Berlusconi, Mfe e Mondadori alla svolta degli eredi: come Marina e Pier Silvio guidano la crescita
Berlusconi, Mfe e Mondadori alla svolta degli eredi: come Marina e Pier Silvio guidano la crescita
Editoria e televisione cambiano volto ma i figli del Cavaliere anticipano il mercato. Pier Silvio rafforza la piattaforma paneuropea di Mfe, Marina guida una Mondadori in crescita tra libri e innovazione

di di Nicola Carosielli 05/12/2025 23:10

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Ereditare l’azienda di famiglia non è cosa semplice. E non lo è da meno il cognome. Figuriamoci quando ti chiami Berlusconi e le imprese di riferimento sono al centro di due settori – quello televisivo e quello editoriale, in forte cambiamento. Marina e Pier Silvio, i due eredi maggiori di Silvio Berlusconi, operativi da decenni nelle aziende e che insieme controllano congiuntamente il 52% di Fininvest, si sono fatti trovare pronti. Il merito è sicuramente manageriale, ma anche dell’impostazione familiare. È innegabile quanto abbia influito l’unione di tutti i cinque fratelli – compresi i più giovani Barbara, Eleonora e Luigi – nel tenersi compatti nella gestione dell’impero, poiché convinti che mantenere una visione univoca fosse lo strumento fondamentale per non disperdere il potere e il patrimonio costruito in tanti anni dal padre. Un unicum rispetto ad altre dinastie italiane. Peraltro, osservando l’operato di Pier Silvio con Mfe-MediaForEurope e di Marina con Mondadori è interessante notare alcune analogie strategiche, che li vedono orientati a puntare su due direttrici: la crescita industriale e la stabilità finanziaria. I risultati recenti di entrambi i gruppi mostrano come questo mix stia dando frutti concreti.

Mfe-MediaForEurope: crescita e strategia paneuropea

Mfe mostra da anni conti in continua crescita. Grazie al mix tra strategia cross-mediale e attenzione gestionale, nei nove mesi ha registrato un utile netto di 243,1 milioni, il 153% in più dei 96,2 milioni di euro dello stesso periodo del 2024. Il merito è stato della gestione virtuosa dei costi e dell’andamento pubblicitario in Italia, oltre che della rivalutazione della partecipazione in Prosibensat (un anno fa al 30%), che è stata aggiornata al prezzo d’opa. Il risultato, inoltre, si è accompagnato all’ulteriore crescita nella generazione di cassa caratteristica, con un free cash flow del periodo di 348,9 milioni, in aumento del 9,4% rispetto al dato di un anno fa, pari a 318,8 milioni. Sul fronte dei ricavi, il calo della Spagna ha impattato il gruppo, facendo registrare un leggero calo (di 65 milioni) a 1,939 miliardi. Dato che però si confronta con una forte crescita (+6,5%) sul 2023. A spingere è stata l’Italia, dove la raccolta pubblicitaria lorda sui mezzi gestiti da Mfe (canali televisivi free, emittenti radiofoniche di proprietà, siti web e Dooh) è cresciuta dell'1,4% a 1,427 miliardi su base annua, innescandosi in una crescita che l’anno precedente era già in aumento dell’8,3% rispetto ai nove mesi del 2023. Merito anche degli ascolti di alcuni programmi come «La Ruota della Fortuna», che hanno consentito di vendere a prezzi molto importanti gli spazi pubblicitari. Il tutto mentre il mercato pubblicitario nei nove mesi 2025 (dati Nielsen) ha registrato una flessione dell’1,6%.

L'espansione internazionale di Mfe

Il tutto mentre il ceo Pier Silvio Berlusconi continua a lavorare per incrementare il polo paneuropeo. Un progetto che si rende necessario, dopo il deal annunciato venerdì 5 tra Netflix e Warner Bros sui contenuti streaming e delle produzioni. Quest’anno si è chiuso il cerchio in Germania con la conquista del 75,61% di Prosiebensat, in un’operazione che ha dato vita a un colosso da 6,868 miliardi di euro di ricavi, un ebitda di 1,37 miliardi e un debito di 2,133 miliardi, con un rapporto debito/ebitda di appena 1,56 volte e un bacino di utenti che supera i 200 milioni di abitanti. Alla Germania si è appena aggiunto il Portogallo, con l’acquisizione del 32,9% nel gruppo portoghese Impresa Sgps, principale media company del Portogallo, con cui Cologno amplierà la presenza nella penisola iberica e in Europa, arrivando a operare in sei Paesi: Italia, Spagna, Germania, Austria, Svizzera e, appunto, Portogallo. Oltre alla finestra in Brasile (dove trasmette il canale Sic Internacional), un mercato da circa 19 miliardi di dollari, con la pubblicità video e tv che mostra un volume di circa 7,38 miliardi di dollari.

Mondadori: rifocalizzazione e innovazione nell'editoria

Anche l’anima dell’editoria libraia di casa Berlusconi è stata rinvigorita grazie al lavoro operato da Marina Berlusconi su Mondadori, in tandem con l’ad Antonio Porro. La visione della presidente e del management team guidato da Porro, sta permettendo a Mondadori di navigare controcorrente in un mondo editoriale in costante crisi, registrando bilanci in utile. La scelta di rifocalizzare le attività prevalentemente sui libri, ma con un faro ben puntato sull’innovazione (si pensi al lancio dell’acceleratore di startup Plai), ha consentito alla casa editrice di Segrate, prima di tornare al dividendo nel 2022, poi di registrare nel 2024 profitti per 60 milioni (68,8 milioni il risultato adjusted), con ricavi per 934,7 milioni, in aumento del 3,3%, e un mol adjusted aumentato a 157,6 milioni di euro (+3,6%). Il tutto, incrementando ulteriormente la cedola 14 centesimi. Nei nove mesi del 2025, i ricavi netti consolidati si sono attestati a 704,5 milioni, con un utile netto di 51,7 milioni, contabilizzando dividendi destinati ai propri azionisti per 36,5 milioni.

Acquisizioni e diversificazione di Mondadori

Negli anni il gruppo ha proseguito nella politica di acquisizioni e diversificazioni mirate: si pensi nel 2024 all’acquisizione di Chelsea Green Publishing, casa editrice anglofona specializzata su temi di sostenibilità, salute e benessere, così come all’acquisizione del 51% di «Fatto in Casa da Benedetta», brand legato al mondo food e digitale, senza dimenticare l’integrazione di Star Shop Distribuzione, rafforzando la presenza nel mondo del fumetto. Mosse di una strategia più ampia rispetto all’editoria tradizionale, che spingono Mondadori a essere un ecosistema di contenuti, retail, media, lifestyle e nuovi format editoriali. (riproduzione riservata)