Benetton, il ceo Sforza tratta con Poste per la gestione del polo logistico di Castrette
Benetton, il ceo Sforza tratta con Poste per la gestione del polo logistico di Castrette
Il gruppo dei maglioncini colorati intende coinvolgere un operatore specializzato per la gestione di volumi, spazi e personale addetto alla logistica del gruppo dell’abbigliamento e trasformare alcuni costi fissi in variabili

di di Andrea Deugeni 04/07/2025 23:00

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Il tentativo di rilanciare Benetton Group, dopo 11 anni di chiusure in perdita, passa anche da una gestione più redditizia degli spazi dell’azienda dei maglioni colorati.
Così secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, dopo lo svuotamento dello storico quartier generale di Villa Minelli, dove è rimasto l’ufficio del fondatore Luciano Benetton, l’amministratore delegato Claudio Sforza ha avviato un piano per gestire in maniera specializzata il polo logistico di Castrette (presso Villorba, Treviso) e condividere anche alcuni costi fissi o trasformarli in variabili.
 

Benetton Group sta trattando con Poste, il colosso pubblico guidato da Matteo Del Fante e partecipato da Cdp (al 35%) e dal Tesoro (29,3%), per avviare una collaborazione industriale. Il manager intende coinvolgere un operatore della logistica che si farebbe carico anche della gestione dei volumi del gruppo dell’abbigliamento.

La trattativa è in corso da alcuni mesi e sul tavolo ci sono una serie di opzioni, a partire dalla creazione di una joint venture che potrebbe impiegare anche i dipendenti Benetton già in forza nell’hub per la parte logistica. Il polo, che ora ha spazi inutilizzati e anche volumi ridotti dopo la cura dimagrante sulla rete dei negozi, è un asset che ha delle potenzialità: con 400 mila metri quadri di cui 125 mila coperti raddoppiabili e un elevato livello di automazione (su 50 mila mq), ha una capacità di lavorazione e spedizione world-wide, grazie al buon posizionamento rispetto alla rete autostradale (Pedemontana Veneta), all’aereoporto di Treviso-Venezia e al porto di Venezia.

Attualmente Castrette lavora 50 milioni di capi all’anno, impiegando 350 risorse. Sforza conosce bene il mondo Poste Italiane: entrato nel gruppo nel 2003 come cfo con vista anche sul patrimonio immobiliare, il manager nel 2007 è passato alla controllata Postel dove ha operato fino al 2012. Lato Poste, invece, il piano industriale di Del Fante prevede la trasformazione industriale del colosso da gruppo dei recapiti a operatore della logistica a 360°, raddoppiando gli spazi dedicati ai magazzini. Per la trasformazione la società, come rivelato da questo giornale, Del Fante ha imbarcato a sua volta lo scorso anno lo sviluppatore Dea Capital Real Estate.

In particolare, il soggetto individuato da Sforza è Poste Logistica, creata ad hoc lo scorso anno per seguire le attività logistiche della società. L’operazione, dunque, sarebbe un win-win per entrambi i soggetti. Quello che ora per Benetton Group è un costo fisso, con una parte di magazzino inutilizzata, diventerebbe invece un costo variabile con un operatore industriale con cui condividere spazi e risorse e che ai volumi dell’azienda di Ponzano Veneto aggiunge i propri. Sostanzialmente traffico di ultimo miglio. Benetton ha nei piani anche l’innalzamento dalle vendite dell’e-commerce da portare a standard di mercato (dall’attuale 13% del fatturato complessivo al 25%).

Insomma, sarebbe un cambiamento di modello rispetto alla vecchia Benetton che punta all’equilibrio finanziario a fine 2026 (anche se al netto delle svalutazioni nel primo anno di Sforza la perdita è rimasta stabile) che il manager ha introdotto da quando ha preso le redini della società dopo la gestione Renon. La fase di compressione della rete commerciale e della filiera produttiva pare terminata. I negozi diretti e indiretti da 3.500 pre-gestione Sforza sono stati ridotti a 500, di cui un centinaio in Italia e gli altri 400 all’estero.

Oltreconfine gli stabilimenti (Croazia, Serbia e Tunisia), asset non riconvertibili, sono stati chiusi oppure venduti per ricorrere al commercializzato. Sono i terzisti localizzati perlopiù nel Sudest Asiatico in grado di garantire la qualità migliore e tempi di consegna più rapidi a cui appaltare la parte produttiva di un brand che rimane l’asset di maggior valore. Sempre per ottimizzare gli spazi e generare risparmi, a fine 2024 Sforza ha svuotato Villa Minelli trasferendo tutti i reparti e i dipendenti a Castrette. Se andasse in porto, l’accordo con Poste riguarderebbe solo la parte dei mq e dei lavoratori dedicati alla logistica. (riproduzione riservata)