Va a ruba il bond perpetuo AT1 di Intesa Sanpaolo. L’istituto di credito guidato da Carlo Messina ha collocato con successo sul mercato istituzionale un’obbligazione subordinata di tipo additional tier 1 per 1 miliardo di euro.
Si tratta di un’emissione a tasso fisso con cedola annua del 6,375% pagabile semestralmente. I titoli sono perpetui con facoltà di rimborso anticipato esercitabile dall’emittente a partire dal 26 maggio 2033. Nel caso in cui la call non venisse esercitata, la cedola verrebbe rideterminata sommando il margine di 403,80 punti base al tasso mid swap a 5 anni.
Il bond ha suscitato da subito interesse da parte degli investitori raccogliendo ordini per 3,75 miliardi di euro già nelle prime due ore dal lancio e raggiungendo il picco di oltre 5 miliardi in fase di chiusura del libro ordini. La solidità e granularità dello stesso hanno permesso di rivedere al ribasso di 50 punti base le indicazioni di pricing iniziali (6,875%).
L’allocazione degli ordini ha visto la partecipazione di oltre 300 investitori così suddivisi: 73% fund managers, 10% hedge hunds, 8% banks e private banks, 5% assicurazioni e fondi pensione e 4% altro. Investitori per il 42% del Regno Unito, il 21% della Francia, il 17% dell’Italia, il 6% dei Paesi Nordici, il 4% del Benelux, il 3% della Svizzera, il 3% della Germania e 4% altro.
«Il successo dell’operazione dimostra ancora una volta sia l’eccellente qualità del credito di Intesa Sanpaolo che l’apprezzamento da parte degli investitori. Si tratta dell’emissione additional Tier 1 emessa dalla banca con il reset spread più basso di sempre», ha commentato Alessandro Lolli, Deputy Cfo e Responsabile Group Treasury e Capital Management.
Le banche che hanno partecipato al collocamento sono state, oltre alla divisione Imi Cib di Intesa Sanpaolo, Bnp Paribas, BofA Securities, Citi, Goldman Sachs International, Morgan Stanley e Ubs.
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L’ultimo bond perpetuo di Intesa Sanpaolo risale a maggio 2024: si trattava di un titolo obbligazionario subordinato sempre di tipo Additional Tier 1 da 1 miliardo di euro. Prosegue, dunque, il momento di fermento nel mercato obbligazionario dopo le emissioni della scorsa settimana della Banca Popolare di Sondrio, di Nexi, del Credem, di Prysmian e di Eni.
La scorsa settimana si è chiusa con una performance positiva sul credito europeo senza grandi differenze tra bond corporate investment grade (+0,3%) e high yield (+0,4%). In avvio della nuova ottava, dopo il downgrade di Moody’s del debito Usa, gli indici derivati di Cds mostrano un leggero allargamento, con il crossover che quota in area 305 punti base, sui livelli di fine marzo, sottolinea l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo. L’avvio da parte dell’amministrazione americana di una fase negoziale e la sospensione temporanea per 90 giorni dei dazi reciproci hanno ridimensionato i timori di un drastico rallentamento della crescita globale o di una recessione riportando tra gli investitori un clima di maggior propensione al rischio.
Sul mercato del credito europeo il restringimento degli spread, in particolare sugli high yield, è stato accompagnato da una netta ripresa del primario. Nelle ultime settimane si è assistito a un robusto incremento dei volumi, accompagnato anche da indicazioni incoraggianti in termini qualitativi con emissioni ben distribuite per tipologia di emittenti, settori e rating. In alcune sedute, nota ancora l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo, la forte presenza di nomi con rating speculativo ha fornito un segnale concreto in merito alla rinnovata fiducia degli investitori. Un altro elemento interessante da sottolineare è rappresentato dal forte incremento delle emissioni reverse yankee, titoli in euro da parte di emittenti statunitensi attratti dalle migliori condizioni di finanziamento rintracciabili sul mercato europeo. (riproduzione riservata)