Ubs vede l'oro a quota 1.600 dollari
Ubs vede l'oro a quota 1.600 dollari
Negli ultimi 12 mesi il prezzo del metallo giallo è salito del 25%. L'effetto combinato degli aumentati rischi geopolitici e della svolta da colomba della Fed ha dato il là a un vero e proprio rally. Un trend che secondo Ubs continuerà

di Roberta Castellarin 16/08/2019 09:33

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Il prezzo dell'oro si attesta oggi a 1.518,93 dollari l'oncia, mentre ad agosto dello scorso anno trattava a 1.205 dollari l'oncia. Si tratta quindi di un apprezzamento del 25% a 12 mesi. L'effetto combinato degli aumentati rischi geopolitici e della svolta da colomba della Fed ha dato il là a un vero e proprio rally del metallo giallo, tornato a ricoprire a pieno titolo il ruolo di bene rifugio. Un trend che secondo Joni Teves, strategist di Ubs, è destinato a continuare. L'investment bank elvetica ha infatti visto al rialzo le proprie stime sul prezzo dell'oro proprio per tenere conto dell'aumento dell'incertezza. 

"L'oro è destinato ad apprezzarsi con l'aumento del timore di recessione, dei rischi commerciali e geopolitici e del taglio dei tassi da parte delle Banche centrali", dice Teves che ricorda come gli investitori si rivolgano all'oro tra le aspettative di una crescita lenta tra Stati Uniti e Cina, di banche centali colombe, a partire dalla Fed, un ulteriore calo dei tassi reali, l'indebolimento delle azioni e le crescenti preoccupazioni di una recessione. "L'interesse degli investitori è anche motivato dal fatto che oggi c'è una grande incertezza accompagnata dall'aspettativa che ciò persisterà. Esiste il rischio di un'ulteriore escalation degli scambi, il potenziale di intervento valutario, le tensioni geopolitiche e i rischi al ribasso persistenti per crescita globale. Sta diventando sempre più difficile per gli operatori di mercato anticipare e pianificare il futuro" aggiunge Teves. Secondo l'esperto in questo contesto di crescente incertezza e di calo del costo/opportunità per la detenzione dell'oro, il metallo giallo si distingue come un modo chiaroper assumere una posizione strategica.

Secondo Teves il posizionamento è aumentato notevolmente, ma è improbabile che sia esagerato. In particolare l'esperto ricorda che negli ultimi due mesi c'è stata una forte costruzione nel posizionamento, sia su Comex che negli Etf, portando i volumi combinati a un nuovo massimo storico. Questo potrebbe segnalare un po' di cautela a breve termine, ma le condizioni macro restano a favore dell'oro. "Circa il 40% dei rendimenti delle obbligazioni sovrane dei Paesi sviluppati è ora inferiore allo zero; i rendimenti dei 10 anni Usa sono in calo verso i minimi storici e i tassi reali stanno per scendere ulteriormente in territorio negativo", dice Teves che aggiunge: "L'oro in percentuale del totale degli asset in gestione dei fondi statunitensi e globali rimane limitato.Quindi c'è ancora ampio spazio di crescita".  

Da qui la scelta di aggiornare le nostre attese per il metallo giallo."Dal nostro ultimo aggiornamento, l'ambiente macro è diventato ancora più positivo per l'oro, rendendo le nostre previsioni precedenti troppo conservatore. Aumentiamo ulteriormente le nostre aspettative di prezzo medio annuo a 1.405 dollari per il 2019 (in precedenza si attestava a  1.370 dollari e rispetto alla media da inizio anno di 1.332 dollari). Pensiamo che i rischi siano destinati ad aumentare; l'oro potrebbe salire fino a 1.580 dollari/ 1.600 dollari nel resto dell'anno e non escluderemmo. La nostra previsione annuale di prezzo annua per il 2020 è ora di 1.550 dollari (quella precedente si attestava a 1.450 dollari), e le previsioni negli anni successivi sono ugualmente cresciute del 7-10%.", dice Teves. (riproduzione riservata)