Ubs, i Paperoni guardano al 2020 con paura dopo il rally del 2019
Ubs, i Paperoni guardano al 2020 con paura dopo il rally del 2019
Mentre quest'anno si avvia a diventare uno dei migliori dal punto di vista dei rendimenti, per i prossimi mesi prevale la prudenza. Il 57% degli italiani teme che ci sarà un grande calo dei mercati il prossimo anno. Posizione più favorevole per il lungo termine. E' quanto emerge dalla ricerca Investor Watch

di Paola Valentini 12/11/2019 15:14

Ftse Mib
34.363,75 23.51.00

+1,89%

Dax 30
18.143,68 23.51.00

+1,58%

Dow Jones
38.503,69 0.47.15

+0,69%

Nasdaq
15.696,64 23.51.00

+1,59%

Euro/Dollaro
1,0703 1.07.22

+0,07%

Spread
134,56 17.30.12

-2,43

Dopo un 2019 che si avvia a diventare uno dei migliori anni della storia dei mercati finanziari dal punto di vista dei rendimenti delle varie asset class, per i prossimi mesi prevale la prudenza tra gli investitori più facoltosi. E' quanto emerge dall’ultima ricerca Investor Watch di Ubs Global Wealth Management che ha interpellato (tra agosto e ottobre) oltre 3.400 investitori con un patrimonio netto di 1 milione di euro su 13 mercati nel mondo, Italia compresa (gli altri sono Brasile, Cina, Germania, Hong Kong, Giappone, Messico, Singapore, Svizzera, Taiwan, Emirati Arabi, Regno Unito e Stati Uniti). La ricerca è stata condotta tra agosto e ottobre 2019.

Dalle interviste risulta che gli investitori di questa fascia (cosiddetti high net worth) di tutto il mondo guardano con prudenza al prossimo anno ma si dicono comunque ottimisti sulle prospettive per il prossimo decennio. Il 79% di loro ha dichiarato che i mercati si stanno dirigendo verso un periodo di maggiore volatilità e il 72% ritiene che lo scenario di investimento sia più difficile rispetto a cinque anni fa. Il 66% ha sostiene che i mercati risentono dell'influenza degli eventi geopolitici più che dei fondamentali. La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina desta le maggiori preoccupazioni per il 44% del campione, insieme alla politica interna e alle elezioni statunitensi del 2020, rispettivamente per il 41% e il 37% dei partecipanti al sondaggio.

Complessivamente, i portafogli di questi investitori continuano a essere composti per il 25% da liquidità, una percentuale nettamente superiore a quella raccomandata da Ubs. Tra loro, il 60% dichiara di non escludere un ulteriore aumento di tale livello.

Tuttavia, nonostante il riserbo per il 2020, il 69% degli intervistati continua a nutrire ottimismo sul rendimento degli investimenti nel prossimo decennio. L’88% si è detto interessato ad allineare i propri portafogli ai mega trend di investimento previsti. L’invecchiamento demografico è sempre più spesso indicato come un mega trend dall’87% degli intervistati. L’82% ha inoltre espresso interesse per gli investimenti sostenibili e il 45% ha dichiarato di avere già fatto questa scelta.

L'atteggiamento positivo nei confronti degli investimenti a lungo termine e sostenibili è risultato più diffuso tra gli investitori giovani e i cosiddetti millennial (persone di età compresa tra i 18 e i 34 anni). L’84% di loro si è detto molto interessato a esporre il proprio portafoglio ai mega trend mentre l’83% ha espresso interesse per gli investimenti sostenibili, rispetto, in entrambi i casi, al 30% degli investitori con più di 51 anni.

In Italia il 78% ritiene che nel 2020 ci sarà più volatilità, e il 57% teme che ci sarà un grande calo dei mercati prima della fine del prossimo anno. Per proteggere i propri patrimoni, il 63% degli investitori italiani punta ad aumentare il cash in portafoglio, partendo da una quota del 22% che è già liquida,  e il 69% vuole accrescere la diversificazione sui mercati internazionali.

"Gli investitori italiani guardano al nuovo anno con cautela, principalmente a causa degli eventi geopolitci che creano instabilità. Nonostante ciò, il 74% degli intervistati si dichiara ottimista rispetto ai ritorni su investimento a lungo termine e il 94% afferma di voler allineare il proprio portafoglio ai mega trend, con un interesse specifico verso l’intelligenza artificiale, automazione, tecnologia pulita, cambiamento climatico e invecchiamento della popolazione", ha affermato Paolo Federici, market head Italia di Ubs Global Wealth Management.

Fa eco Paula Polito, client strategy officer di Ubs Global Wealth Management: "Lo scenario geopolitico in rapida evoluzione è la principale fonte di preoccupazione per gli investitori di tutto il mondo. In netto contrasto con il passato, gli investitori ritengono che l’interconnessione globale e le ripercussioni del cambiamento esercitino sui loro portafogli un impatto superiore a quello dei tradizionali fondamentali commerciali."

Nel dettaglio delle varie aree geografiche, negli Usa tra le principali preoccupazioni del 2020 vi è l’impatto delle elezioni presidenziali. A fronte di una media globale dell'82%, il 78%  degli investitori statunitensi, ha previsto di discutere con un consulente o desidererebbe farlo. Il 45%, ha tuttavia manifestato preoccupazione per la guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti, leggermente superiore rispetto una media globale del 44% e del 30% della Cina continentale. In un'ottica  di più lungo termine, gli investitori statunitensi sono anche meno interessati a investire sui mega trend (82%) o sugli investimenti sostenibili (70%), rispetto a quelli di altre regioni (America Latina, Asia e regione Emea).

Nei mercati di Europa, Medio Oriente e Africa gli investitori si pongono nel mezzo, sia in termini di prudenza nei confronti del 2020 sia di interesse per i temi pluriennali. Una percentuale più elevata ha però espresso ottimismo verso i rendimenti stimati per il prossimo decennio (72% rispetto al 69% della media globale). L’88% si è inoltre dichiarato interessato agli investimenti sostenibili (rispetto alla media dell’82%) mentre il 50% già detiene in portafoglio (rispetto alla media del 45%).

Infine, rispetto alle altre aree geografiche analizzate, gli investitori asiatici si sono rivelati meno preoccupati per le dinamiche di mercato nel breve termine ma anche meno ottimisti riguardo al prossimo decennio. Il 76% degli intervistati ritiene che i mercati stiano andando verso un periodo di maggiore volatilità mentre il 40% ha espresso preoccupazione per le tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti, con percentuali che risultano,  in entrambi i casi, le più basse di qualsiasi altra regione. Tuttavia, il 65% vede rosa riguardo ai rendimenti a lungo termine, sebbene il 91% continui a voler esporre i propri portafogli ai trend di lungo termine. Anche l'interesse verso gli investimenti sostenibili è elevato (86% degli intervistati), con il 55% che già ne detiene in portafoglio. (riproduzione riservata)