Si accende il risiko anche nell’asset management e ancora una volta la Francia è in prima linea. Amundi avrebbe da mesi colloqui intermittenti con Allianz in merito alla potenziale acquisizione del gestore patrimoniale dell'assicuratore tedesco, Allianz Global Investors, che ha masse per 555 miliardi di euro, rivela Bloomberg News, citando fonti a conoscenza dei fatti.
I piani
I colloqui andrebbero avanti da diverse settimane e vertono sulle possibilità dell'acquisto completo di Allianz Global Investors da parte del colosso francese che gestisce circa 2.200 miliardi di euro ed è il più grande in Europa, o una fusione tra i due dalla quale nascerebbe un big da quasi 3 mila miliardi di masse, comunque ancora un terzo rispetto a leader mondiali come Blackrock o Vanguard. Come primo passo si starebbe prendendo in considerazione anche la creazione di una joint venture.
I tempi
Bloomberg però sottolinea che non è certo che l'accordo venga concluso a causa della complessità della transazione. Tuttavia, esiste la possibilità che un accordo possa essere annunciato prima che Allianz annunci i risultati annuali nel febbraio 2025.
Coinvolta anche Dws
Nel corso dei colloqui con Amundi, Allianz avrebbe anche avuto contatti preliminari con Deutsche bank in merito a una potenziale combinazione con la divisione di gestione patrimoniale dell'istituto di credito tedesco, Dws Group, il maggior asset manager tedesco con 900 miliardi di masse. Amundi, Allianz e Deutsche Bank non hanno commentato.
Il risiko in Europa
Sempre in Francia nei mesi scorsi Bnp Paribas ha annunciato l’acquisizione del ramo di asset management di Axa (Axa Im), mentre Generali starebbe valutando una collaborazione nell’asset management con il gruppo Natixis Investment Managers, operazione che farebbe nascere il secondo operatore di risparmio gestito di tutta Europa, con poco meno di 2 mila miliardi di masse. In Italia il Banco Bpm ha lanciato il mese scorso un'offerta pubblica di acquisto su Anima Holding, anche se poi Unicredit a sua volta ha lanciato un’opa sulla stessa banca dfi Piazza Meda.
I motivi dell’M&A
L’aumento dei costi e la concorrenza stanno spingendo gli asset i manager a cercare di crescere nelle dimensioni per avere economie di scala. Molti dei più grandi player europei del risparmio gestito restano ancora di proprietà di banche o assicuratori, e spesso non hanno le spalle abbastanza grandi per competere con le società di fondi e degli investimenti alternativi statunitensi, tutte aziende che negli ultimi anni hanno registrato una crescita vertiginosa. E i gruppi francesi sono in prima linea nel risiko del risparmio gestito, perché, afferma Morningstar, la redditività del sistema creditizio è bassa nel Paese. (riproduzione riservata)