La diretta da Wall Street | Le borse Usa proseguono contrastate: S&P500 e Nasdaq girano in positivo. Big tech in recupero
La diretta da Wall Street | Le borse Usa proseguono contrastate: S&P500 e Nasdaq girano in positivo. Big tech in recupero
Nel settore tecnologico, gli acquisti da parte dei grandi investitori stanno sostenendo le azioni delle big tech, che recuperano parte delle perdite iniziali. Microsoft e Nvidia sono entrambe in aumento di oltre lo 0,5%, mentre Oracle segna un +2,5%.

di Mario Olivari   14/11/2025 16:07

Ftse Mib
43.994,69 17.40.00

-1,70%

Dax 30
23.876,55 18.00.00

-0,69%

Dow Jones
47.310,50 18.34.41

-0,31%

Nasdaq
23.044,94 18.29.55

+0,76%

Euro/Dollaro
1,1612 18.14.35

-0,02%

Spread
74,78 17.30.00

+1,47

Alle 17:30, dopo due ore di contrattazioni, gli indici rimbalzano su dei supporti tecnici e volumetrici. Il livello dei 6650 punti per l’S&P500 e del 24.500 del Nasdaq coincidevano infatti con dei Poc (Point of control) volumetrici. I Poc sono dei livelli di prezzo in cui nel tempo è avvenuta la maggior parte degli scambi e si configurano quindi come supporti o resistenza, a seconda che siano sotto o sopra i prezzi.

Spesso gli operatori di mercato tendono a inserire ordini di acquisto o di vendita in corrispondenza di questi livelli e, quando il prezzo li raggiunge, tende a rimbalzare (se il livello è supportivo, ossia sotto il prezzo) o a essere respinto (se il livello è resistenziale, ossia sopra il prezzo). In questo caso i Poc avevano valenza supportiva e quando il prezzo degli indici li hanno raggiunti, questi ultimi sono rimbalzati perchè i partecipanti a mercato avevano inserito un’ingente quantità di ordine acquisto ordini di acquisto. S&P500 e Nasdaq segnano un +0,4% e un +0,7%. Il Dow Jones perde lo 0,3%. Si sgonfia la volatilità, con il Vix che passa dai 22 punti dell’apertura a 20,2, azzerando praticamente i guadagni giornalieri.

Nel settore tecnologico, gli acquisti da parte degli investitori stanno sostenendo le azioni delle big tech, con i titoli di alcuni colossi megacapitalizzati che recuperano parte delle perdite iniziali. Microsoft e Nvidia sono entrambe in aumento di oltre lo 0,5%, mentre Oracle segna un +2,5%.

Sul fronte delle criptovalute, Eric Trump ha dichiarato di non avere «alcuna preoccupazione» riguardo al recente sell-off nel mercato delle criptovalute, dopo che la sua azienda di mining di Bitcoin ha pubblicato i risultati finanziari per la prima volta come società quotata in borsa. Il sentiment di avversione al rischio ha investito il mercato delle criptovalute questa settimana, con il Bitcoin che è scivolato ulteriormente sotto i 100.000 dollari durante la seduta. Questa discesa porta il prezzo del bitcoin a oltre il 20% sotto il suo massimo storico di inizio ottobre, che superava i 126.000 dollari.

«La volatilità è la tua amica», ha dichiarato Trump, figlio del presidente, in un’intervista. «Chiunque non riesca ad abbracciare la volatilità nelle criptovalute dovrebbe probabilmente uscirne… In realtà è una grande opportunità per noi per acquistare». Le dichiarazioni di Trump sono arrivate subito dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali di American Bitcoin, che hanno registrato un utile netto di 3,5 milioni di dollari su un fatturato di 64,2 milioni di dollari, rispetto alla perdita di 576.000 dollari su un fatturato di 11,6 milioni di dollari dello stesso periodo dell’anno scorso.

La compagnia ha dichiarato di aver acquisito oltre 3.000 Bitcoin nell’ultimo trimestre attraverso il mining e acquisti a mercato, portando le sue riserve a 3.418 bitcoin alla fine di settembre. Separatamente, Trump ha dichiarato di essere al lavoro per tokenizzare il Trump International Hotel & Tower di Dubai e un altro progetto non annunciato. La tokenizzazione si riferisce alla conversione della proprietà degli asset in token scambiabili sulla blockchain.

Sul fronte delle materie prime, i futures su oro e argento stanno scivolando. I prezzi dei metalli preziosi hanno raggiunto livelli record quest’anno, alimentati dalle preoccupazioni sul futuro del dollaro statunitense, dalle valutazioni elevate delle azioni e dalle politiche sui tassi di interesse. I futures sull’argento sono in calo dell’1,9%, dopo aver raggiunto un nuovo record mercoledì.

I futures sull’oro sono in calo dell’1,6%.

Alle 15:30 i principali indici Usa aprono la seduta in rosso

S&P500, Nasdaq e Dow Jones perdono rispettivamente l’1,4%, l’1,9% e lo 1,2%

La svendita dei titoli tecnologici sembra destinata a proseguire anche nella sessione odierna, dopo che gli indici statunitensi hanno registrato il peggior calo dell’ultimo mese. All’apertura dei mercati Tesla cede il 2,2%, mentre i titoli dei semiconduttori - tra cui Nvidia (-1,8%) e Amd (-3,6%) — arretrano in scia. I future sul Nasdaq-100 guidano le perdite tra i principali indici. Deboli anche i listini internazionali, mentre il bitcoin scivola ulteriormente sotto quota 100.000 dollari.

A pesare sugli gli indici anche l’aumento delle probabilità che la Fed non tagli nella riunione di dicembre. Le probabilità di una sforbiciata secondo i dati del Cme Fedwatch Tool sono scese al 53% dal 62% di mercoledì. Inoltre, non verrà diffuso il dato sull’indice dei prezzi al consumo (Cpi) e questo significa sostanzialmente maggior rischio per gli investitori che “navigano al buio”. Sembra di essere tornati in uno scenario simile al 2022, fase di mercato in cui erano in flessione tutte le asset class. 

Permangono inoltri timori in merito all’entità del debito pubblico e alle tensioni relative alla liquidità nel repo market, in cui fondi parcheggiati dalle istituzioni finanziarie sono ai minimi dal 2022. Sullo sfondo anche paure intorno al settore bancario, perché in sottofondo circolano rumors su stress creditizi legati all’auto e ad altri comparti. 

L’indice di volatilità Vix - che segna un rialzo del 12% a oltre 22 punti  - sta entrando in una fase di backwardation, cioè una condizione in cui i contratti a breve scadenza costano più di quelli a lunga. Ciò rappresenta un segnale che gli investitori stanno correndo a comprare protezioni immediate. La risalita del front month indica infatti un aumento della domanda di coperture di brevissimo periodo e suggerisce che, nei mercati, si attribuisce una bassa probabilità a un rimbalzo rapido dell’azionario.

Sul fronte delle notizie societarie, Doug McMillon, l’amministratore delegato di Walmart che dal 2014 ha trasformato il più grande retailer statunitense in un colosso tecnologico, lascerà l’incarico a gennaio con una mossa a sorpresa. A succedergli sarà John Furner, 51 anni, manager di lungo corso e attuale responsabile delle operazioni negli Stati Uniti. Il titolo ha perso subito l’1,6% dopo la notizia, arrivata in modo del tutto inatteso.

Ecco cinque titoli da monitorare nel corso della seduta.

1. Walmart 

L’amministratore delegato Doug McMillon lascia l’incarico dopo oltre 15 anni alla guida del maggiore retailer statunitense. Il titolo cede l’1,6% in avvio di seduta.

2. Applied Materials

Il produttore di apparecchiature per semiconduttori ha superato le attese su conti trimestrali e previsioni, spinti dal boom dell’intelligenza artificiale. Nonostante ciò, le azioni scendono del 2,5% in avvio di seduta a causa del forte sell-off sui titoli tecnologici.

3. Nvidia

Due dei suoi principali clienti, Amazon e Microsoft, hanno sostenuto una proposta di legge che restringerebbe ulteriormente l’export dei chip verso la Cina, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal. Il titolo arretra dell’1,8% nei primi minuti di contrattazione.

4. Warner Bros. Discovery

Il titolo sale del 3% dopo che il Wall Street Journal ha riportato che Paramount, Comcast e Netflix stanno preparando offerte. Paramount punta a rilevare l’intero gruppo, mentre Comcast e Netflix sarebbero interessate soprattutto agli studios e allo streaming.

5. Cidara Therapeutics

Merck ha raggiunto un accordo da 9,2 miliardi di dollari per acquisire la biotech. L’azione Merck scende dello 0,4%, mentre le azioni Cidara più che raddoppiano all’apertura dei mercati.(riproduzione riservata)