di Banco Bpm, azione anch’essa coperta con un rating equal weight.

Rote sostenibile al 20% per Intesa 

Nel caso di Intesa Sanpaolo il prezzo obiettivo sale da 6,5 a 6,8 euro (-0,13% a 5,42 euro l’azione alle 13 a Piazza Affari il 24 novembre). In particolare, Morgan Stanley si aspetta un Rote (rendimento del patrimonio netto tangibile) sostenibile intorno al 20% e un costo del capitale dell’11,2%. «Consideriamo il capitale in eccesso rispetto a un Cet1 ratio del 13% e arriviamo a un prezzo obiettivo di 6,8 euro per azione», spiega il broker.

Pur aspettandosi una certa pressione sul margine di interesse nel 2025, mantiene una visione costruttiva sul modello di business diversificato di Intesa Sanpaolo che offre una buona resilienza dei ricavi core in uno scenario di tassi Bce al 2%. Ora, però, sconta una curva dei tassi più inclinata, un portafoglio titoli in crescita e un aumento dei depositi in Italia dell’1-2%, «elementi che rafforzano i margini nel periodo 2027-2028 e portano le nostre stime sul margine di interesse del 2-4% sopra quelle del consenso», precisa la banca di investimento che nel 2026 si aspetta ricavi a 28,273 contro una stima del consenso a 28,743 e un utile netto a 9,771 miliardi (10,936 miliardi il consenso) con un dividendo di 0,41 euro per azione (0,50 euro il consenso).

Inoltre, per Morgan Stanley Intesa Sanpaolo sarà in grado di raggiungere un Rote del 19% nel 2027/2028 e un rendimento del free cash flow che supereranno ampiamente un costo del capitale dell’11%. «Prevediamo anche che l’istituto di credito possa realizzare distribuzioni cumulative pari a 28 miliardi di euro, ovvero il 30% dell’attuale capitalizzazione di mercato. Continuiamo, inoltre, a includere buyback pari al 10% degli utili nell’intero periodo delle nostre previsioni», precisa Morgan Stanley che nello scenario migliore (Rote del 20% e costo del capitale più basso al 10,5%) vede l’azione valere 7 euro.

Il target price di Unicredit sale a 76 euro

Invece, nel caso di Unicredit il prezzo obiettivo sale da 74 a 76 euro (-0,23% a 61,28 euro l’azione alle 13 a Piazza Affari il 24 novembre). Per raggiungere il nuovo prezzo obiettivo, Morgan Stanley ha utilizzato la metodologia della somma delle parti basata su un modello di crescita di Gordon applicato agli utili stimati per il 2028. Si aspetta un Rote sostenibile del 19% e un costo del capitale dell’11,4%, detraendo 0,3 miliardi di euro di esposizione residua verso la Russia. 

Pur prevedendo tassi Bce al 2% nel 2027-2028, Morgan Stanley ritiene che una curva dei tassi più ripida, la crescita dei depositi e dei prestiti derivante dalla spinta della Germania su difesa e infrastrutture contribuiranno a sostenere il margine di interesse del gruppo. «Prevediamo anche distribuzioni sostenibili annue per 9-10 miliardi di euro fino al 2028, con spazio per ulteriori distribuzioni straordinarie legate a opportunità di crescita inorganica», continua Morgan Stanley che per il 2026 si aspetta ricavi a 25,310 miliardi (26,197 miliardi il consenso) e un utile netto di 9,671 miliardi (11,213 miliardi il consenso) con un dividendo di 3,57 euro per azione (4,64 euro il consenso).

Nonostante il capitale in eccesso, «rileviamo troppe incertezze nelle prospettive di m&a e un maggior potenziale di rivalutazione in altre aree del settore», ma nello scenario migliore (Rote del 20%) l’azione può arrivare a valere 82 euro.

Banco Bpm: più valore con Anima

Quanto a Banco Bpm il target price resta a 13,30 euro (+0,37% a 12,075 euro in borsa il 24 novembre). Con un modello di dividend discount, il broker assume un Rote del 16% (tenendo conto dell’integrazione di Anima e di tassi Bce al 2% nel 2027/2028) e un costo del capitale dell’11,5%. 

«Manteniamo una visione costruttiva riguardo alle prospettive della banca alla luce dell’attività assicurativa e del contributo di Anima in aumento, ma anche grazie alla nuova joint venture nei servizi di pagamento. Inoltre, prevediamo un irripidimento della curva che aggiungerà resilienza ai margini di interesse nel periodo 2026-2028, consentendo alla banca di raggiungere un Rote sostenibile al 16%. Stimiamo che le distribuzioni cumulative nel periodo 2026-2028 saranno pari a circa il 30%», ha aggiunto Morgan Stanley che nel 2026 si aspetta ricavi a 6,096 miliardi (6,290 miliardi il consenso) e un utile netto di 1,771 miliardi (2,169 miliardi il consenso) con un dividendo di 0,99 euro per azione (1,22 euro il consenso).

Nello scenario migliore (Rote del 24%, inclusa l’integrazione di Anima, e un costo del capitale dell’11%) il target price su Banco Bpm sale a 20 euro. (riproduzione riservata)