Piazza Affari, tornano i dividendi: esborsi per circa 7,6 miliardi. Ecco chi stacca la cedola a novembre 2025
Piazza Affari, tornano i dividendi: esborsi per circa 7,6 miliardi. Ecco chi stacca la cedola a novembre 2025
 A novembre almeno 14 quotate remunereranno i soci. Nella lista molte blue chip tra banche, industriali ed energetici, ma anche due pmi

di Sara Bichicchi 31/10/2025 20:30

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A Piazza Affari tornano le cedole. Per i soci delle quotate italiane è in arrivo una tornata di dividendi da circa 7,6 miliardi di euro grazie a diversi big che si preparano a remunerare gli azionisti a novembre 2025. MF-Milano Finanza ha contato almeno 14 società, la maggior parte delle quali incluse nel Ftse Mib o comunque scambiati sul mercato principale. Ma, accanto alle grandi aziende, ci sono anche due pmi quotate sull’Euronext Growth Milan (Egm), ovvero Abp Nocivelli ed Eviso. La data più gettonata per lo stacco della cedola, giorno in cui l’azionista matura il diritto alla remunerazione se ha il titolo in portafoglio, è il 24 novembre, con pagamento due giorni più tardi.

Gli acconti di Unicredit e Intesa

Il gruppo più nutrito è quello degli istituti di credito. A novembre sono in arrivo due acconti sul dividendo 2025 di Unicredit e Intesa Sanpaolo che sosterranno gli esborsi più corposi, rispettivamente di 2,2 miliardi e 3,2 miliardi. A questi si aggiungono il saldo sul 2024 di Mediobanca e un anticipo di almeno 0,37 euro per azione di Banca Mediolanum, i cui dettagli saranno definiti dal cda del 6 novembre.

Nello specifico, Unicredit ha dato il via libera a un acconto di 1,4282 euro per azione in pagamento il 26 novembre (si veda tabella in pagina). La banca guidata da Andrea Orcel ha scelto di iniziare a remunerare gli azionisti forte di nove mesi da record: al 30 settembre i profitti sono saliti a 8,75 miliardi (+12,9%) e la banca ha confermato la stima di utile per il 2025 a circa 10,5 miliardi. Sulla base di questi numeri, Unicredit prevede di distribuire ai soci 9,5 miliardi quest’anno, di cui almeno 4,75 miliardi in dividendi.

Anche Intesa Sanpaolo, con 7,6 miliardi di utile (+5,9%) al 30 settembre, ha deciso di corrispondere un acconto in contanti di 0,186 euro per azione. La banca ha già distribuito 5,3 miliardi nei primi nove mesi dell’anno (compresi i 3,2 miliardi in arrivo), a cui si sommano 2 miliardi di buyback. Ma per i soci la remunerazione potrebbe diventare ancora più ricca: «Ulteriori distribuzioni di capitale saranno quantificate a fine esercizio», ha detto l’amministratore delegato Carlo Messina, aggiungendo che a febbraio arriverà una nuova politica di dividendi.

Il saldo di Mediobanca

Per Mediobanca, che ha appena nominato il primo board dell’era Mps, si tratta invece di un saldo, dal momento che la società chiude il bilancio al 30 giugno. L’assemblea, oltre a conferire ad Alessandro Melzi d’Eril e a Vittorio Grilli i ruoli di amministratore delegato e presidente, ha deliberato la distribuzione di un dividendo complessivo di 1,15 euro per azione. Tenendo conto dell’anticipo erogato a maggio di 0,56 euro, il saldo di 0,59 euro arriverà il 26 novembre. Entro fine anno è prevista un’altra assemblea per allineare la chiusura dell’esercizio a quella di Mps (al 31 dicembre). Per concludere la carrellata delle società finanziarie, a novembre è in calendario anche una tranche da 0,15 euro per gli azionisti di Equita, dopo la prima - da 0,2 euro - incassata a maggio.

Tra gli industriali la seconda tranche di Eni

Tra gli industriali Tenaris pagherà un dividendo intermedio di 0,29 dollari per azione, con un esborso totale di circa 300 milioni di dollari. Il gruppo, attivo nel comparto oil & gas, ha chiuso i nove mesi con un utile netto di 1,5 miliardi di dollari. Anche Eni - 1,25 miliardi di profitti nel terzo trimestre - staccherà la cedola questo mese, distribuendo la seconda delle quattro tranche previste per il 2025, tutte di 0,26 euro, per un totale annuale di 1,05 euro per azione. Per gli azionisti si tratta di un aumento del 5% rispetto al 2024, quando la remunerazione era di 1 euro per azione in quattro tranche da 0,25 euro. In questo caso l’esborso stimato è di quasi 820 milioni.

Passando al settore siderurgico, il cda di Danieli ha approvato un dividendo pari a 0,31 euro per ogni azione ordinaria e 0,3307 euro per ogni azione di risparmio. Poi, ancora, Fila: la società delle matite colorate ha fissato in 0,8 euro per azione il dividendo complessivo a valere sui risultati 2024, da distribuire in due tranche. La prima cedola da 0,4 euro è stata staccata a maggio, mentre la seconda arriverà il 17 novembre e sarà pagata il 19.

Nel campo media e tlc, invece, Mondadori corrisponderà un saldo da 0,07 euro sul dividendo 2024 (da 0,14 euro totali), mentre Inwit procederà alla distribuzione di un dividendo straordinario di 0,2147 euro.

Due pmi staccano cedola

Novembre sarà mese di dividendo per Abp Nocivelli (Egm), società specializzata in impianti tecnologici e servizi energetici, che pagherà ai soci 0,07 euro per azione a valere sul 2024, archiviato con un utile netto di 11,55 milioni di euro (+7,2%).

L’altra azienda dell’Egm che remunera i soci in questa tornata di cedole è Eviso, proprietaria di una piattaforma di intelligenza artificiale per la vendita di materie prime. In questo caso il consiglio di amministrazione ha optato per un dividendo pari a 0,06 euro, con la cedola il 24 novembre e pagamento dal 26. (riproduzione riservata)