Il tanto invocato passaggio di testimone dalla politica monetaria a quella fiscale nell'Unione Europea nei fatti non c'è finora stato. Lo rivela uno studio di Ubs che ha raccolto tutte le manovre finanziarie presentate a Bruxelles il 15 ottobre dagli Stati dell'Unione per verificare se a conti fatti i big avrebbero iniziato a spendere di più. Ne emerge un quadro sconfortante. Nonostante gli annunci prevale ancora prudenza sul piano della spesa pubblica anche da parte di chi non avrebbe limiti di bilancio.
"I governi dell'Ue devono presentare i loro progetti di bilancio alla Commissione europea entro il 15 ottobre di ogni anno. E, in effetti, tutti i documenti di bilancio per il 2020 sono ora disponibili sul sito web della Commissione e consentono una prima occhiata su quale sarà la propensione a spendere nell'anno 2020. Sulla base della nostra analisi preliminare, stimiamo uno stimolo fiscale dello 0,3% del pil, con un conseguente aumento dello 0,1-0,2% del pil", si legge nell'analisi degli economisti di Ubs Felix Huefner, Anna Titareva e Reinhard Cluse.
Secondo i tre economisti i piani di bilancio indicano un moderato stimolo fiscale nella zona euro. "Per calcolare una misura a livello di zona euro per lo stimolo fiscale 2020, abbiamo utilizzato le modifiche nel saldo strutturale dal 2019 al 2020 per ciascun Paese, ponderato per quota del pil dell'Eurozona. Il nostro calcolo suggerisce un'espansione fiscale dello 0,33% di pil dell'Eurozona nel 2020, molto simile allo stimolo del 2019 e vicino alla base di riferimento delle previsioni della Commissione europea di luglio scorso. Pertanto, i progetti di bilancio sono molto vicini alle nostre aspettative ragionevolmente modeste", dicono da Ubs.
A onor del vero uno sforzo da parte della Germania si vede. Gli economisti infatti scrivono: "Mentre la dimensione dello stimolo complessivo è simile alle più recenti previsioni della Commissione europea, la composizione per Paese sta cambiando: più stimoli dalla Germania e dai Paesi Bassi, meno dall'Italia. In effetti, la maggior parte dello stimolo 2020 viene dalla Germania, che prevede uno 0,75% di espansione fiscale del pil nel 2020 dopo lo 0,5% nel 2019. Ciò equivale a un contributo dello 0,21% del pil della zona euro. Comprende misure a sostegno dei redditi delle famiglie, ma anche alcuni effetti del recente pacchetto sulla spesa per il clima. Il progetto di bilancio olandese prevede un allentamento dello 0,9% del pil basato sulla variazione del saldo strutturale, pari a uno stimolo dello 0,06% del pil dell'Eurozona. Nonostante l'allentamento fiscale, entrambe (Germania e Paesi Bassi) prevedono che i saldi di bilancio per il 2020 rimarranno in attivo". Da Ubs aggiungono: "I progetti di bilancio francesi e spagnoli non prevedono un cambiamento strutturale saldo, ma l'Italia prevede una piccola espansione (circa lo 0,2% del pil). In Francia e in Italia, si prevede che le misure di stimolo (principalmente riduzioni fiscali) saranno ampiamente compensate da altre misure di stretta fiscale".
Ubs ricorda che quanta crescita genererà questo allentamento fiscale dipende dai moltiplicatori fiscali. "A nostro avviso, l'impatto complessivo di questo stimolo pianificato per la crescita del pil dell'Eurozona 2020 è probabilmente limitato. Dato che molte delle misure sono volte a rafforzare i redditi della famiglia piuttosto che gli investimenti, riteniamo che il moltiplicatore di crescita sarebbe 0,5 nella migliore delle ipotesi. Quindi ciò implicherebbe un aumento del pil dello 0,1-0,2%, un numero utile, ma non un punto di svolta e in ogni caso vicino alle aspettative", commentano gli economisti.
Cosa guardare d'ora in poi? "È importante notare che i progetti di bilancio sono solo l'inizio dell'annuale processo di bilancio. Saranno ora valutati dalla Commissione europea, che pubblicherà il suo parere entro il 30 novembre. In ogni Paese, i bilanci saranno soggetti al dibattito parlamentare e devono essere approvato entro il 31 dicembre. Ciò implica che potrebbero esserci ancora cambiamenti lungo la strada. Ad esempio, il progetto di bilancio tedesco dice esplicitamente che si basa su previsioni macro dalla primavera. Queste previsioni saranno aggiornate il 17 ottobre e saranno probabilmente ridimensionate in modo significativo. Il progetto di bilancio afferma che il previsioni aggiornate saranno prese in considerazione nelle discussioni parlamentari. Quindi, c'è ancora speranza per una posizione più espansiva. Nel caso della Germania ulteriori segni di crescita più debole (incluse indicazioni su un deterioramento del mercato del lavoro) saranno probabilmente necessari per dare una spinta al governo a spendere di più", dicono gli economisti, aggiungendo che da più parti (industria, università e società civile) stanno arrivando sollecitazioni affinché il governo spenda di più. (riproduzione riservata)