La crisi legata al coronavirus trasformerà in modo permanente la società e l'economia, con implicazioni di medio termine per gli investimenti. In questo contesto il team di Candriam ha rilevato tre focus di medio termine: tecnologia, healthcare, prodotti sostenibili ed energie rinnovabili. "A nostro avviso, il settore tecnologico sarà il principale beneficiario se consideriamo che il distanziamento sociale rappresenta il più grande test di massa mai visto. In secondo luogo, nulla più di una crisi mette in risalto la necessità di aumentare la spesa sanitaria. Il terzo focus è sulle energie rinnovabili e sugli altri prodotti sostenibili che rappresentavano già un'area in crescita prima della crisi e dovrebbero continuare su questo percorso, ha sottolineato il team di Candriam.
L'epidemia di Sars del 2003 ha dato una spinta importante allo shopping online e alla crescita di Alibaba in Cina. Il coronavirus ha il potenziale per innescare un cambiamento ancora più radicale nel nostro uso quotidiano della tecnologia. L'esperienza condivisa ormai quasi ovunque del telelavoro dovrebbe chiaramente accelerare l'adozione di prassi quali lo smart working, l'e-learning o la telemedicina. Il ricorso alla realtà virtuale, compresi i video, dovrebbe crescere costantemente rispetto al periodo pre-Covid, sostituendosi agli spostamenti e agli incontri fisici. Tutti questi sviluppi implicano una crescita per i mercati delle connessioni a banda larga, dei semiconduttori, della connettività, dei software, dei social media ma, d'altro canto portano con sé anche un aumento del cybercrime.
"Se queste tecnologie rappresentano un passo avanti nel nostro modo di lavorare e di vivere, la loro diffusione è anche un mezzo per contribuire a tenere sotto controllo il rischio epidemico dopo la primavera e potrebbe evitare la necessità di adottare nuovamente in futuro misure di contenimento globale", ha spiegato il team di Candriam. Ovviamente in alcuni contesti queste pratiche sollevano degli interrogativi. Sebbene i Big Data, l'Intelligenza artificiale e la geolocalizzazione siano utili per attutire l'impatto economico derivante dal controllo dell'epidemia, questo metodo in stile "Grande Fratello" potrebbe essere percepito come una minaccia alla privacy individuale. "Nel medio termine ci aspettiamo un inflection point al rialzo nell'utilizzo di queste tecnologie, in particolare negli Usa e nei mercati emergenti".
Naturalmente la crisi del Covid-19 è una guerra di salute pubblica, perlomeno stando alle dichiarazioni dei leader politici. Se i professionisti in ambito sanitario sono i nuovi soldati, e i farmaci e i vaccini le nuove armi, è probabile che le popolazioni richiedano budget più sostanziosi per la sanità. Pertanto, possiamo aspettarci un aumento della spesa pubblica in questo senso. "È abbastanza verosimile che i titoli dell'healthcare saranno esposti a minori rischi durante le prossime elezioni statunitensi; da qui a novembre, i candidati contrari a un aumento della spesa pubblica potrebbero essere costretti a dover scegliere tra concedere un incremento dei fondi per la sanità o perdere consenso tra gli elettori. Bisogna poi ricordare che le prossime elezioni non riguardano solo la presidenza Usa, in gioco ci saranno anche molti seggi del Congresso e le elezioni statali. Prevediamo che la nuova normalità sarà di supporto non solo per il biotech e le attrezzature sanitarie, ma anche per i gruppi farmaceutici più grandi e diversificati", ha aggiunto il team di Candriam.
Ma anche la sostenibilità e le energie rinnovabili avranno sempre maggiore rilevanza. L'attività di ricerca in house che Candriam conduce da oltre 15 anni indica che esistono validi motivi di valutazione per investire in società con elevato rating ESG. Si tratta tendenzialmente di società con uno stile "quality growth", anziché "value", "per le quali prevediamo buone performance nel medio termine. Le società con buon punteggio ESG tendono, inoltre, a essere meno indebitate, un aspetto importante visto l’attuale contesto di crisi finanziaria".
In questo contesto, l'attenzione del team di Candriam è su tre temi: efficienza energetica, risorse e sprechi ed energie rinnovabili, ognuno dei quali beneficia degli attuali e dei futuri obiettivi dei governi, in particolare di quelli europei, più avanti nell'adozione di una tassonomia verde. Questi temi sono anche dei driver per un miglioramento dei fondamentali. Le società che supportano le aziende e i singoli consumatori a utilizzare meno energia, aiutano gli stessi clienti a risparmiare denaro.
Allo stesso tempo, l'efficienza energetica contribuisce anche a limitare la dipendenza dell'Ue dalle importazioni di petrolio e gas. Le tecnologie volte ad aumentare l'efficienza delle risorse e che oggi sono particolarmente redditizie, in molti casi hanno mosso i primi passi, come molte nuove tecnologie, grazie a varie forme di aiuti statali per poi spiccare il volo una volta che il settore aveva raggiunto una soglia critica. Le energie rinnovabili stanno già beneficiando della fiducia dei loro early adopters, e i loro parametri di economicità continuano a migliorare.
Anche David Polak, Investment Director per l'azionario di Capital Group, trova interessanti società di qualità che traggono vantaggio dal calo delle interazioni fisiche tra persone. Tra queste figurano le aree dei giochi, dei media, dei data center (e i beneficiari indiretti della loro crescita), dei magazzini e degli appartamenti nei complessi residenziali. In generale, "i nostri gestori di portafoglio e analisti ritengono che difficilmente i modelli di comportamento dei consumatori cambieranno molto per il settore dei viaggi e dell'ospitalità. Con l'aumento del reddito disponibile, si guida di più, si vola di più, si fanno vacanze più lunghe, si spende di più, ecc. Crisi precedenti non hanno sconvolto questo megatrend ed è improbabile che lo faccia il Covid-19 nel lungo termine", ha osservato Polak.
Di conseguenza, "adeguati punti di ingresso saranno opportunità per incrementare o aprire posizioni su società in settori strutturalmente avvantaggiati con potere di determinazione dei prezzi, destinate a trarre vantaggio dalle tendenze strutturali e, al contempo, dotate di un posizionamento competitivo a lungo termine a causa della serrata dinamica domanda-offerta. Il settore aerospaziale, le compagnie aeree e le compagnie crocieristiche restano un'area di interesse, sebbene possa essere ancora troppo presto", ha precisato Polak, chiedendosi: ha ancora senso investire nelle navi da crociera?
"Abbiamo già assistito a grandi shock nel passato e i clienti delle compagnie crocieristiche tendono a dimenticare e a tornare dopo un anno. Si tratta di un settore strutturalmente interessante; esiste un numero limitato di fornitori, il che conferisce loro un potere di determinazione dei prezzi sostenibile, come anche esiste un fattore demografico a supporto, con una quota significativa della popolazione più anziana che invecchia e diventa più abbiente. Nel comparto aerospaziale, vi sono soltanto due grandi società che costruiscono aeromobili per tutto il mondo", ha detto l'Investment Director per l'azionario di Capital Group.
I semiconduttori e i software sono altri comparti caratterizzati da un durevole potere di determinazione dei prezzi, considerando il consolidamento nel settore dell'ultimo decennio e la durevole domanda a lungo termine. "Anche le società di e-commerce e dei social media potrebbero trarre vantaggio da un'accelerazione delle attuali tendenze online. Mentre il settore sanitario attrae investimenti significativi, con nuove scienze e tecnologie che consentono lo sviluppo di una serie totalmente nuova di trattamenti per vari disturbi e malattie. Con ogni probabilità l'atteggiamento nei confronti di questo settore evolverà ulteriormente a seguito della recente epidemia di coronavirus. I nostri analisti hanno iniziato a valutare ciò che questo comporterà per i vari fornitori sanitari e le società biotecnologiche", ha confermato Polak.
Infine, per quanto riguarda il settore finanziario, i tassi d'interesse bassi e le sfide della liquidità nei mercati obbligazionari pongono difficoltà significative per le banche, "pertanto manteniamo la cautela in quest'area. Al contempo, le principali banche statunitensi sono molto meglio capitalizzate rispetto all'epoca della grande crisi finanziaria. Le banche Usa hanno altresì destinato meno capitale al market making nei mercati obbligazionari, come stiamo notando nei differenziali di valutazione tra banche statunitensi ed europee", ha concluso Polak. (riproduzione riservata)