Il settore automobilistico dell’area euro continua a scontare gli effetti delle tensioni accumulate negli ultimi anni. Secondo il Bollettino economico della Bce, nel secondo trimestre del 2025 le immatricolazioni di nuove auto risultavano ancora inferiori di circa il 20% rispetto ai livelli di inizio 2018, mentre la produzione resta sotto del 30%.
Il dato fotografa un comparto ancora molto fragile, nonostante il peso rilevante che l’industria dell’auto mantiene sull’economia europea: circa il 10% del valore aggiunto manifatturiero e quasi il 2% del pil in termini reali.
La Bce, nel riquadro dedicato alla domanda di autovetture elaborato sulla base dell’indagine sulle aspettative dei consumatori (Consumer Expectations Survey), evidenzia come la composizione delle immatricolazioni sia profondamente mutata. Le vendite di vetture a motore a combustione si sono ridotte drasticamente, compensate solo in parte dall’aumento dei veicoli ibridi ed elettrici.
Tra i partecipanti al sondaggio condotto a luglio 2025, quasi la metà degli acquirenti (53%) ha optato per un’auto usata, e il 47% per un modello nuovo. I veicoli a combustione interna restano dominanti, rappresentando il 43% degli acquisti di auto nuove e il 70% di quelle di seconda mano.
Le ragioni principali per cui le famiglie hanno scelto l’usato, spiega la Bce, sono il timore di una rapida svalutazione delle auto nuove (22% degli intervistati) e le difficoltà di accesso a finanziamenti sostenibili, indicate soprattutto dalle famiglie a reddito più basso (27% del campione).
Solo l’11% dei consumatori europei intervistati intende acquistare un’auto entro un anno, contro l’89% che non prevede nuovi acquisti. Tra questi ultimi, il 63% ritiene adeguato il proprio veicolo attuale, mentre il 10% cita l’incertezza economica e finanziaria e un altro 10% la preferenza per mezzi di trasporto alternativi.
Le prospettive per il mercato, avverte la Bce, restano deboli: «È probabile che la ripresa della domanda di autovetture nell’area dell’euro si confermi lenta, considerando il persistere di criticità e l’elevata incertezza economica e finanziaria, che inciderà in particolare sulle famiglie a basso reddito».
Anche la transizione all’elettrico sembra destinata a restare lenta. Solo il 16% degli intervistati ha dichiarato di voler acquistare un’auto esclusivamente elettrica entro l’anno successivo, contro il 42% orientato ancora su veicoli a combustione e il 41% su ibridi.
«La scarsa propensione delle famiglie verso l’elettrico», osserva la Bce, «suggerisce che il passaggio all’elettrificazione continuerà a essere graduale». (riproduzione)