Wirecard, la polizia di Singapore muove prime accuse per frode
Wirecard, la polizia di Singapore muove prime accuse per frode
Le autorità della città-stato hanno accusato il proprietario di Citadelle Corporate Services di aver falsificato i documenti. Che mostravano più di 100 milioni di euro in tre conti fiduciari separati, detenuti per conto dell'ex stella del fintech

di MF-Dowjones 07/08/2020 20:11

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La polizia di Singapore ha formulato delle accuse penali contro un individuo che sarebbe coinvolto nelle presunte attività di frode di Wirecard, l'ex stella del panorama fintech tedesco travolta da uno scandalo alla fine di giugno, dopo aver ammesso un buco finanziario di oltre due miliardi di dollari nei propri libri contabili.

Le autorità della città-stato hanno accusato R. Shanmugaratnam, dirigente e proprietario di Citadelle Corporate Services, di aver falsificato i documenti che mostravano più di 100 milioni di euro in tre conti fiduciari separati, detenuti per conto di Wirecard.

Shanmugaratnam, cittadino singaporiano, è stato inoltre accusato di aver falsificato le lettere inviate da Citadelle a Wirecard nel periodo compreso tra il marzo del 2016 e il 2017 volontariamente e con l'intento di "commettere frode".

Citadelle fornisce servizi di gestione aziendale e ha agito come amministratore fiduciario di conti bancari, che presumibilmente detenevano fondi Wirecard derivanti da partner commerciali della societa' fintech.

In realta, secondo quanto si apprende dai documenti relativi ai capi di imputazione, i tre conti fiduciari che avrebbero dovuto presentare 143,4 milioni di euro in totale alla fine del 2015, non contenevano alcun fondo.

Shanmugaratnam è attualmente fuori su cauzione e i legali non hanno rilasciato dichiarazioni al riguardo. Nel caso in cui fosse dichiarato colpevole il dirigente rischia una pena detentiva di 10 anni e una sanzione per ognuno dei quattro capi di imputazione.

La caduta di Wirecard dall'essere la stella della scena tech europea è stata molto rapida. Negli scorsi mesi, l'azienda ha fatto richiesta di insolvenza presso un tribunale di Monaco e il suo valore è evaporato. Markus Braun, ex azionista e ceo, accusato di aver gonfiato i volumi delle vendite dichiarando dei risultati falsi, è stato poi arrestato e rilasciato su pagamento di una cauzione, negando di aver commesso alcun reato.

Al centro della caduta c'è  la sparizione di 2 miliardi di dollari che la società aveva dichiarato di aver depositato presso dei conti controllati dai fiduciari. Wirecard si sarebbe servita di partner terzi per elaborare i suoi pagamenti in mercati in cui non possedeva licenze. Il fatturato che ne derivava veniva depositato in tali conti fiduciari invece di essere pagato direttamente a Wirecard.

L'importo in questione equivarrebbe a oltre un quarto del fatturato totale del gruppo del periodo tra il 2016 e il 2019. Le mail visionate dal Wall Street Journal mostrano che l'auditor aveva dei dubbi in merito ai dettagli di questi accordi insoliti già nel 2016.

La spiegazione fornita dall'azienda era che gran parte del denaro fosse depositato in conti fiduciari come forma di gestione del rischio. La liquidità era disponibile per i rimborsi e i riaddebiti ai clienti, ad esempio per biglietti dell'aereo annullati o addebiti contestati.

L'auditor Ernst & Young lo scorso giugno si è rifiutato di firmare i bilanci dell'azienda relativi al 2019, dopo aver ricevuto false conferme sul saldo dei conti fiduciari da parte delle banche che avrebbero dovuto tenere i 2 miliardi dichiarati dall'azienda.

All'inizio dello scorso mese, la polizia e la Monetary Authority di Singapore hanno avviato un'indagine su Citadelle e un'altra societa' legata a Wirecard, Senjo Group.

Per anni Shanmugaratnam e Citadelle hanno lavorato a stretto contatto con una serie di società di Singapore che hanno fatto affari con Wirecard, con il dirigente che ha agito come direttore, segretario o azionista di diverse aziende che erano controllate da Henry O'Sullivan, a sua volta stretto collaboratore di Jan Marsalek, ex chief operating officer di Wirecard.

Tra le societa' in cui Shanmugaratnam ha ricoperto il ruolo di amministratore, segretario o azionista figura anche Senjo Group e la sua divisione di pagamenti. Senjo Payments, era uno dei tre partner di terze parti di Wirecard che presumibilmente elaboravano miliardi di dollari in pagamenti per conto della societa' tedesca nei paesi in cui non disponeva di licenze.

Le entrate generate dalle loro attività avrebbero dovuto essere versate su conti controllati da Citadelle.  in qualità di amministratore fiduciario e trattenute li' per scopi di gestione del rischio prima della fine del 2019.

Alla fine dello scorso mese Wirecard aveva dichiarato che avrebbe esaminato se qualcuna di queste transazioni fosse stata effettivamente condotta a beneficio dell'azienda.