Azioni, investire nel megatrend dell’acqua conviene ancora? Rendimenti a confronto
Azioni, investire nel megatrend dell’acqua conviene ancora? Rendimenti a confronto
Investimenti miliardari e spinta del tech possono rilanciare il megatrend. Ecco le strategie dei gestori

di di Marco Capponi 11/07/2025 20:00

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L’estate del 2025 è iniziata con le peggiori premesse possibili: prima il caldo record, poi i violenti temporali che hanno interessato molte regioni italiane. Ad accomunare questi eventi climatici estremi c’è l’elemento fondamentale per la vita dell’umanità e del pianeta: l’acqua.

Che si parli di acquazzoni, allagamenti ed esondazioni o di siccità (il cui costo è stato stimato dall’Onu in circa 300 miliardi di dollari annui) i rischi legati alle risorse idriche sono ormai il simbolo della crisi climatica globale in atto. D’altronde, all’acqua è legata la gran parte dell’economia mondiale: l’acqua serve per l’industria, per i trasporti, per la pesca, per l’igiene, per l’agricoltura, per l’alimentazione. E l’elenco sarebbe ancora molto lungo.

Rendimenti a confronto

È logico quindi che la finanza abbia saputo cogliere le opportunità di investimento legate alle risorse idriche, che ormai hanno assunto lo status di megatrend. I rischi e le opportunità legati all’uso dell’acqua sono infatti una tendenza in atto da almeno dieci anni, di portata globale e in grado di trasformare drasticamente (la speranza è che sia nel bene e non nel male) il mondo in cui viviamo.

La classifica elaborata da Fida, propone una selezione di fondi di investimento attivi che provano a cogliere le opportunità date dall’uso delle risorse idriche e delle tecnologie a esse legate, investendo in società quotate. Complice il periodo non felicissimo per gli investimenti sostenibili (Esg) la performance media di questi comparti da inizio anno è dell’1,5% – ma con punte sopra l’8% – che scende sotto l’1% a un anno e risale però al 21,4% su una prospettiva triennale. Il tutto con costi medi dell’1,3% ma variabili tra loro: si va da un minimo dello 0,6% a un massimo del 2,05%.

In rampa di lancio investimenti miliardari

Anche se fa meno clamore di altri megatrend, come l’intelligenza artificiale, l’acqua gode di alcuni vantaggi strutturali, come i forti investimenti destinati al settore. «A differenza dell’euforia che circondano l’AI, gli investimenti nel settore idrico possono sembrare poco appariscenti: tuttavia, ci sono alcune notizie trascurate da cui si evince il forte slancio della spesa in progetti legati all’acqua», spiega Dieter Kuffer, portfolio manager della strategia Sustainable Water di Robeco.

«I flussi di finanziamento sono infatti di notevole portata, poiché riguardano investimenti pluridecennali e da miliardi di euro destinati a soluzioni lungo l’intera catena del valore dell’acqua». Il money manager cita anche il caso dell’Italia, dove «in risposta a una serie di perturbazioni, l’ultima delle quali si è abbattuta sull’Emilia-Romagna nel settembre 2024, le autorità regionali stanno investendo 1,2 miliardi di euro in oltre 100 progetti destinati a ripristinare le reti idriche collassate e a costruire infrastrutture».

Tra utility e tecnologia

Con il fondo Fam Series Fid. Sust.Water and Waste Fineco Asset Management (Fam) mette a segno da inizio anno un rendimento del 5,4% (costi dell’1,5%). «Siamo sempre fortemente investiti nelle utility idriche e in alcune tipologie di aziende industriali legate all’uso dell’acqua, sia da parte di consumatori che di imprese», sottolineano i gestori del comparto, Cornelia Furse e Alex Laing.

«Poiché queste esposizioni settoriali tendono a compensarsi a vicenda in termini di carattere difensivo/ciclico, la strategia presenta un profilo relativamente bilanciato e all weather in termini di beta». Quanto alla tipologia di titoli in portafoglio, i money manager cercano «aziende attive in settori con strutture interessanti e barriere all’ingresso, che ricoprano posizioni di leadership grazie alla loro scala, a vantaggi tecnologici o a evidenti capacità d’innovare». Tra le nicchie più interessanti, oggi i gestori individuano quella del «riutilizzo dell’acqua da parte delle aziende industriali».

Una nicchia interessante: il trattamento dell’acqua

Azimut si approccia all’asset class con il comparto Az F.1 Eq. Water & Renewable Resources (+0,2% nel 2025, +24,9% a tre anni, costi dell’1,8%). Matteo Facchi, gestore del comparto, a livello di megatrend acqua privilegia oggi «due tipologie complementari di società: da un lato i leader globali nella gestione integrata dei servizi idrici». Dall’altro, gli «specialisti nel miglioramento dell’efficienza operativa e il trattamento avanzato delle acque, temi fondamentali di crescita secolare».

A livello di selezione dei titoli, aggiunge, «combinare fondamentali di qualità, come livello e stabilità di ritorni sul capitale e generazione di cassa, ad un’analisi del posizionamento strategico è chiave per identificare opportunità». L’esposizione all’evoluzione normativa sul trattamento dell’acqua, ad esempio, «può giustificare multipli superiori, riflettendo una crescita potenziale più elevata e visibile».

Un connubio con il tech

Il connubio tra acqua e tecnologie legate alla risorsa è centrale anche per Cédric Lecamp, gestore del fondo Water di Pictet Asset Management. «Le tecnologie idriche rappresentano circa il 60% delle posizioni del comparto», analizza. «Investiamo in società che sviluppano strumenti e sistemi destinati a migliorare la qualità e l’efficienza di utilizzo dell’acqua: tra le posizioni più consistenti rientrano aziende attive nel monitoraggio della qualità dell’acqua come Thermo Fisher, che fornisce apparecchiature analitiche e diagnostiche con applicazioni per il controllo dell’acqua e dell’ambiente, e Xylem, che offre una serie completa di servizi di trattamento e attrezzature per il settore idrico». (riproduzione riservata)