Azimut, serve più tempo per l’accordo con Fsi sulla banca fintech Tnb. Prolungata l’esclusiva
Azimut, serve più tempo per l’accordo con Fsi sulla banca fintech Tnb. Prolungata l’esclusiva
La scadenza dell’accordo slitta a giugno quando avrebbe dovuto partire il nuovo istituto, ma è possibile anche un rinvio a fine 2026. I rilievi della Banca d’Italia e gli impegni della sgr

di Luca Gualtieri  29/12/2025 15:37

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Azimut proroga l’accordo di esclusiva con Fsi di Maurizio Tamagnini per la nascita della nuova banca digitale. Lunedì 29 Il gruppo milanese del risparmio gestito ha comunicato di aver esteso fino al prossimo 20 giugno – con possibilità di un’ulteriore proroga al 20 dicembre – l’intesa vincolante con Fsi. «Tale estensione – spiega la nota – si inserisce nel percorso già condiviso tra le parti ed è coerente con le tempistiche operative e regolamentari del progetto».

Il deal nasce all’interno di una riorganizzazione complessiva del gruppo Azimut attraverso una scissione delle attività. La nuova banca sarà dotata di una rete di distribuzione in grado di offrire alla clientela attuale una nuova gamma di servizi bancari e di wealth management.

La decisione viene presentata come coerente con il percorso già condiviso e con le tempistiche operative e regolamentari del progetto Tnb. Nella nota, Azimut e Fsi sottolineano l’allineamento strategico e l’obiettivo comune di creare valore sostenibile di lungo periodo, ribadendo la solidità industriale dell’operazione e il coordinamento tra i partner.

La proroga arriva in una fase delicata. Proprio nei mesi scorsi il progetto era finito sotto la lente di Bankitalia, che aveva imposto lo stop a tutte le operazioni straordinarie a seguito di un’ispezione. L’attenzione di Via Nazionale si è concentrata in particolare su Azimut Capital Management, la sgr controllata al 100% dalla holding quotata a Piazza Affari, alla quale sono state richieste una serie di azioni correttive.

Il fondatore Pietro Giuliani ha comunque difeso il progetto garantendo che verrà condotto in porto. Parlando agli analisti, il manager ha confermato la volontà di proseguire e ha indicato come probabile il rilascio dell’autorizzazione entro il secondo trimestre del 2026, altrimenti farà nascere l’istituto in Svizzera. (riproduzione riservata)