Wall Street ha aperto la seduta in lieve rialzo, dopo l'approvazione dell'accordo sulla Brexit da parte del Regno Unito e dell'Unione Europea. L'intesa dovrà tuttavia essere approvata dal Parlamento britannico, che ha già respinto per tre volte quella ottenuta dall'ex primo ministro, Theresa May, negli scorsi mesi.
A sostenere il sentiment di mercato sono stati inoltre i conti di Netflix e Morgan Stanley. La prima ha registrato un utile di 665 milioni di dollari (1,47 dollari per azione) rispetto ai 403 milioni di dollari dello stesso periodo dello scorso anno. In questo caso il dato pubblicato ha battuto le previsioni degli analisti (1,03 dollari). Morgan Stanley invece ha riportato un utile in crescita del 3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il Dow Jones avanza dello 0,36%, l'S&P 500 dello 0,58% e il Nasdaq Composite dello 0,71%.
Tornando alle vicende politiche europee, il governo britannico "difficilmente riuscirà a far passare l'accordo sulla Brexit che ha negoziato con l'Unione europea, dato che il Dup si oppone all'intesa", commentano gli analisti di Evercore Isi. Gli esperti ritengono che senza il Dup "il premier Boris Johnson avrà bisogno di quasi tutti i voti dei Conservatori moderati, di alcuni Laburisti ribelli" e forse di alcuni dei parlamentari che lui stesso ha espulso dal Partito. "In questo momento, crediamo che l'accordo non abbia i numeri per essere approvato, ma lo scenario può cambiare", concludono da Evercore.
Nel frattempo, sul fronte macroeconomico, la produzione industriale negli Usa è scesa dello 0,4% a livello mensile a settembre, deludendo le attese del consenso, che si aspettavano un incremento dello 0,1%. Lo ha reso noto la Federal Reserve, aggiungendo che, sempre a settembre, il tasso di utilizzo degli impianti si è attestato al 77,5%, anche in questo caso al di sotto delle stime al 77,8%. Infine il dato sulla produzione industriale di agosto è stato rivisto da +0,6% a +0,8%.
Questa lettura rappresenta l'ultimo segnale che il rallentamento economico globale e le tensioni commerciali stanno pesando su alcune componenti dell'economia Usa. La produzione manifatturiera è inoltre calata dello 0,5% lo scorso mese, soprattutto a causa dello sciopero di General Motors, secondo quanto riferito dalla Federal Reserve.
Sempre a livello macro, l'indice sull'attività manifatturiera regionale elaborato dalla Fed di Filadelfia si è poi attestato a ottobre a 5,6 punti, in calo rispetto ai 12 di settembre. Il dato è inferiore al consenso degli economisti, che si aspettavano un calo meno pronunciato, a 7,1 punti.
A settembre il numero di cantieri avviati per la costruzione di nuove case negli Usa è sceso del 9,4% a livello mensile a 1,256 milioni di unità (1,32 milioni di unità il consenso degli economisti). I nuovi permessi per costruzioni, sempre a settembre, sono diminuiti del 2,7% a 1,387 milioni (1,365 milioni di unità la previsione degli esperti).
Infine, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate di 4 mila unità a quota 214 mila rispetto al dato della scorsa settimana.
Il cambio euro/dollaro tratta a 1,1128. Sull'obbligazionario invece, il rendimento del Treasury decennale è in lieve aumento all'1,765%, mentre quello biennale è all'1,614%.