Unicredit: il requisito di capitale Pillar 2  aumenterà ma in misura minima. Nessun impatto sui dividendi
Unicredit: il requisito di capitale Pillar 2  aumenterà ma in misura minima. Nessun impatto sui dividendi
Il requisito patrimoniale Pillar 2 di Unicredit, sulla base delle comunicazioni preliminari della Bce, aumenterà rispetto all'attuale livello di 175 punti base ma in misura minima, ha assicurato la banca in seguito alle indiscrezioni di Bloomberg. Target di capitale e dividendi non sono a rischio. L’azione recupera dal minimo intraday a 12,10 euro

di Francesca Gerosa 09/12/2022 14:15

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I dividendi di Unicredit non sono a rischio. Il requisito patrimoniale Pillar 2 della banca, sulla base delle comunicazioni preliminari della Bce, aumenterà, “ma in misura minima rispetto all'attuale livello di 175 punti base”, ha sottolineato l’istituto di credito in seguito alle indiscrezioni di Bloomberg, ricordando che il buffer dell’importo massimo distribuibile al 30 settembre 2022 era molto ampio: 635 punti base. Quindi, i dividendi sono assicurati: “Non c’è alcun impatto sulle politiche distributive per il 2022 e per il futuro, sul funding plan né sul target di capitale, che rimangono come da guidance”, ha precisato la banca guidata da Andrea Orcel che fornirà al mercato un ulteriore aggiornamento dopo aver ricevuto la lettera formale dello Srep con il risultato finale.

Al 30 settembre 2022 i coefficienti di capitale di Unicredit su base consolidata erano i seguenti: Cet 1 ratio fully loaded del 15,41%; Cet 1 ratio transitional del 16,04%; Tier 1 ratio,

transitional del 17,94%; Total Capital ratio transitional del 20,76%. La generazione organica di capitale ha toccato il record di 158 punti base, pari a circa 5 miliardi di euro escludendo la Russia, e l'utile netto di gruppo ha raggiunto il record di 4 miliardi, escludendo la Russia.

Il titolo recupera in Borsa

Il titolo Unicredit aveva preso una brutta piega a Piazza Affari in scia alle indiscrezioni di Bloomberg secondo cui la Banca centrale europea avrebbe chiesto all'istituto requisiti di capitale più elevati. L’azione, arrivata a perdere oltre il 2%, ora si è allontanata dal minimo intraday a quota 12,10 euro e perde lo 0,72% a 12,46 euro.

Il Pillar 2 è visto passare dall’1,75% al 2%

Secondo quanto riferito a Bloomberg da fonti vicine alla questione, la Bce starebbe valutando di alzare il requisito patrimoniale di “secondo pilastro” (Pillar 2) della banca, attualmente pari all'1,75%, ovvero quello specifico aggiuntivo che si applica alle singole banche per fronteggiare rischi non compresi nel requisito minimo di "primo pilastro". Di solito si usa aumentarlo o ridurlo dello 0,25%, il che significa che il prossimo passo dell'istituto di credito italiano sarà probabilmente il 2% delle sue attività ponderate per il rischio (Rwa).

Unicredit ha già accantonato contro potenziali perdite 1,3 miliardi di euro

L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia ha gettato un'ombra sull'economia europea e sulle banche. Sebbene Unicredit abbia in gran parte svalutato le sue attività in Russia, ha ancora un'esposizione transfrontaliera di 3 miliardi di euro verso il Paese e le sue attività in Italia, Germania e Austria la rendono vulnerabile a una recessione. Comunque, il mese scorso la banca aveva assicurato di essere "ben posizionata" per un periodo di incertezza macroeconomica, ricordando di aver effettuato accantonamenti supplementari contro potenziali perdite per circa 1,3 miliardi di euro. Per lo stesso presidente del Consiglio di Vigilanza della Bce, Andrea Enria, le banche della zona euro sono “relativamente sane” all'inizio della recessione, la vera priorità, ha ribadito oggi 9 dicembre, sarà quella di contenere lo stock di crediti deteriorati.

Il meccanismo del secondo pilastro

Attraverso il meccanismo del secondo pilastro, la Bce ha il potere di costringere le singole banche a conservare più capitale quando ritiene che non siano al passo con la sua valutazione sulla probabilità di perdite future. Un aumento per Unicredit potrebbe anche servire da monito per le altre banche, dato che l'amministratore delegato, Orcel, sta attualmente offrendo una delle politiche di dividendi e riacquisti di azioni più generose dell’area euro. Si ricorda che alla fine dello scorso anno Unicredit si è impegnata a distribuire almeno 16 miliardi di euro attraverso dividendi e buyback tra il 2021 e il 2024.

I livelli di capitale di Unicredit sono ben al di sopra dei requisiti della Bce

Le banche possono soddisfare i requisiti della Bce con un mix di capitale di alta qualità (Common Equity Tier 1) e con alcune tipologie di obbligazioni subordinate. Il requisito si aggiunge ad altri buffer che le banche sono obbligate a detenere. Unicredit dovrà mantenere un Cet1 ratio di poco superiore al 9% quest’anno. A fine settembre era pari al 15,4%, il che significa che l'istituto di credito italiano aveva circa 20 miliardi di euro di patrimonio netto al di sopra di tale soglia.

La prossima settimana la revisione annuale dei rischi della Bce

La revisione annuale dei rischi della Bce dovrebbe essere completata già la prossima settimana. Le banche hanno, comunque, la possibilità di esprimersi sulla valutazione dell’Eurotower prima che questa diventi definitiva. Per altro Unicredit non è la sola a prepararsi a requisiti più elevati. Raiffeisen Bank International AG, l'istituto di credito austriaco che ha un'importante divisione in Russia, ha dichiarato il mese scorso di aspettarsi un aumento del suo requisito di secondo pilastro. (riproduzione riservata)