Il settore bancario e della Difesa ha dominato la performance delle large cap di Piazza Affari nel 2025, mentre la rotazione verso le società mid and small resta ancora sottotraccia. Eppure, nota Alantra in un report sul settore, le azioni preferite (Top Picks) hanno reso il 29,7% da gennaio, battendo molti indici italiani grazie alla rotazione dei portafogli verso i titoli Value e favorite da una serie di opa.  Alantra analizza i titoli sotto diversi aspetti, dalla crescita alla qualità, al momentum e in base a questi presupposti ha selezionato 10 azioni «per affrontare un 2026 complesso». Gli analisti ritengono che progetto come il Fondo Nazionale Strategico Indiretto (Fnsi) di Cdp dovrebbe sostenere la «visibilità e la scoperta di valore nelle pmi italiane».

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In base a modelli specifici fondati tutti su valutazioni fondamentali, dal report di Alantra emergono alcuni risultati. Per quanto riguarda l’analisi di tipo Growth, Next Geo, Icop, Newprinces, Italian Exhibition e Txt «si distinguono, con i primi due eccellenti in espansione organica». Sotto il profilo Quality, Cembre, D’Amico, B&C Speakers, Agp e Powersoft «brillano per allocazione del capitale, generazione di flussi di cassa e margini interessanti». Nella valutazione invece sul Momentum (forza e velocità del prezzo): Fope, Gas Plus e Plc «mostrano tendenze positive nelle stime».

I 10 migliori titoli per crescita, momentum e qualità

Dalla selezione dei 20 titoli migliori effettuata su questi fattori, «Digital Bros, Neodecortech, Agp e Trevi risultano particolarmente interessanti per valutazioni e punti di ingresso rispetto ai multipli di settore. La selezione finale, ragionano gli analisti, «comprende 10 titoli che si posizionano costantemente nei quintili superiori su tutti i fattori». Si tratta quindi di Next Geo, Gas Plus, Redelfi, Icop, Fine Foods, Agp, Digital Bros, Neodecortech, Trevi e Plc.

E’ tempo che entri in scena l’Fnsi

Il mercato azionario italiano legato alle pmi quotate si scontra con un problema strutturale, quello della scarsa liquidità e della conseguente riduzione della capitalizzazione aggregata. Le mid and small cap producono volumi bassi di scambi e un calo dell’interesse degli investitori, allargando quindi la valutazione delle pmi rispetto alle large cap anche di oltre il 30%, come è emerso in più occasioni. Il Fondo Nazionale Strategico Indiretto (Fnsi), un progetto del Mef attraverso Cdp, è stato pensato proprio per sostenere questo segmento di società che rischia di essere oggetto di opa a grande sconto e a svalutare sempre più le piccole e medie imprese di Piazza Affari.

Si tratta di un umbrella fund con un unico regolamento suddiviso in 10 fondi guidati da altrettante banche o sgr. Per ora ne sono stati messi a punto 5, altri 5 il Mef se li aspetta entro giugno 2026, quando dovrebbero partire gli acquisti dell’Fnsi. Il capitale raccolto in partenza, secondo le attese, è di 750 milioni, il 49% messo da Cdp, il 51% da privati. I primi fondi approvati da Consob sono quello di Intesa Sanpaolo, Generali, Algebris, Equita e Arca. Il regolamento dell’Fnsi prevede di investire in azioni italiane fuori dal Ftse Mib per il 70% del portafoglio. (riproduzione riservata)