C’è chi ha aperto le porte dei propri uffici a nomi di peso, chi ha deciso di fondare nuovi studi boutique, chi si è ingrandito al punto da dover cambiare sede e chi, per crescere, guarda a nuovi modelli di business. Il mondo degli studi legali d’affari vive una fase di profondo cambiamento. In uno scenario di forte trasformazione, in cui l’imperativo è preservare margini e competitività, le grandi law firm si trovano davanti a una domanda cruciale: quale modello di crescita adottare.
Da una parte c’è la strada dei lateral hire, ossia i passaggi di soci di peso, delle aggregazioni tramite acquisizioni mirate ad ampliare fatturato e competenze, o dei merger tra boutique e studi full service. Rispetto allo scorso anno, il 2025 non è stato un anno da record per numero di giri di poltrone, ma nel corso dell’anno se ne contano comunque oltre un centinaio, considerando solo i partner dei principali nomi del settore.
Tra questi spiccano i lateral hire di Hogan Lovells, che nell’ultimo anno e mezzo ha accolto circa 50 avvocati tra soci e professionisti di vario livello. È stato un anno di ingressi anche per Lexia che tra gli altri ha accolto a Roma, come partner e supporto ai founder e managing partner, Renato Giallombardo, ex managing partner di Fivers. Proprio Fivers, a Roma, ha accolto quest’anno Silvia Romanelli, storica partner di BonelliErede. Anno di grandi ingressi anche per Gatti Pavesi Bianchi Ludovici, a cui si sono uniti Stefano Nanni Costa e Renato Bocca, insieme a sette professionisti, anche loro provenienti da BonelliErede. La law firm guidata da Eliana Catalano e Massimiliano Dannusso ha intanto portato a casa partner di altrettanto peso, con nomi come quello di Ferdinando Emanuele, in arrivo direttamente da Cleary Gottlieb. Più mirati, ma comunque di rilievo, i lateral hire di Orrick, con l’arrivo di Craig Byrne e Frederic Demeulenaere da A&O Shearman. Il 2025 è stato anche l’anno di Crccd, che ha visto l’ingresso di Nino Lombardo, prima partner di Dla Piper dal 2010, insieme a tre avvocate.
Anche in Advant Nctm il numero di professionisti continua a crescere, ma la law firm di cui Paolo Montironi è senior partner ha scelto di espandere espandersi, oltre che con nuovi ingressi, anche attraverso integrazioni mirate, come quella con Boursier Niutta & Partners, dopo lo studio Berlingieri e lo studio Zitiello. Sulla stessa linea Gianni & Origoni, che a dicembre ha integrato la boutique Ciro Pellegrino, rafforzando la propria presenza nel penale.
Il 2025 è stato un anno di integrazioni, soprattutto per gli studi di media taglia, ma anche di fusioni. L’ultima, in ordine di tempo, è quella annunciata da Hogan Lovells e Cadwalader, che dovrebbe essere ufficializzata nel 2026. Da metà 2025 è divenuta operativa anche la fusione di Herbert Smith Freehills Kramer, che in Italia ha già messo a segno alcuni lateral hire. Nel Paese, tuttavia, il processo di aggregazione per le law firm resta complesso: per ogni studio che si unisce, ce ne sono altri che si dividono. Tra gli ultimi spin-off figura, ad esempio, Solving, il nuovo studio legale e tributario arteria di Grimaldi Alliance.
È stato un anno ricco anche di nomine interne e di ampliamenti della partnership, in particolare per Chiomenti e Pirola Pennuto Zei. Per altri studi d’affari, invece, il 2025 è stato segnato da cambi di governance. A&O Shearman ha affidato la guida italiana a Paolo Nastasi, valorizzando il passaggio generazionale direttamente al vertice, Lca e Legance hanno scelto una leadership collegiale aprendo la strada a una governance condivisa, PwC Tls ha puntato su un’integrazione ancora più forte tra legal e tax, nominando Alessandro Grandinetti co-managing partner al fianco di Marco Meulepas, già co-managing partner dell’area tax.
Le novità sul mercato degli studi legali non sono mancate nel corso dell’anno. L’arrivo di realtà con importanti piani di espansione e lateral hire in fase di attuazione come Bip Law & Tax – parte del gruppo di consulenza Bip, oggi controllato dal fondo Cvc – ha aperto a nuovi modelli di business. Accanto alle soluzioni di crescita più tradizionali, gli studi iniziano a valutare opzioni meno convenzionali come la quotazione in borsa, non esclusa da Lca e Lexia, o l’ingresso in fondi di private equity, come nel caso di Dwf Group e come starebbe valutando anche uno dei colossi legali globali, McDermott Will & Schulte. Fondi che guardano al settore con crescente interesse, attratti da rendimenti elevati e da costi fissi relativamente contenuti.
Nel frattempo, il mercato italiano si prepara a un aumento della competitività grazie all’arrivo di nuovi player. Ropes & Gray è recentemente sbarcata a Milano, in via Broletto 46, con l’obiettivo di rafforzare la propria presenza in Italia. Anche Keoghs, divisione di servizi legali del gruppo internazionale Davies, è entrata nel mercato italiano, segnando un passo significativo nella sua strategia di espansione europea. Il mercato legale italiano si muove quindi tra consolidamento e nuove aperture, in un equilibrio ancora instabile. Le scelte fatte oggi dagli studi ne definiranno il posizionamento e la capacità di competere negli anni a venire. (riproduzione riservata)