Banca Generali batte le attese di utile netto del terzo trimestre con un risultato di 114,5 milioni di euro, in crescita del 15,6% rispetto allo stesso periodo 2024, a fronte dei 97 milioni stimati dal consenso. Nei nove mesi i profitti si attestano a 314 milioni: il dato si confronta con i 338,6 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, che aveva beneficiato di un contributo particolarmente favorevole delle commissioni variabili sostenute dall’andamento dei mercati finanziari, anche in questo caso l’importo supera le stime degli analisti di 297 milioni.
Nel terzo trimestre il margine di intermediazione ha raggiunto i 249,9 milioni, +9,1% su base annua, favorito dalla crescita delle commissioni nette ricorrenti, pari a 134,8 milioni (+12,6%), in scia all’aumento delle masse totali, e dalla buona tenuta del margine finanziario a 81,0 milioni (+1,5%). Le commissioni variabili sono risultate pari a 29,3 milioni, poco variate rispetto ai €28,2 milioni del terzo trimestre 2024, riflettendo la favorevole evoluzione dei mercati nel trimestre.
La banca accelera dopo che l’ offerta pubblica di scambio di Mediobanca è stata bocciata dall'assemblea degli azionisti di quest’ultima nell'agosto scorso. Al 30 settembre 2025, le masse totali gestite e amministrate per conto dei clienti di Banca Generali hanno raggiunto il nuovo massimo storico di 110,1 miliardi (9% annuo, +6,1% da inizio 2025). La raccolta netta totale dei nove mesi 2025 si è confermata solida a 4,4 miliardi (di cui 1,4 miliardi nel terzo trimestre) nonostante i limiti all’operatività legati all’offerta pubblica di scambio promossa da Mediobanca, poi caduta nella seconda metà del mese di agosto.
Inoltre in ottobre Banca Generali ha realizzato una raccolta netta pari a 1,184 miliardi (424 milioni nel corrispondente mese dello scorso anno) portando il totale dei nuovi flussi da inizio anno a 5,6 miliardi (+8% annuo). Il dato di ottobre include il reclutamento in Svizzera di tre profili di grande esperienza - con portafoglio complessivo pari a 793 milioni - effettuato attraverso l’acquisizione dell’external asset manager Aequitum. (riproduzione riservata)
«Chiudiamo un terzo trimestre in crescita, sostenuto dalla raccolta della struttura esistente e, con il venire meno dell’offerta di Mediobanca, la progressiva normalizzazione del contributo del reclutamento netto. Le nostre masse hanno superato il picco storico dei 110 miliardi, proseguendo nel percorso di sviluppo che nel triennio ha visto aumentare i volumi di quasi il 40%. Inoltre, nell’ultimo mese, abbiamo accelerato in Svizzera, trovando l’accordo con tre grandi professionisti molto stimati sulla piazza di Lugano che, oltre a gestire un portafoglio clienti molto importante, porteranno competenze forti in diversi ambiti al nostro gruppo. Da ultimo, il contributo superiore alle previsioni da Intermonte e l’avvio promettente del nuovo importante progetto di insurbanking con Alleanza, ci fanno guardare ai prossimi mesi con rinnovata grande fiducia e ottimismo», sottolinea l’ad di Banca Generali, Gian Maria Mossa.
La collaborazione con Alleanza ha preso il via il 9 ottobre. Per Banca Generali, la partnership apre una nuova fase di sviluppo dimensionale e reddituale potendo contare, da una parte, sulla rete distributiva di Alleanza e dei suoi 1,9 milioni di clienti per lo sviluppo nel segmento affluent, e dall’altra sul rafforzamento delle opportunità come fornitore di servizi bancari e come gestore dei fondi sottostanti al nuovo contenitore assicurativo.
Dalla partnership, Banca Generali si attende di generare 40-50 milioni di ricavi netti entro il 2030 grazie a 7,0-8,5 miliardi di volumi di attività, equivalenti al 5-7% della ricchezza stimata dei clienti di Alleanza detenuta presso terze istituzioni. (riproduzione riservata)